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Solitamente, quando parlo di questo anime, vi sono due fazioni, che pongono in netto contrasto opinioni di molto differenti tra loro, che per comodità di espressione racchiudo in: chi ha apprezzato e chi non ha apprezzato questa serie.

La trama è molto prevedibile, nulla di "non visto", basti pensare a ".hack/Sign" o "Log Horizon".
Ci troviamo in Giappone, in un futuro non troppo lontano dal nostro, dove la tecnologia (in tutti i settori) ha fatto - non pochi - passi da gigante. Il tutto ruota attorno a Kirigaya Kazuto alias Kirito, che, sfruttando la tecnologia del NerveGear, un hardware capace di trasformare l'esperienza videoludica in un'esperienza "reale", stimolando i sensi dei giocatori, rimane intrappolato - assieme agli altri player - dentro il mondo virtuale di Sword Art Online, "Aincrad", sviluppato da Akihiko Kayaba, dove l'unico modo per uscirne vivi è finire il gioco.

Da qui in avanti reputo d'obbligo dividere la serie in due archi narrativi per recensire al meglio quest'opera, cercando di mantenerla il quanto più sterile possibile da spoiler; il primo - l'arco narrativo di Aincrad - e il secondo, quello di ALfheim Online.

La serie si apre con Kirito, che, compreso il pericolo, si mette subito in marcia tra i territori di Aincrad per diventare sempre più forte, dato che perire in gioco comporta la morte nella vita reale. Durante i suoi viaggi si imbatterà in parecchi giocatori, stringendo amicizie - anche se con fatica e riluttanza - e combattendo contro player privi di morale. Tra le amicizie, troveremo Asuna Yuki, eccellente spadaccina, che darà vita a un rapporto che pian piano si trasformerà in amore - ricambiato - verso il protagonista della serie. Kirito e Asuna, seguiti dagli altri giocatori, cercheranno di finire il gioco, scalando i vari piani di Aincrad, finché un colpo di scena non cambierà l'andamento della storia...

E qui entriamo nel secondo arco narrativo, ALfheim Online.
Dopo aver concluso SAO (Sword Art Online), Kirito si troverà costretto a tornare nuovamente all'interno di un mondo virtuale, ALfheim appunto, per salvare una parte dei giocatori di SAO che sono rimasti intrappolati dentro il gioco. Catapultato in un mondo totalmente differente da Sword Art Online, Kirito dovrà dare il meglio di sé per affrontare le sfide che lo separano dalla meta.

Tornando alla premessa fatta all'inizio, mi pongo tra quelli che hanno apprezzato la serie. Anche se ci troviamo di fronte a qualcosa di già visto, "Sword Art Online" lascia un segno, capace di catturare lo spettatore e di catapultarlo in quel mondo fantastico che tutti, almeno una volta, abbiamo sognato esistesse.
Ottima ambientazione, dettaglio nei paesaggi, musiche scelte con cura in ogni sequenza e storia fanno di questo anime un piccolo tesoro da aggiungere alla propria collezione.

Mi soffermo ancora un attimo per spiegare il mio parere sulla scelta di costruire la serie in due archi narrativi. Personalmente, se la serie si fosse basata/concentrata esclusivamente su SAO lo avrei preferito. ALfheim risulta essere a tratti monotono, con puntate prive di pathos, che si salva giusto negli episodi finali dell'arco narrativo. Ma devo ammettere anche che la scelta di dividere la serie in due archi narrativi ha "salvato" l'intero anime da un possibile stallo. Lo stacco che vi è tra SAO e ALO (ALfheim Online) dà vita a quel "colpo di scena" che evita a SAO di concludersi in maniera scontata, che altrimenti avrebbe rischiato di far perdere il pathos che ci accompagna per quasi tutto l'arco narrativo (eccetto qualche episodio) di Aincrad.

Non posso far altro che consigliare la visione a tutti gli amanti del genere e augurar loro buona visione.

Voto: 7,5. Né troppo alto, in quanto comunque non ci troviamo di fronte a un'opera di spessore e/o innovativa, né troppo basso, in quanto parliamo di un anime che lascia parlare di sé, con una colonna sonora di tutto rispetto e scene davvero ben rappresentate.