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Quando un artista del calibro di Osamu Dazai incontra la qualità grafica di un mangaka del livello di Usumaru Furuya dovremmo aspettarci se non un capolavoro, quantomeno una lettura capace di appassionare, interessare, colpire.
Purtroppo invece l'unico merito de Lo Squalificato, appare essere quello di stimolare in noi la curiosità di leggerne il romanzo per riuscire a meglio comprendere, o se volete, approfondire, ciò che nel manga rimane solo in superfice. Ed è proprio questa la parola chiave di questo adattamento:
superficialità. Carenza di riflessione dovuta molto probabilmente all'incapacità dell' autore, tra l'altro da lui stesso attestata in sede di posfazione, di comprenderne e renderne la vera essenza. Un'abbondante sufficienza comunque in sede di votazione gliela concediamo volentieri, vista la titanica impresa in cui Furuya si è cimentato, nonostante la trasposizione ai nostri giorni di un romanzo pubblicato nel '48, lo trasformi in una sorta di Slice of Life, seppur particolare e per certi versi insolito, permeato di tutte quelle ingenuità proprie di molti manga.