Recensione
Your Name.
10.0/10
"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira", scrisse J. D. Salinger ne "Il giovane Holden". È esattamente la sensazione che ho provato quando ho terminato la lettura di questo romanzo.
Quando ho visto il film, mi sono avvicinata alla storia senza aver visto neanche il trailer. Non sapevo assolutamente nulla della trama e, in questo modo, sono riuscita a godermelo fino in fondo e ad amarlo profondamente.
Nel momento in cui ho aperto il romanzo, invece, sono stata assalita dai dubbi: non è che il film mi era piaciuto così tanto proprio perché l'avevo visto completamente ignara di tutto? E se invece, proprio perché conosco la trama, il romanzo non dovesse piacermi?
Così, ho immaginato che a leggerlo non fossi io, ma qualcuno che non conosceva affatto la storia e, soprattutto, non aveva mai sentito parlare di questo titolo.
All'inizio, è stato davvero emozionante provare a leggere su due binari; poi, però, ho lasciato perdere, perché i miei dubbi sul fatto che potesse ugualmente piacermi sono stati letteralmente spazzati via dallo scorrere degli eventi.
È difficile spiegare come sia possibile, ma, durante la lettura, sono riuscita a provare le stesse, identiche sensazioni che mi hanno attraversata durante la visione: ho riso tantissimo, all'inizio, e ho provato lo stesso tuffo al cuore che avvertii la prima volta, quando Taki scopre finalmente la verità; nonostante già sapessi a cosa andavo incontro, ho temuto ugualmente che i nostri amici non ce la facessero e mi sono arrabbiata di nuovo con chi non ci credeva.
Ma non solo: nella postfazione Shinkai precisa che nel romanzo ci sono alcuni elementi che, ovviamente, mancano rispetto alla versione animata: i disegni, certo, ma anche le musiche, che sono essenziali per il film, oltre ad alcuni particolari che nella controparte stampata spiegano molto meglio la vicenda (e che risolvono alcuni dei dubbi che mi erano rimasti); le due versioni, secondo l'autore, si completano.
E ha ragione: non so se, leggendo prima il romanzo, come faccio di solito, avrei notato quei dettagli che invece mi sono saltati subito all'occhio; sicuramente, però, non avrei visto i luoghi attraverso il ricordo degli scenari meravigliosi dipinti dall'autore o immaginato i due protagonisti così bene o sentito, nella mia testa, le musiche della colonna sonora del film.
Per me, leggere questo romanzo, è stato come rivedere il film ancora una volta.
Lo stile, per chi non è avvezzo alla lettura delle light novel, potrebbe sembrare un po' semplice, cosa che, in effetti, rispetto ad altri autori e ad altri generi, è; eppure, sarà che sono una grande lettrice di questa tipologia di romanzo, sarà che adoro a prescindere la storia (quindi, sì, non faccio testo), sarà che la versione filmica ripaga la mancanza di descrizioni estremamente dettagliate, sarà quello che vi pare, ma a me è piaciuto moltissimo così com'è.
Quando ho visto il film, mi sono avvicinata alla storia senza aver visto neanche il trailer. Non sapevo assolutamente nulla della trama e, in questo modo, sono riuscita a godermelo fino in fondo e ad amarlo profondamente.
Nel momento in cui ho aperto il romanzo, invece, sono stata assalita dai dubbi: non è che il film mi era piaciuto così tanto proprio perché l'avevo visto completamente ignara di tutto? E se invece, proprio perché conosco la trama, il romanzo non dovesse piacermi?
Così, ho immaginato che a leggerlo non fossi io, ma qualcuno che non conosceva affatto la storia e, soprattutto, non aveva mai sentito parlare di questo titolo.
All'inizio, è stato davvero emozionante provare a leggere su due binari; poi, però, ho lasciato perdere, perché i miei dubbi sul fatto che potesse ugualmente piacermi sono stati letteralmente spazzati via dallo scorrere degli eventi.
È difficile spiegare come sia possibile, ma, durante la lettura, sono riuscita a provare le stesse, identiche sensazioni che mi hanno attraversata durante la visione: ho riso tantissimo, all'inizio, e ho provato lo stesso tuffo al cuore che avvertii la prima volta, quando Taki scopre finalmente la verità; nonostante già sapessi a cosa andavo incontro, ho temuto ugualmente che i nostri amici non ce la facessero e mi sono arrabbiata di nuovo con chi non ci credeva.
Ma non solo: nella postfazione Shinkai precisa che nel romanzo ci sono alcuni elementi che, ovviamente, mancano rispetto alla versione animata: i disegni, certo, ma anche le musiche, che sono essenziali per il film, oltre ad alcuni particolari che nella controparte stampata spiegano molto meglio la vicenda (e che risolvono alcuni dei dubbi che mi erano rimasti); le due versioni, secondo l'autore, si completano.
E ha ragione: non so se, leggendo prima il romanzo, come faccio di solito, avrei notato quei dettagli che invece mi sono saltati subito all'occhio; sicuramente, però, non avrei visto i luoghi attraverso il ricordo degli scenari meravigliosi dipinti dall'autore o immaginato i due protagonisti così bene o sentito, nella mia testa, le musiche della colonna sonora del film.
Per me, leggere questo romanzo, è stato come rivedere il film ancora una volta.
Lo stile, per chi non è avvezzo alla lettura delle light novel, potrebbe sembrare un po' semplice, cosa che, in effetti, rispetto ad altri autori e ad altri generi, è; eppure, sarà che sono una grande lettrice di questa tipologia di romanzo, sarà che adoro a prescindere la storia (quindi, sì, non faccio testo), sarà che la versione filmica ripaga la mancanza di descrizioni estremamente dettagliate, sarà quello che vi pare, ma a me è piaciuto moltissimo così com'è.