Recensione
Donten ni Warau
9.0/10
Recensione di Mrs.Trancy
-
Semplicemente eccezionale.
Queste sono le uniche due parole che mi sento di utilizzare per esprimere il mio commento a quest'anime.
Guardando le recensioni, di solito mi rendo conto che forse sono troppo buona con i voti e mi capita di pensare che magari mi manchi il senso di giudizio. Nonostante ciò, credo che "Donten ni Warau" sia stato il mezzo che mi ha fatto arrivare a comprendere che se determinate emozioni non vengono vissute sulla propria pelle è impossibile comprenderle. Parallelamente a questo, inoltre, se tali emozioni non vengono vissute, si crea una sorta di isolamento sostenuto da sentimenti come l'invidia. Questa serie ha una morale intrinseca bellissima e commovente per chi riesce a capirla; io, purtroppo, posso solo immaginarla e guardarla ormai da lontano. Soggettivamente, credo sia stato un anime meraviglioso, soprattutto perché sono talmente dedita a questa mia passione che tendo sempre a tralasciare i dettagli insignificanti e le piccole imperfezioni che rovinano il contenuto di tali capolavori.
"Donten ni Warau" ha una trama minuziosamente strutturata: i protagonisti sono tre fratelli, Tenka, Soramaru e Chutaro Kumoh, incaricati di scortare i detenuti in una prigione situata al centro del lago Biwa. La giovane famiglia ha subito la perdita dei genitori, e i due fratelli minori si sono ritrovati ad essere cresciuti sotto la protezione di Tenka. Quest'ultimo, pur di proteggere i più giovani, si accolla grandi pesi e responsabilità, che lo inducono a tenere nascosta la verità agli altri due fratelli. L'amore fraterno è palpabile tra i tre, ma i loro caratteri vacillano con il susseguirsi di alcuni avvenimenti.
Ciò che più mi ha colpito probabilmente sono state le emozioni espresse a meraviglia durante il corso della vicenda, la purezza, la fiducia, l'ingenuità, l'onestà e il tradimento, l'amore, l'attaccamento affettivo, la disperazione e gli effetti che essa comporta. Le parole scelte dall'autrice negli svariati momenti sono state di grandissimo effetto, unite ai disegni riccamente espressivi e dettagliati. La sceneggiatura e l'ambientazione sono perfette; un po' più carenti sono state le animazioni durante i combattimenti, in cui le scene diventano più scarne, quasi frettolose. Il filo del discorso è linearmente intrecciato, comprensibile a tutti gli effetti, seppur non manchino i colpi di scena. Il finale, tuttavia, credo sia stato troppo improvvisato, (<b>attenzione: spoiler</b>) mi aspettavo maggiori chiarimenti sul destino di Tenka, ormai contaminato dalle cellule di Orochi. La vicenda tende ad aumentare gradualmente di intensità diventando man mano più impegnativa, riflessiva e dettagliata, terminando in atti di virtuosismo sentimentale quando il passato dei protagonisti riemerge. I dettagli caratteriali di ogni singolo personaggio sono molto curati e ben riusciti: ognuno ha il suo determinato ruolo e supporta la diffusione dell'atmosfera ricca di emozioni, a volte anche contrastanti, creatasi durante tutto l'anime.
In sintesi, credo sia necessario avere nel proprio repertorio "Donten ni Warau".
Queste sono le uniche due parole che mi sento di utilizzare per esprimere il mio commento a quest'anime.
Guardando le recensioni, di solito mi rendo conto che forse sono troppo buona con i voti e mi capita di pensare che magari mi manchi il senso di giudizio. Nonostante ciò, credo che "Donten ni Warau" sia stato il mezzo che mi ha fatto arrivare a comprendere che se determinate emozioni non vengono vissute sulla propria pelle è impossibile comprenderle. Parallelamente a questo, inoltre, se tali emozioni non vengono vissute, si crea una sorta di isolamento sostenuto da sentimenti come l'invidia. Questa serie ha una morale intrinseca bellissima e commovente per chi riesce a capirla; io, purtroppo, posso solo immaginarla e guardarla ormai da lontano. Soggettivamente, credo sia stato un anime meraviglioso, soprattutto perché sono talmente dedita a questa mia passione che tendo sempre a tralasciare i dettagli insignificanti e le piccole imperfezioni che rovinano il contenuto di tali capolavori.
"Donten ni Warau" ha una trama minuziosamente strutturata: i protagonisti sono tre fratelli, Tenka, Soramaru e Chutaro Kumoh, incaricati di scortare i detenuti in una prigione situata al centro del lago Biwa. La giovane famiglia ha subito la perdita dei genitori, e i due fratelli minori si sono ritrovati ad essere cresciuti sotto la protezione di Tenka. Quest'ultimo, pur di proteggere i più giovani, si accolla grandi pesi e responsabilità, che lo inducono a tenere nascosta la verità agli altri due fratelli. L'amore fraterno è palpabile tra i tre, ma i loro caratteri vacillano con il susseguirsi di alcuni avvenimenti.
Ciò che più mi ha colpito probabilmente sono state le emozioni espresse a meraviglia durante il corso della vicenda, la purezza, la fiducia, l'ingenuità, l'onestà e il tradimento, l'amore, l'attaccamento affettivo, la disperazione e gli effetti che essa comporta. Le parole scelte dall'autrice negli svariati momenti sono state di grandissimo effetto, unite ai disegni riccamente espressivi e dettagliati. La sceneggiatura e l'ambientazione sono perfette; un po' più carenti sono state le animazioni durante i combattimenti, in cui le scene diventano più scarne, quasi frettolose. Il filo del discorso è linearmente intrecciato, comprensibile a tutti gli effetti, seppur non manchino i colpi di scena. Il finale, tuttavia, credo sia stato troppo improvvisato, (<b>attenzione: spoiler</b>) mi aspettavo maggiori chiarimenti sul destino di Tenka, ormai contaminato dalle cellule di Orochi. La vicenda tende ad aumentare gradualmente di intensità diventando man mano più impegnativa, riflessiva e dettagliata, terminando in atti di virtuosismo sentimentale quando il passato dei protagonisti riemerge. I dettagli caratteriali di ogni singolo personaggio sono molto curati e ben riusciti: ognuno ha il suo determinato ruolo e supporta la diffusione dell'atmosfera ricca di emozioni, a volte anche contrastanti, creatasi durante tutto l'anime.
In sintesi, credo sia necessario avere nel proprio repertorio "Donten ni Warau".