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Prima ancora che una storia d'amore, "Sakamichi no Apollon" è un'opera che possiede alla base il valore dell'amicizia e l'importanza delle avversioni che la vita, tutta ad un tratto, ci presenta. Per questo motivo credo che sia davvero un'impresa ricavare un genere specifico dalla sua visione. Non siamo dinanzi a qualcosa che può essere etichettata semplicemente come sentimentale, né come classico dramma intervallato da scene esilaranti, quanto piuttosto ci troviamo in un contesto che chiudere in determinati confini non ha affatto senso, seppur considerando che stiamo comunque parlando di eventi quotidiani.

La premessa di un ottimo anime è situata già nell'opening, grazie a una dolce melodia a cui si accostano particolari parole che lasciano spazio a qualche attimo di riflessione, almeno per chi ha la fortuna di poterle cogliere sin da subito. Si arriva pertanto all'incipit: osserviamo Kaoru risalire lungo una via che lo porta all'ennesima avventura in una scuola diversa a causa dei continui trasferimenti del padre per questioni di lavoro, scoprendo peraltro che questa è una delle varie motivazioni per cui fatica a intraprendere delle relazioni sociali. Questa volta però il nostro protagonista è sicuramente più fortunato: appena entra nella sua nuova classe, incontra delle persone disposte a conoscerlo. Tra queste c'è Ritsuko, una simpatica fanciulla per la quale non troppo tardi avvertirà degli strani sentimenti, per poi scontrarsi in via non del tutto accidentale con Sentaro, un ragazzo all'apparenza prepotente con il quale però instaurerà un rapporto d'amicizia che, a tutti gli effetti, diventerà il fulcro centrale dell'intera opera. A far da contorno c'è la musica, nello specifico il jazz: Kaoru con il pianoforte, Sen con la batteria e uno sfondo in cui Ritsuko gestisce i lampi di silenzio. La vera storia comincia perciò da qui e, oltre agli eventi principali, si sviluppa anche grazie all'introduzione di nuovi personaggi che consentiranno sempre ai protagonisti di conoscere meglio sé stessi e il mondo che li circonda.

Sul lato tecnico, bisogna innanzitutto pensare che l'anime è stato realizzato da Shinichiro Watanabe, già conosciuto per produzioni eccellenti. Per ciò che concerne il racconto, la realizzazione è davvero ottima, anche se forse non del tutto esente da difetti probabilmente relativi più alla durata dell'opera che alla modalità attraverso i quali gli eventi sono stati narrati, comunque in modo sempre coerente. L'unica cosa un po' fastidiosa è la presenza di qualche scena un po' troppo mielosa. Dal punto di vista della grafica, invece, il lavoro appare addirittura eccelso: disegni realizzati con molta cura, ambientazioni ben strutturate e una varietà di colori sempre viva e accesa che facilita la visione, ma ciò che mi ha realmente impressionato è lo stile caratterizzato da numerosi primi piani. Altrettanto bene posso esprimermi per la musica: oltre alla questione opening ed ending sublimi, nel corso della storia si ascolta con molta ammirazione una colonna sonora impeccabile sia alla funzionalità della stessa che alle emozioni che ci lascia. Non in poche occasioni mi è venuta la pelle d'oca e, anzi, ho voglia di raccontarne proprio una, ma per chi non avesse ancora visto "Sakamichi no Apollon" consiglio di non leggere la parte successiva.

Attenzione: lievi spoiler sull'episodio finale

Apro una parentesi sul finale, che mi ha emozionato a tal punto da sentire il nodo in gola: le mie aspettative a riguardo mi facevano sospettare un lieto fine, ma quelle note suonate ancora una volta da Kaoru e Sen mi hanno spiazzato, perché ho compreso soltanto allora che forse avrebbero potuto essere veramente le ultime. Il messaggio è che un'amicizia vera non ha mai fine, ma le cose non vanno sempre come vorremmo che andassero. Ho provato tanta malinconia che è esplosa durante la loro corsa e l'incontro con Ritsuko. Riflettendoci, però, è proprio per questo che lo reputo tra i migliori finali mai visti.

Fine parte contenente spoiler

Consiglio dunque quest'opera già soltanto per le emozioni che fa trapelare. E' la storia di un intreccio di vita qualunque e potrebbe capitare a chiunque, ecco perché è così bella.