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Qualche mese fa entrai nella mia fumetteria di fiducia in cerca di qualche nuovo titolo. Ero in pari con tutte le mie letture e volevo qualcosa di non eccessivamente
lungo e che possibilmente fosse già completato, quindi il negoziante mi indirizzò verso un manga che aveva riscosso un grande successo: Akame Ga Kill.
Presi il primo volume per darci un'occhiata e il giorno dopo... i restanti 14.
"Akame Ga Kill" è la storia di Tatsumi, un ragazzo partito dal suo villaggio alla volta della capitale per ottenere successo e denaro, insieme agli amici Sayo e Yeiasu.
La capitale riserverà purtroppo tragiche sorprese e spingerà il ragazzo ad entrare a far parte di una gilda di assassini nota come Night Raid, dove egli incontrerà
l'altra protagonista della storia, la micidiale e spietata, ma allo stesso tempo sbadata e dolce Akame. I guerrieri della gilda e in generale tutti i guerrieri
di una certa forza incontrati nella storia devono buona parte della loro forza ai teigu, armi create grazie all'ausilio di parti prelevate dalle cosiddette
"specie pericolose", ovvero animali rari e molto difficili da sconfiggere.
La storia porterà Tatsumi alla resa dei conti con l'impero, tra momenti di gioia e amore e sacrifici dolorosi.
Una particolarità molto apprezzata di questo manga e che mi ricorda un po', per esempio il fantastico "Tokyo Ghoul", è la difficoltà nel riconoscere gli schieramenti
di buoni e cattivi: fondamentalmente i personaggi sono divisi in diverse fazioni, i Night Raid, gli Jaegers capitanati da Lady Esdeath (gran personaggio), i Wild Hunt,
i rivoluzionari e l'impero. Anche nelle fazioni che a rigor di logica dovrebbero essere catalogate come "cattive" molti personaggi esprimono in realtà
sentimenti e sensazioni spesso positive e nascono importanti e sincere amicizie, permettendo così di comprendere le diverse motivazioni che spingono ognuno di loro
a schierarsi da una parte piuttosto che dall'altra.

I primi 10 volumi sono a parer mio e secondo un gusto strettamente personali veramente fantastici, Tatsumi cresce passando dall'essere un semplice ragazzino alle
prime armi a uomo in grado di contrastare anche i nemici più forti, trovando poi l'amore nella sua compagna d'armi Mine, creando così una coppia che mi è piaciuta davvero molto.
Il tutto tra combattimenti violenti e caotici, senza esclusione di colpi e di morti eccellenti, che mi hanno tenuto con il fiato sospeso nella speranza che i personaggi a me cari non passassero a miglior vita.
Poi arrivano gli ultimi 4/5 volumi.. sia chiaro non li ho disprezzati, ma speravo in qualcosa di diverso come finale. Molte persone lo hanno apprezzato ma io solo in parte.
Innanzitutto credo che non siano stati sufficienti a descrivere l'arco narrativo finale: nonostante la notevole corposità degli albi l'azione è stata molto compressa e sono stati
messi da parte alcuni personaggi che a mio parere erano veramente fondamentali. In più Tatsumi ha vissuto troppo sul filo del rasoio per tutto il finale, mettendomi
quasi una sorta di ansia di cui non sono riuscito a liberarmi nemmeno con il finale. Avrei apprezzato uno sviluppo più calmo e un finale un po' meno forzato.
Detto questo "Akame ga Kill" è stata un'opera che mi ha tenuto davvero incollato alla lettura per diversi giorni, che direi che sia l'effetto che tutti i mangaka cercano
di suscitare in chi acquista le loro creazioni. Perciò lo considero un manga decisamente riuscito e da consigliare agli amanti del genere Dark fantasy.