Recensione
La fidanzata di Minami
6.5/10
Recensione di Oceano-mare
-
Ad Ottobre ho approfittato dell'ottima iniziativa degli sconti sulle collane Coconico, che normalmente sono un po' fuori della mia portata, e oltre ad un altro recupero ho voluto acquistare "La fidanzata di Minami". Già ne conoscevo il finale, ma mi incuriosiva ugualmente per l'incipit particolare, che tra l'altro mi ha subito in qualche modo fatto ricordare "Midori Days", uno dei rari shonen che ho realmente apprezzato.
Non posso dire che nel complesso mi abbia fatta impazzire; ciononostante gli riconosco un'idea di base accattivante e vincente, che infatti a quanto pare ha fatto sì che gli venissero dedicati numerosi dorama sicuramente molto più "easy" rispetto al manga, e continuo a pensare che anche il già citato "Midori Days" potrebbe essergli debitore, seppur in chiave decisamente più positiva ed umoristica.
Ciò che per i miei gusti personali non mi ha convinta è che l'ho trovato abbastanza morboso dietro le suggestioni da commedia (che poi secondo me esaltano quest'aspetto), ed il legame tra i due per me è in qualche modo malsano, se mi si fa passare il termine, per quanto sicuramente acceso da sinceri sprazzi di tenerezza.
Credo che il finale -azzeccatissimo- con una simile relazione non poteva che essere tragico.
Di certo è un'opera originale e atta a far riflettere, per chi va oltre la semplicità della storia, ed offre molteplici chiavi di interpretazione.
Io ad esempio, sapendo dei trascorsi della Uchida, ho pensato che il personaggio di Minami potesse racchiudere in sé l'aspetto più tenero e idealizzato della paternità (le cure verso la piccola Chiyomi) e quello morboso, sessualmente vorace del tristemente famoso patrigno dell'autrice (il suo vedere Chiyomi alla stregua di un giocattolo sessuale).
Magari sono solo mie interpretazioni possibili; chiaramente la Uchida saprebbe dircene di più in proposito.
Per quanto riguarda il libro, non posso che elogiare il lavoro svolto dal team della Coconico: la trovata decisamente "pop" della doppia copertina secondo me è innovativa e geniale, per quanto magari possa dare qualche problema nella lettura del volume, ma essendo quest'ultimo poco corposo è comunque un fastidio minimo; il solo timore è che con il tempo possa scollarsi. Come sempre, una ricca postfazione a cura di Paolo La Marca chiude il tutto.
Voto finale tosto da dare, basato fondamentalmente sulla mia sensibilità personale.
Una piccola curiosità: la prima tavola presente qui su Animeclick nella pagina dedicata al manga, da dove viene?
Non posso dire che nel complesso mi abbia fatta impazzire; ciononostante gli riconosco un'idea di base accattivante e vincente, che infatti a quanto pare ha fatto sì che gli venissero dedicati numerosi dorama sicuramente molto più "easy" rispetto al manga, e continuo a pensare che anche il già citato "Midori Days" potrebbe essergli debitore, seppur in chiave decisamente più positiva ed umoristica.
Ciò che per i miei gusti personali non mi ha convinta è che l'ho trovato abbastanza morboso dietro le suggestioni da commedia (che poi secondo me esaltano quest'aspetto), ed il legame tra i due per me è in qualche modo malsano, se mi si fa passare il termine, per quanto sicuramente acceso da sinceri sprazzi di tenerezza.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
Credo che il finale -azzeccatissimo- con una simile relazione non poteva che essere tragico.
Di certo è un'opera originale e atta a far riflettere, per chi va oltre la semplicità della storia, ed offre molteplici chiavi di interpretazione.
Io ad esempio, sapendo dei trascorsi della Uchida, ho pensato che il personaggio di Minami potesse racchiudere in sé l'aspetto più tenero e idealizzato della paternità (le cure verso la piccola Chiyomi) e quello morboso, sessualmente vorace del tristemente famoso patrigno dell'autrice (il suo vedere Chiyomi alla stregua di un giocattolo sessuale).
Magari sono solo mie interpretazioni possibili; chiaramente la Uchida saprebbe dircene di più in proposito.
Per quanto riguarda il libro, non posso che elogiare il lavoro svolto dal team della Coconico: la trovata decisamente "pop" della doppia copertina secondo me è innovativa e geniale, per quanto magari possa dare qualche problema nella lettura del volume, ma essendo quest'ultimo poco corposo è comunque un fastidio minimo; il solo timore è che con il tempo possa scollarsi. Come sempre, una ricca postfazione a cura di Paolo La Marca chiude il tutto.
Voto finale tosto da dare, basato fondamentalmente sulla mia sensibilità personale.
Una piccola curiosità: la prima tavola presente qui su Animeclick nella pagina dedicata al manga, da dove viene?