Recensione
Rikudo
9.0/10
“I pugni servono a restituire i colpi ricevuti”. Questa frase è uno dei principi fondamentali di questo manga, detta da uno dei personaggi principali, lo yakuza Takizawa. Il contenuto è crudo e questo per me è uno dei suoi principali punti di forza, ben reso anche dai combattimenti e dalle scene di allenamento che forniscono molti elementi tecnici e sono molto suggestivi. Quest’opera non si risolve nel solito cliché in cui tutto è possibile allenandosi molto e impegnandosi al massimo; non è la solita favoletta. Rende piuttosto consapevoli che l’unica cosa che si può fare per sopravvivere è combattere al meglio delle proprie capacità perché il mondo non è comprensivo e per questo anche mettendoci il massimo di sé stessi, se non si è forti non ce la si fa (un caso emblematico è quello di Tsuwabuki). La storia è molto bella e ricca di colpi di scena, con i risultati dei combattimenti sempre in bilico, oltre allo sviluppo delle altre vicende (perché non è solo una cronaca di combattimenti) mai scontato. I disegni dei volumetti sono dettagliati, lo stile del disegnatore è appropriato per il racconto, con molte sfumature e molte linee che conferiscono movimento e veridicità nei combattimenti, i quali sono anche abbastanza dettagliati dal punto di vista propriamente tecnico, come detto in precedenza. Il mio giudizio su questo manga è in generale molto positivo e lo consiglierei a tutti gli amanti dei Seinen.