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9.5/10
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Ovvero “La Villa di Saturno” di Hisae Hiwaoka, nuova autrice portata per la prima volta in Italia da questa innovativa collana di manga di Bao Pubblishing (Aiken, che significa “Cane adorato”, riprendendo il logo canino della Bao).
Lo stile della Hiwaoka è molto particolare e kawaii: le teste dei personaggi sono molto, molto tondeggianti e i tratti facciali sono ridotti al minimo, ma non per questo i visi sono poco espressivi anzi, come avviene per le maschere del teatro Nō, l’espressività è data proprio dalla scarsità di linee e dalla caratterizzazione dei protagonisti mediante l’introspezione psicologica.
Siamo in un primo volume, è solo l’avvio della storia, ma già s’intuisce che l’ambientazione sci-fi è solo una scusa per una storia di sentimenti agrodolci. Mi ha colpito che si parli apertamente dell’abbandono del padre (non voglio fare spoiler).
Tutta la storia in sé mi sembra molto particolare con l’espediente dei lavavetri, che forse non si era mai visto e non so bene dove possa sfociare: è un mestiere pericoloso, perché bisogna stare appesi a grandi altezze e ci sono costanti rischi; ma simboleggia anche – forse – il guardare il mondo da fuori, come qualcosa di irraggiungibile. Stiamo infatti parlando di una società fortemente stratificata, in cui ci sono dei piani alti e dei piani inferiori che non godono quasi mai della luce naturale.

Un manga assolutamente da continuare!