Recensione
Come dopo la pioggia
8.0/10
Recensione di Basketballjunkie
-
Davvero molto bello, una delle letture manga più interessanti di quest'anno per me. Mi ci sono avvicinato dopo aver visto la serie animata, che comunque consiglio. Cercherò di evitare spoiler, per quanto possibile.
Tachibana Akira è una ragazza di diciassette anni, ex promessa dell'atletica leggera, la cui "carriera" viene stroncata da un infortunio al tendine d'Achille. Abbandonata l'attività sportiva, comincia a lavorare in un caffè, il Garden, e s'innamora del suo capo, Kondo Masami, un uomo di quarantacinque anni appassionato di letteratura e di scrittura.
La premessa potrebbe lasciar pensare a una storia del tipo "non preoccupatevi, ultraquarantenni scialbi senza più sogni, anche voi, con un po' di fortuna, troverete la vostra waifu liceale", ma non è affatto così: mai volgare, banale o votato al fanservice, questo manga si distingue per l'estrema delicatezza, quasi poetica, con cui esplora i sentimenti dei personaggi, facendoci (o almeno, facendomi) riflettere sullo scorrere del tempo, sui nostri sogni giovanili, sui rimpianti che ci lasciamo dietro e le modalità con cui affrontare la questione. Il personaggio più interessante, almeno secondo me, è proprio il direttore Kondo, che gode della miglior caratterizzazione fra tutti i membri del cast. Naturalmente, confrontarsi con il direttore porterà la bella e taciturna Akira a riflettere su se stessa e sul futuro, affrontando i propri problemi e conflitti interiori.
Gli altri personaggi sono abbastanza piatti ma, per una volta, non mi sento di criticare questa scelta da parte dell'autrice: il focus è chiaramente sui protagonisti e la brevità dell'opera, elemento su cui torneremo, non avrebbe permesso di fare molto di più. Gli amici e i colleghi dei due servono sostanzialmente a fornire una spinta alla riflessione, aspetto in cui riescono comunque bene, regalando anche alcuni momenti molto belli.
Il disegno, per quel che mi riguarda, è senza infamia e senza lode, abbastanza classico per uno shojo, con sfondi che vanno e vengono, ma pazienza, siamo abituati. Se non altro il tratto è pulito e chiaro, non ho mai avuto la sensazione di non capire cosa stesse succedendo in una vignetta.
Avrei messo anche 8.5 ma il finale mi ha fatto abbassare un po' il voto: senza spoilerare nulla, non che sia un finale brutto ma, a mio modesto parere, è parecchio affrettato, mi sarei tranquillamente preso due o tre volumi in più, se fossi stato nei panni dell'autrice. Tuttavia, come ho detto, l'interiorità dei personaggi principali è al centro di questo fumetto, per cui lo svolgimento della trama in sé e per sé può anche passare in secondo piano, l'8 l'assegno senza problemi.
Tachibana Akira è una ragazza di diciassette anni, ex promessa dell'atletica leggera, la cui "carriera" viene stroncata da un infortunio al tendine d'Achille. Abbandonata l'attività sportiva, comincia a lavorare in un caffè, il Garden, e s'innamora del suo capo, Kondo Masami, un uomo di quarantacinque anni appassionato di letteratura e di scrittura.
La premessa potrebbe lasciar pensare a una storia del tipo "non preoccupatevi, ultraquarantenni scialbi senza più sogni, anche voi, con un po' di fortuna, troverete la vostra waifu liceale", ma non è affatto così: mai volgare, banale o votato al fanservice, questo manga si distingue per l'estrema delicatezza, quasi poetica, con cui esplora i sentimenti dei personaggi, facendoci (o almeno, facendomi) riflettere sullo scorrere del tempo, sui nostri sogni giovanili, sui rimpianti che ci lasciamo dietro e le modalità con cui affrontare la questione. Il personaggio più interessante, almeno secondo me, è proprio il direttore Kondo, che gode della miglior caratterizzazione fra tutti i membri del cast. Naturalmente, confrontarsi con il direttore porterà la bella e taciturna Akira a riflettere su se stessa e sul futuro, affrontando i propri problemi e conflitti interiori.
Gli altri personaggi sono abbastanza piatti ma, per una volta, non mi sento di criticare questa scelta da parte dell'autrice: il focus è chiaramente sui protagonisti e la brevità dell'opera, elemento su cui torneremo, non avrebbe permesso di fare molto di più. Gli amici e i colleghi dei due servono sostanzialmente a fornire una spinta alla riflessione, aspetto in cui riescono comunque bene, regalando anche alcuni momenti molto belli.
Il disegno, per quel che mi riguarda, è senza infamia e senza lode, abbastanza classico per uno shojo, con sfondi che vanno e vengono, ma pazienza, siamo abituati. Se non altro il tratto è pulito e chiaro, non ho mai avuto la sensazione di non capire cosa stesse succedendo in una vignetta.
Avrei messo anche 8.5 ma il finale mi ha fatto abbassare un po' il voto: senza spoilerare nulla, non che sia un finale brutto ma, a mio modesto parere, è parecchio affrettato, mi sarei tranquillamente preso due o tre volumi in più, se fossi stato nei panni dell'autrice. Tuttavia, come ho detto, l'interiorità dei personaggi principali è al centro di questo fumetto, per cui lo svolgimento della trama in sé e per sé può anche passare in secondo piano, l'8 l'assegno senza problemi.