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Ho finito di vedere questo anime un mese fa... e ancora ci sto pensando! Definirlo drammatico è dir poco, quindi ve lo consiglio solo se vi piace il genere strappalacrime. Per quanto mi riguarda, solitamente evito questo genere, ma per qualche motivo mi sono imbattuta in questo anime: leggendo la trama ho pensato che potesse essere interessante e ho iniziato a vederlo. Dico subito che mi è piaciuto molto, anche se mi sto riprendendo solo ora dalla seconda parte dell'anime (che chiaramente non vi 'spoilero'). Il filo portante della trama è la musica. Tutto si svolge attorno e in funzione di essa.

E partiamo subito dalla colonna sonora, che definirei spettacolare. Quasi ad ogni puntata è possibile ascoltare brani classici sempre diversi tra loro e suonati molto bene. Se vi piace la musica classica e in particolare il pianoforte, allora vi stra-consiglio questo anime. Poi, chiaramente, visto che in Giappone non puoi salvare il mondo o avere un talento fuori dalla norma se hai più di quattordici anni, ecco che i nostri protagonisti sono, appunto, dei quattordicenni geni della musica. Del resto nella loro scuola media hanno a disposizione un pianoforte a coda della Steinway & Sons che io manco nella mia scuola di musica ho mai visto...

Nulla da dire sui disegni, che mi sono piaciuti molto, e sull'animazione. Mi hanno colpito in particolare le scene in cui i protagonisti suonano il piano e il violino, molto dettagliate e ben fatte.

E arriviamo ai protagonisti. Abbiamo un protagonista maschile, Kōsei Arima, e una protagonista femminile, Kaori Miyazono. Lui suona il piano, lei il violino. O meglio, lui suonava il piano. Soprannominato "il metronomo umano", Arima era un bambino prodigio che suonava il pianoforte con una precisione senza eguali, vincendo svariati concorsi, ma dalla morte della madre aveva smesso di suonare. Da allora Arima vive le sue giornate in maniera piatta, senza particolari sogni o emozioni. Sarà proprio l'incontro con l'energica e prorompente personalità di Kaori a farlo ricominciare a suonare, e soprattutto a farlo ricominciare a vivere. I due protagonisti hanno caratteri molto ben delineati, e nel complesso mi sono piaciuti e mi ci sono affezionata. Ad affiancare i due protagonisti, troviamo Tsubaki Sawabe, amica di infanzia di Arima, e Ryōta Watari, amico di Arima. Tsubaki è la classica ragazza-maschiaccio, personaggio abbastanza standard negli anime, ma nel complesso non mi dispiace. A lasciarmi perplessa è Watari. Non ho ancora ben capito il suo ruolo: è un personaggio piatto che non aggiunge assolutamente nulla alla trama. Come del resto tutti gli altri personaggi che sembrano fatti con lo stampino: si distinguono solo per nome e sesso, ma a mio parere hanno tutti lo stesso carattere.

Questo anime è un inno alla vita, un invito a godersela minuto per minuto. E sicuramente lo consiglio se vi piace il genere drammatico.