Recensione
Tower of God
9.0/10
“Tower of God” è una webcomic sudcoreana del genere fantasy scritta e illustrata da Lee Jong-hui. Viene pubblicata gratuitamente ogni settimana sul portale internet “Naver” e in inglese sul sito “Line Webtoon”.
La storia è incentrata sul protagonista Baam, nato in mezzo all’oscurità in un posto ignoto, il quale decide di inseguire la sua unica amica Rachel che un giorno, per via di qualche misterioso motivo, lo abbandona per intraprendere un viaggio nella immensa “Torre di Dio”. I due inizialmente separati avranno poi modo di rincontrarsi e di conoscere durante il loro cammino molti altri bizzarri personaggi il cui scopo comune è sempre quello di procedere la loro avventura attraverso i diversi livelli e prove che Torre ha da offrire.
Per prima cosa bisogna dire che l’universo immaginario di TOG è immenso. Per quanto poco ci è dato sapere non è possibile stabilire un limite agli infiniti piani della fantomatica torre, i quali si presentano di per se vastissimi, ricchi di paesaggi, montagne, fiumi, mari e città, come se fossero interi mondi separati. Ognuno è diverso, originale e ben strutturato. Anche il numero di personaggi è enorme. Nonostante il focus rimanga comunque su quelli principali, durante la storia ne vengono introdotti continuamente tantissimi, ognuno dei quali ha uno ruolo ben preciso nella trama.
Di per se la storia si divide in due parti, se così si può dire. La prima a parer mio funge solo da introduzione al modo di TOG e da prologo agli avvenimenti successivi. Difatti conta solo 79 capitoli e si interrompe in uno dei momenti più cruciali dell’intera storia che segnerà anche un cambiamento irreversibile nel rapporto tra i nostri protagonisti. La seconda invece, che è ancora in continuazione, rappresenta la vera e propria storia e per ora conta più di 400 capitoli. Essa poi è suddivisa in diversi archi narrativi che presentano più o meno un inizio e una fine. Ho apprezzato molto l’originalità dell’ambientazione e anche l’alone misterioso che riguarda molti argomenti come: l’origine della stessa torre e degli abitanti che la popolano, l’origine delle dieci famiglie e dello stesso Baam, cosa c’è fuori dalla torre e in cima... Alcune informazioni vengono date ma molte vengono celate al lettore in modo che possa farsi una propria idea. Per ora, solo poco è stato rivelato.
Per quanto riguarda la grafica e i disegni devo dire che sono abbastanza belli e nel corso dell’opera migliorano anche. Alcune vignette sono veramente stupende.
La caratterizzazione dei personaggi invece è eccellente, molto migliore rispetto a quella dei soliti shonen. Soprattutto quella di Rachel. Trovo che rappresenti un cattivo molto più realistico rispetto a quello di molti altri manga. Non si presenta infatti come il solito boss imbattibile, ma come qualcuno che pur di raggiungere il proprio fine è disposto a sacrificare chiunque e qualunque cosa con leggerezza, ma che allo stesso tempo, incapace di fare nulla con le proprie forze, si troverà costretta ad appoggiarsi sempre agli altri, a differenza di Baam il cui punto di forza è senz’altro l’amicizia e avrà sempre qualcuno al suo fianco a sostenerlo.
Lo consiglio veramente a chiunque volesse leggere una storia fantasy di avventura, senza dover ricadere nel banale. È veramente appassionante e ricco di spunti.
La storia è incentrata sul protagonista Baam, nato in mezzo all’oscurità in un posto ignoto, il quale decide di inseguire la sua unica amica Rachel che un giorno, per via di qualche misterioso motivo, lo abbandona per intraprendere un viaggio nella immensa “Torre di Dio”. I due inizialmente separati avranno poi modo di rincontrarsi e di conoscere durante il loro cammino molti altri bizzarri personaggi il cui scopo comune è sempre quello di procedere la loro avventura attraverso i diversi livelli e prove che Torre ha da offrire.
Per prima cosa bisogna dire che l’universo immaginario di TOG è immenso. Per quanto poco ci è dato sapere non è possibile stabilire un limite agli infiniti piani della fantomatica torre, i quali si presentano di per se vastissimi, ricchi di paesaggi, montagne, fiumi, mari e città, come se fossero interi mondi separati. Ognuno è diverso, originale e ben strutturato. Anche il numero di personaggi è enorme. Nonostante il focus rimanga comunque su quelli principali, durante la storia ne vengono introdotti continuamente tantissimi, ognuno dei quali ha uno ruolo ben preciso nella trama.
Di per se la storia si divide in due parti, se così si può dire. La prima a parer mio funge solo da introduzione al modo di TOG e da prologo agli avvenimenti successivi. Difatti conta solo 79 capitoli e si interrompe in uno dei momenti più cruciali dell’intera storia che segnerà anche un cambiamento irreversibile nel rapporto tra i nostri protagonisti. La seconda invece, che è ancora in continuazione, rappresenta la vera e propria storia e per ora conta più di 400 capitoli. Essa poi è suddivisa in diversi archi narrativi che presentano più o meno un inizio e una fine. Ho apprezzato molto l’originalità dell’ambientazione e anche l’alone misterioso che riguarda molti argomenti come: l’origine della stessa torre e degli abitanti che la popolano, l’origine delle dieci famiglie e dello stesso Baam, cosa c’è fuori dalla torre e in cima... Alcune informazioni vengono date ma molte vengono celate al lettore in modo che possa farsi una propria idea. Per ora, solo poco è stato rivelato.
Per quanto riguarda la grafica e i disegni devo dire che sono abbastanza belli e nel corso dell’opera migliorano anche. Alcune vignette sono veramente stupende.
La caratterizzazione dei personaggi invece è eccellente, molto migliore rispetto a quella dei soliti shonen. Soprattutto quella di Rachel. Trovo che rappresenti un cattivo molto più realistico rispetto a quello di molti altri manga. Non si presenta infatti come il solito boss imbattibile, ma come qualcuno che pur di raggiungere il proprio fine è disposto a sacrificare chiunque e qualunque cosa con leggerezza, ma che allo stesso tempo, incapace di fare nulla con le proprie forze, si troverà costretta ad appoggiarsi sempre agli altri, a differenza di Baam il cui punto di forza è senz’altro l’amicizia e avrà sempre qualcuno al suo fianco a sostenerlo.
Lo consiglio veramente a chiunque volesse leggere una storia fantasy di avventura, senza dover ricadere nel banale. È veramente appassionante e ricco di spunti.