Recensione
Wolf Children
8.5/10
Recensione di vecchio Ojiichan
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Mamoru Hosoda (noto a molti per "La ragazza che saltava nel tempo" oppure "Summer Wars") è forse uno dei miei registi preferiti, quindi spero di restare oggettivo in questa recensione.
"Wolf Children" (il cui nome originale è "Okami Kodomo no Ame to Yuki") è un film del 2012, diretto appunto dal summenzionato Mamoru Hosoda con sceneggiatura originale sua e di Satoku Okudera.
La critica ha acclamato e criticato allo stesso tempo questi toccanti 117 minuti. Molti hanno accostato questo film alle ben note, e fin troppo lodate, pellicole dello Studio Ghibli. Certamente, volendo fare paragoni, e ripensando a opere precedenti del regista, possiamo notare un maggiore parallelismo con le succitate Ghibli anziché i fantascientifici salti nel tempo e mondi virtuali, ma, sinceramente, voglio discostarmi da questa idea.
La storia inizia con il racconto di come Hana, al tempo giovane studentessa, abbia trovato l'amore in un misterioso ragazzo, conosciuto per caso. Gli eventi si susseguiranno fino alla scoperta che costui è un uomo-lupo e come i due intraprenderanno, poi, una vita insieme. L'amore, quasi idilliaco tra i due, però, ha vita breve. L'uomo muore, lasciandola sola con due bambini-lupo da crescere. Da qui ha inizio l'epopea che porterà la giovane donna a scoprire come i due figli, pur crescendo nella stessa casa, possano essere diversi.
Un dilemma fantasioso, ovvero "Umano o Lupo?", che però ci trasmette qualcosa di più reale, di più concreto, appartenente alla nostra realtà.
Durante la visione di "Wolf Children", ci ritroveremo spesso a riflettere su quest'ultimo punto. Sarà interessante e anche emozionante vedere questa famiglia crescere e imparare le difficoltà della vita (in questo caso aggravata dalla diversità razziale dei due). Tristezza e gioia fanno da protagonisti.
Volendo giudicare il reparto visivo, come nelle opere precedenti del maestro Mamoru Hosoda, anche qui vediamo una cura dei personaggi e dei fondali. Le animazioni talvolta non sono delle migliori, ma nel totale hanno un loro "perché".
La colonna sonora non mi ha colpito particolarmente, ma fa il suo dovere.
Il mio voto conclusivo è 8,5. Nonostante abbia amato le tematiche e sia rimasto colpito dalle emozioni trasmesse, non mi ha tuttavia lasciato un senso totale di appagamento, come invece era accaduto con le opere precedenti.
"Wolf Children" (il cui nome originale è "Okami Kodomo no Ame to Yuki") è un film del 2012, diretto appunto dal summenzionato Mamoru Hosoda con sceneggiatura originale sua e di Satoku Okudera.
La critica ha acclamato e criticato allo stesso tempo questi toccanti 117 minuti. Molti hanno accostato questo film alle ben note, e fin troppo lodate, pellicole dello Studio Ghibli. Certamente, volendo fare paragoni, e ripensando a opere precedenti del regista, possiamo notare un maggiore parallelismo con le succitate Ghibli anziché i fantascientifici salti nel tempo e mondi virtuali, ma, sinceramente, voglio discostarmi da questa idea.
La storia inizia con il racconto di come Hana, al tempo giovane studentessa, abbia trovato l'amore in un misterioso ragazzo, conosciuto per caso. Gli eventi si susseguiranno fino alla scoperta che costui è un uomo-lupo e come i due intraprenderanno, poi, una vita insieme. L'amore, quasi idilliaco tra i due, però, ha vita breve. L'uomo muore, lasciandola sola con due bambini-lupo da crescere. Da qui ha inizio l'epopea che porterà la giovane donna a scoprire come i due figli, pur crescendo nella stessa casa, possano essere diversi.
Un dilemma fantasioso, ovvero "Umano o Lupo?", che però ci trasmette qualcosa di più reale, di più concreto, appartenente alla nostra realtà.
Durante la visione di "Wolf Children", ci ritroveremo spesso a riflettere su quest'ultimo punto. Sarà interessante e anche emozionante vedere questa famiglia crescere e imparare le difficoltà della vita (in questo caso aggravata dalla diversità razziale dei due). Tristezza e gioia fanno da protagonisti.
Volendo giudicare il reparto visivo, come nelle opere precedenti del maestro Mamoru Hosoda, anche qui vediamo una cura dei personaggi e dei fondali. Le animazioni talvolta non sono delle migliori, ma nel totale hanno un loro "perché".
La colonna sonora non mi ha colpito particolarmente, ma fa il suo dovere.
Il mio voto conclusivo è 8,5. Nonostante abbia amato le tematiche e sia rimasto colpito dalle emozioni trasmesse, non mi ha tuttavia lasciato un senso totale di appagamento, come invece era accaduto con le opere precedenti.