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Akira è una ragazza bella e riservata che lavora come part-time in un family restaurant ma nasconde un incomprensibile segreto: è innamorata persa del suo capo, il direttore del ristorante/caffetteria.
Il direttore, a differenza di Akira, è un uomo di mezza età senza qualità particolari: è gentile ma ordinario, poco autoritario, all'apparenza spesso sciatto e sta iniziando a perdere i capelli.
Tutti fattori che dovrebbero renderlo poco attraente, eppure la protagonista, che è soltanto una liceale, è disperatamente devota a questo strano amore a senso unico che coltiva segretamente nel suo cuore.

Queste sono le premesse di "Come dopo la pioggia", un seinen molto particolare e certamente in grado di catturare diverse fasce di pubblico e generazioni.
La storia è semplice e riassumibile in quanto detto sopra: Akira è innamorata di Masami, uomo più grande di lei, separato e con un figlio.
Ma il senso del manga sta in tutto quello che ruota attorno a questo canovaccio.
Jun Mayuzuki descrive senza mai cadere nel banale o nella retorica i momenti della vita dei protagonisti, nel loro lento ma inesorabile rendersi conto dei loro sentimenti.
Akira è una ragazza giovane, ma un'esperienza dolorosa l'ha obbligata a rinunciare a qualcosa che amava e a diventare più matura, ed è un'eroina atipica, silenziosa, riflessiva e determinata, mentre Masami è un uomo all'apparenza cordiale ma in realtà disilluso e sfiduciato, soprattutto verso sè stesso. Sono in due momenti diversi delle loro vite, ma riusciranno a incontrarsi e soprattutto a capirsi ugualmente? Oppure la differenza di età e il muro di gentilezza alzato da Masami li terrà per sempre lontani?

"Come dopo la pioggia" è uno slice of life che non racconta mai momenti non necessari, ma calca la mano sulla quotidianità dei personaggi segnando proprio i momenti che li portano ad avvicinarsi e poi ad allontanarsi ancora di più, mettendo in risalto i sentimenti dei protagonisti senza mai essere banale, soffocante o noioso. Ogni momento è importante e decisivo. "Come dopo la pioggia" si rifà a tutti quei momenti tipici della narrativa dei seinen anni '80, uno su tutti "Maison Ikkoku" di Rumiko Takahashi, sia nel design che nel modo di raccontare, adulto, pacato eppure pieno zeppo di sentimenti e momenti da batticuore. La storia d'amore, o meglio, i tentativi di Akira di avere successo nel suo amore, sono toccanti, poetici ma non retorici, in una parola: sinceri.

I disegni della Mayuzuki sono diretti, così come il suo modo di raccontare, puliti ma mai freddi: un'anatomia abbastanza particolare per le ragazze (collo sottile e lungo, gambe lunghissime) e più regolare per gli uomini, aspetto che rende anche visivamente ben distinti i protagonisti (che sembrano quindi vivere in due realtà assolutamente parallele, non solo per l'età ma anche per questa scelta grafica). Anche la palette dei colori per le copertine è magnifica, toni delicati ma vivaci, proprio come l'atmosfera del manga.
Insomma, un seinen assolutamente da non perdere, che è in grado di catturare sia il pubblico più giovane (vista la delicatezza con cui è trattata la storia d'amore) che quello più adulto, che può facilmente immedesimarsi sia in Akira che in Masami.