Recensione
Pandora Hearts
8.5/10
Pandora Hearts di Jun Mochizuki è un manga che mi ha fatto provare emozioni discordanti. Fin dall'inizio quest'opera si presenta particolarmente complessa e dinamica, le vicende si svolgono velocemente e coinvolgono una vasta collezione di personaggi, i quali , tuttavia, risultano ben caratterizzati. L'inizio di questa storia, infatti, può rivelarsi abbastanza debilitante per il lettore, il quale potrebbe trovarsi disorientato dal rapido susseguirsi di eventi, e dall'entrata in scena di numerosi personaggi, caratteristiche che possono risultare molto positive per alcuni lettori, o paradossalmente incidere negativamente nella valutazione di altri tipi di lettori.
- Trama -
La storia ruota intorno a due personaggi principali, Oz Vessalius e Alice, i quali, aiutati dai loro compagni, dovranno ricostruire la memoria di Alice, dalla quale emrgeranno intrighi e segreti riguardanti un passato lontano secoli, che sembra legare i nostri giovani protagonisti. Il mondo in cui si svolgono le vicende è governato da 4 casate ducali(di cui Oz fa parte), tuttavia, queste 4 famiglie condividono un segreto, riguardante un incidente del passato, denominato Tragedia di Sablier, che provocò la caduta della capitale nell'Abisso, ovvero una dimensione parallela a quella reale in cui il tempo non esiste, e dalla quale di solito non si fa ritorno.[...]
Uno dei pregi, degli aspetti che mi hanno colpito di più in quest'opera, tanto da farmici affezionare, è sicuramente il disegno. All'oggi posso dire con certezza che Jun Mochizuki è una delle mie mangaka preferite, il suo disegno presenta un tratto moolto pulito e delicato, inoltre è caratterizzato da un particolare gioco di luci ed ombre che si adatta perfettamente alla storia.
Un altro punto a favore di questo manga, a parer mio è rappresentato dall'ambietazione, riconducibile all'Inghilterra vittoriana, sfondo perfetto per lo stile adottato dall'autrice, il quale culminerà nello steampunk vero e proprio nella sua opera successiva, ovvero The case study of Vanitas. Insomma l'autrice ha saputo costruirsi un suo vero e prorpio stile, immediatamente riconoscibile, al quale i fans(come me) sono ormai affezionati.
Questo manga può essere apprezzato, in modo particolare, anche per la presenza di numerosissime citazioni letterarie, ritrovabili soprattutto nei nomi dei personaggi; a partire dal protagonista Oz, fino ad arrivare ai numerosi riferimenti al mondo di Alice Nel Paese delle Meraviglie, libro al quale l'autrice sembra essere particolarmente affezionata.
Ovviamente il disegno non è tutto in un manga, e l'autrice ha saputo destreggiarsi anche nello scrivere una storia ricca di colpi di scena, che complicheranno la trama, rendendo la vita difficile ai lettori disattenti o dalla debole memoria. Tuttavia in questo percorso, non troppo lungo, ma alquanto intricato i personaggi dovranno fare i conti con i fantasmi del loro passato, attraverso un turbinio di emozioni molto forti che li cambieranno radicalmente, portandoli ad una crescita, curata nei dettagli dalla mano dell'autrice.
Il mio consiglio per affrontare al meglio questa lettura, è quello di prestare attenzione ai personaggi, anche quelli più marginali avranno un ruolo fondamentale nella piena comprensione e risoluzione dei misteri che avvolgono la figura del nostro protagonista Oz.
- Trama -
La storia ruota intorno a due personaggi principali, Oz Vessalius e Alice, i quali, aiutati dai loro compagni, dovranno ricostruire la memoria di Alice, dalla quale emrgeranno intrighi e segreti riguardanti un passato lontano secoli, che sembra legare i nostri giovani protagonisti. Il mondo in cui si svolgono le vicende è governato da 4 casate ducali(di cui Oz fa parte), tuttavia, queste 4 famiglie condividono un segreto, riguardante un incidente del passato, denominato Tragedia di Sablier, che provocò la caduta della capitale nell'Abisso, ovvero una dimensione parallela a quella reale in cui il tempo non esiste, e dalla quale di solito non si fa ritorno.[...]
Uno dei pregi, degli aspetti che mi hanno colpito di più in quest'opera, tanto da farmici affezionare, è sicuramente il disegno. All'oggi posso dire con certezza che Jun Mochizuki è una delle mie mangaka preferite, il suo disegno presenta un tratto moolto pulito e delicato, inoltre è caratterizzato da un particolare gioco di luci ed ombre che si adatta perfettamente alla storia.
Un altro punto a favore di questo manga, a parer mio è rappresentato dall'ambietazione, riconducibile all'Inghilterra vittoriana, sfondo perfetto per lo stile adottato dall'autrice, il quale culminerà nello steampunk vero e proprio nella sua opera successiva, ovvero The case study of Vanitas. Insomma l'autrice ha saputo costruirsi un suo vero e prorpio stile, immediatamente riconoscibile, al quale i fans(come me) sono ormai affezionati.
Questo manga può essere apprezzato, in modo particolare, anche per la presenza di numerosissime citazioni letterarie, ritrovabili soprattutto nei nomi dei personaggi; a partire dal protagonista Oz, fino ad arrivare ai numerosi riferimenti al mondo di Alice Nel Paese delle Meraviglie, libro al quale l'autrice sembra essere particolarmente affezionata.
Ovviamente il disegno non è tutto in un manga, e l'autrice ha saputo destreggiarsi anche nello scrivere una storia ricca di colpi di scena, che complicheranno la trama, rendendo la vita difficile ai lettori disattenti o dalla debole memoria. Tuttavia in questo percorso, non troppo lungo, ma alquanto intricato i personaggi dovranno fare i conti con i fantasmi del loro passato, attraverso un turbinio di emozioni molto forti che li cambieranno radicalmente, portandoli ad una crescita, curata nei dettagli dalla mano dell'autrice.
Il mio consiglio per affrontare al meglio questa lettura, è quello di prestare attenzione ai personaggi, anche quelli più marginali avranno un ruolo fondamentale nella piena comprensione e risoluzione dei misteri che avvolgono la figura del nostro protagonista Oz.