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9.0/10
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"Ajin" è una serie TV tratta dal manga di Tsuina Miura e Gamon Sakurai, pubblicato in Italia da Star Comics, e prodotta da Netflix, che la trasmetta anche in Italia, senza averla ad oggi doppiata.
Presenta uno stile grafico in computer grafica, tecnica che non apprezzo e che ho faticato sin da subito a digerire. Devo però ammettere che in questo caso è stata realizzata con una certa maestria e, nonostante perda qualcosa in espressività rispetto all’animazione tradizionale, riesce comunque a regalare sequenze ben rese e di ottima fattura, soprattutto alcuni combattimenti. Rimane il fatto che, nonostante possa o meno piacere dal punto di vista stilistico, tecnicamente è chiaramente curato e soprattutto offre una sceneggiatura e dei personaggi solidi.

Di recente, è stato registrato in tutto il mondo uno strano fenomeno, ovvero degli individui che, feriti a morte, si rigenerano a tornano in vita, circondati da una strana polvere nerastra che li accompagna fino al momento della completa guarigione. Questi individui immortali sono stati catturati e analizzati, dato loro il nome di Ajin, ma il problema è che sono casi sempre meno isolati e, sebbene non mutino la loro personalità, si teme fino possano essere una minaccia per la società civile. Kei è un ragazzo timido e non così estroverso, ha una vita normale, fino al giorno in cui viene investito da un camion e risuscita. Da subito braccato come Ajin, inizia una disperata fuga dalla polizia e da tutti. La società e tutti i suoi conoscenti lo vedono come un mostro, eppure lui è quello di sempre, a cambiarlo non saranno i suoi poteri, ma la spietata caccia a cui è soggetto.

La trama si sviluppa in modo molto interessante, con toni cupi e adulti, che non risparmiano scene forti. Si tratta di una sceneggiatura molto solida e ben costruita, che offre alcuni passaggi ben pensati e scritti, che portano ad eventi che sono stati in grado di stupirmi e scioccarmi. Sebbene a livello di ambientazione il lavoro da fare non è stato immenso, trattandosi del Giappone attuale, l’ecosistema creato intorno agli Ajin funziona alla perfezione e mostra verosimilmente quanto potrebbe accadere se tali esseri apparissero nella nostra società: verrebbero temuti, catturati e studiati, verrebbero dipinti dai media come dei mostri e, probabilmente, molte informazioni verrebbero tenute segrete. Nel mentre, gli Ajin cercherebbero si vivere in pace o, se non fosse possibile, potrebbero anche pensare di difendersi.

Sono poi rimasto positivamente sorpreso dalla figura di Kei, che è molto più complessa di quanto inizialmente avrei ipotizzato. Quello che ho particolarmente apprezzato è come i personaggi siano realistici, liberi dalle esigenze di trama, pertanto fluidi nelle conclusioni e coerenti negli atteggiamenti. Coerenti non vuol dire banali, perché appunto la complessità che presentano sfocia in comportamenti che mi hanno colto impreparato, come nel caso di Kei, ma che riflettendoci un attimo risultano perfettamente in linea con quanto ci è stato mostrato fino a quel momento. Anche i personaggi di contorno non sono da meno: riescono a mettere in atto strategie complesse, a volte geniali, hanno valori e motivazioni verosimili.

Ho trovato questa prima stagione di "Ajin", sebbene non concluda la trama, appassionante. E’ il titolo più interessante tra quelli che ho visto in questo 2016, un prodotto adulto che sceglie coraggiosamente di non usare scorciatoie per rendere avvincente la trama e che evita anche di adottare i soliti clichè nei suoi personaggi. Inaspettatamente, riesce anche ad essere attuale ed è riuscito a spiazzarmi almeno in un paio di occasioni. Visto lo stile in CG, ho faticato ad iniziarlo, ma ora non vedo l’ora di potermi godere la seconda stagione.