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Pensandoci bene, è ingiusto e riduttivo utilizzare i termini "letteratura blu" per tradurre e descrivere questa serie. Il termine letteratura, dizionario alla mano, è assegnato univocamente a tutto lo scibile cartaceo di una cultura, senza distinzioni di genere, intensità, qualità. Il termine letteratura, quindi, raccoglie in sé generi disparati e qualità disparate: è letteratura il romanzo introspettivo ed umorale dell'artista morto suicida, è letteratura allo stesso modo e malgrado tutto il romanzetto rosa scabroso, semplicione, conforme ad altri centomila. Assegnare a prodotti tanto differenti sotto diversi punti di vista lo stesso peso specifico, catalogandoli senza remore tutti insieme sotto il nome generico di "letteratura", è una grave ingiustizia. Sminuisce le opere di effettivo valore, accresce invece la nomea di opere più scarse.
Col senno di poi, quindi, a mio avviso sarebbe stato meglio nominare questa serie "capolavori blu", o qualcosa su questa falsariga, proprio per rimarcare la differenza tra i romanzi che la compongono e la maggior parte della produzione narrativa odierna, così spiccia e poco ricercata, figlia del desiderio consumistico e della scarsa vena culturale dell'umanità.

"Aoi Bungaku Series" è un prodotto anti-conformistico, non trovo parola migliore per descriverlo. Si allontana dalla massa di anime standardizzati e uguali l'uno all'altro proprio come i capolavori che lo compongono si distinguono sonoramente dai romanzetti dozzinali e grossolani che compongono gran parte della letteratura del XXI secolo. Non ci sono buchi nelle trame, non ci sono vicende vuote e personaggi-manichino, non c'è fanservice, nulla è ordinario, trito, già visto: come nel miglior Patek Philippe, tutto è ben regolato e progettato per rendere al meglio proprio come ci si aspetta un caposaldo della letteratura.
Quello che per alcuni potrebbe essere un tasto dolente, la divisione in vari filoni narrativi indipendenti ed a sè stanti, è secondo me un punto di forza: snellisce la narrazione, la rende per necessità veloce e concisa e, proprio per questo, esaustiva ed esauriente. Le vicende sono lineari ma non banali o modeste, tutt'altro sono intense ed emozionanti, capaci di lasciare col fiato sospeso ed il cuore in gola. Nessun episodio vuoto, nessun filler. I personaggi perdono i fronzoli tipici dell'industria dell'animazione odierna: una caratterizzazione spoglia ma che punta al concreto ed all'essenziale, senza perdite di tempo e senza giri di parole. Nessuna velleità. La gamma emozionale, di per contro, è un ventaglio vasto ed articolato, facilmente accessibile allo spettatore che si ritrova con niente ad impersonare questo o quell'altro personaggio. I comparti tecnici esaltano questa qualità: non si tratta delle belle animazioni e del bel tratto che fungono da tappabuchi per sviare la mancanza di valore della trama o dei personaggi; tutt'altro, il comparto visivo funge da cornice perfetta per l'opera, magnificandone le caratteristiche ed ingigantendone se possibile la portata.

"Aoi Bungaku Series" è davvero una serie perfetta. Personalmente non ne trovo difetti ed errori. E' un prodotto di grande valore, che eleva la concezione standard dell'animazione: siamo abituati a vedere gli anime come mero passatempo, ma dietro il semplice aspetto ludico si nascondono potenzialità illimitate. Il retro di questa medaglia, però, è la mestizia che percepiamo capendo quanto venga sprecato oggigiorno da animatori e produttori: perché limitarsi a standardizzati ed osceni giocattolini spinti, quando con poco impegno in più si potrebbero raggiungere questi risultati? Ed allo stesso modo, perché questa serie è così poco considerata rispetto a tante altre molto meno valide ma molto più esplicite?

"Aoi Bungaku Series" è una perla nascosta: bisogna avere in mente cosa cercare e soprattutto non aver paura di rovistare nelle zone d'ombra, dove nessuno bazzica e di cui nessuno tesse lodi e pubblicità. Ma, proprio come una perla, sa donare grande soddisfazioni.