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Dopo "Erased", mi trovo nuovamente ad apprezzare fortemente un'opera di Kei Sanbe.
"Hoozuki no Shima" conta solo quattro volumetti, e contiene tematiche presenti anche in Erased; alcuni personaggi somigliano sia caratterialmente che fisicamente a quelli che troveremo nel lavoro più famoso di Sanbe. Nonostante ciò, lungi dall'essere un semplice schizzo preparatorio, il manga è godibilissimo e molto originale, e chi scrive ne ha apprezzato la mancanza di leggeri sbrodolamenti che in parte sono stati inevitabili in "Erased" in virtù del successo che ha riscosso.

L'opera si presenta come un mystery/survival con risvolti psicologici ambientato su un'isola lussureggiante e minacciosa fuori dal mondo, dove è preponderante il tema della lotta tra adulti e bambini; questi ultimi sono i veri protagonisti, i "bambini dimenticati" del titolo italiano, e sono assolutamente ben assortiti nelle loro problematiche fisiche e/o psicologiche, che comunque non li scoraggeranno mai dal voler unire le proprie forze e intraprendere una lunga fuga da pericoli tangibili (l'orribile maestro Kuwadate) e minacce vaghe ma terribili presenti nel campus che li ospita, facendoceli apparire come piccoli guerrieri (a me a volte sono venuti in mente i giovani Perdenti di "IT" di King).

Attenzione: inizio parte contenente spoiler
Già nel secondo volume avevo intuito da numerosi segnali che nel complesso quasi tutto si sarebbe risolto in un enorme fraintendimento nei confronti degli adulti, e fino all'ultimo ammetto di aver sperato che non fosse così.
fine parte contenente spoiler

Nonostante ciò il finale, che ho trovato molto bello, è perfettamente in linea con i presupposti del manga, che presentano questi bambini segnati e sfiduciati verso i grandi a causa di genitori e parenti egoisti e disfunzionali, e cosa rara, riesce a sbrogliare tutte le matasse disseminate nel corso dei volumetti.

A parte il punto di vista da adulta della maestra Yukino e quello completamente perverso di Kuwadate, tutto è posto abilmente dall'autore, attraverso dettagli narrativi e grafici, sotto la lente magica e ingrandente tipica dei bambini, così che l'ansia della fuga protratta giorno e notte, le mille suggestioni dei boschi sconosciuti, il senso di qualcosa sempre pronto ad incombere che proveranno i piccoli fuggitivi ci appariranno assolutamente tangibili e ci terranno col fiato sospeso. Non verranno lesinati avvenimenti crudi.

Il fan service è limitato a poche inquadrature, e comunque non inficia i contenuti maturi e coinvolgenti dell'opera. Diverso il discorso per le scene di (tentata) pedofilia, che sono realmente disturbanti e potevano essere evitabili, ma che fortunatamente si esauriscono con pochi episodi nei primi due volumi. Ho seriamente detestato Kuwadate.

Insomma, consiglio vivamente questo manga, in virtù dell'alto livello di coinvolgimento che offre nell'affrontare ancora una volta tematiche e situazioni non facili nel corso di pochi volumetti.
Nota dolente per l'edizione italiana, che presenta una qualità di stampa scadente con chiazze gialle dietro le pagine. Io l'ho reperito usato.