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Probabilmente "Kanata no Astra" passerà alla storia come uno degli anime più sottovalutati del momento (estate 2019). E il che è un peccato, dato che risulta essere una perla di rara bellezza, che riesce a costruire e a fare evolvere una storia avvincente, con numerosi colpi di scena, senza buchi di trama (ed è importante sottolineare anche questo, dato che negli ultimi anni sempre più anime tendono ad avere una storia bucata come il formaggio Emmenthal) in soli dodici episodi.

La cosa che mi fa più storcere il naso è vedere come aborti mancati del calibro di "Your Lie in April", "Sakura-sō no Pet na Kanojo", "Steins;Gate 0" oppure "Food Wars!" (solo per citare i più eclatanti) abbiano una valutazione attorno agli 8/10, mentre "Kanata no Astra" fa fatica a superare il 6,5/10. Il che è facile da spiegare: la gente, iniziando a guardare questo capolavoro, dopo i primi episodi, i quali sono "abbastanza" tranquilli, si è immaginata di dover assistere al classico anime piatto e monotono e ha 'droppato' la serie dopo tre-quattro episodi al massimo, mettendo un 6.5/7 come valutazione, principalmente per la grafica.

Ma partiamo dall'inizio.

Trama (fonte: AnimeClick.it): "Anno 2061: i viaggi nello spazio sono ora possibili, così come il commercio per le sue vie. Gli studenti della Caird High School si imbarcano per raggiungere un pianeta, ma quando il gruppo B5 giunge sul luogo, un'improvvisa sfera di luce senziente catapulta nove studenti nello spazio aperto, mandandoli a 5012 anni luce di distanza dal loro pianeta madre. Gli studenti scoprono una vecchia nave spaziale senza equipaggio e cercano di sopravvivere utilizzando le loro limitate risorse, rimanendo uniti in quello spazio così grande e oscuro, con l'obiettivo di tornare indietro a bordo della Astra."

Come incipit non sarà sicuramente il colpo di originalità del secolo, ma è più che sufficiente.

La trama parte in maniera abbastanza regolare, con un ritmo abbastanza tranquillo, prendendo man mano consistenza dopo ogni episodio, aggiungendovi qualche piccola (ma divertente) gag di quando in quando. Fin qui "Kanata no Astra" sembrerà il classico anime "medio", con scene angoscianti alternate ad altre più rilassanti, condite con personaggi piatti e abbastanza stereotipati.
Infatti abbiamo: Kanata, il classico ragazzo atletico e molto sicuro di sé, con manie di protagonismo; Aries, una ragazza molto dolce e solare, che vuole fare amicizia con tutti, ma un po' dislessica; Zack, un tipo geniale e robusto, ma abbastanza impacciato nell'esprimersi con gli altri; Quitterie, la tipica ragazza snob, tutta piena di sé che si crede più importante degli altri; Funicia, la sorellina di Quitterie, molto infantile e gentile, sempre attaccata a Beego, un pupazzetto con il quale si diverte a fare il mimo; Ulgar, un ragazzo molto freddo e introverso, che evita accuratamente di fare amicizia con gli altri; Yun-Hua, una ragazza silenziosa e apatica, che si è autoconvinta di essere inutile; Luca, un ragazzo molto espansivo, abile nel costruire i più disparati attrezzi e sempre allegro; Charche, il tipico belloccio che nutre una sorta di feticismo per ogni essere animale presente sul pianeta.

La serie sembra andare avanti regolarmente, con alti e bassi, approfondendo la storia di qualche personaggio, ma, dove meno te lo aspetti (precisamente alla fine del quinto episodio), avviene il primo colpo di scena! È il primo di una lunga serie, che costellerà inevitabilmente ogni episodio, facendo aumentare gradualmente la voglia di continuare a guardare "Kanata no Astra" tutto d'un fiato, fino alla fine.

Così, l'anime "mediocre" che la maggior parte delle persone pensava di star visionando si rivela essere un'opera accattivante, con scene cariche di tensione ed emozionanti, esaltate notevolmente da una regia più che magistrale. Il punto forte di "Kanata no Astra" è il fatto che in soli dodici episodi (ripeto, solo dodici episodi) riesce benissimo ad approfondire ognuno dei nove personaggi della serie, effettuando una accurata introspezione di ciascun membro dell'equipaggio.
Come se non bastasse, man mano che la storia avanza, ognuno dei componenti della Astra subisce anche un'evoluzione interna notevole, dettata soprattutto dagli eventi esterni e dalla scoperta del passato di ognuno dei personaggi, avvenuta quasi sempre sotto forma di flashback.

L'epilogo è probabilmente il migliore in assoluto nella storia degli anime degli ultimi vent'anni, non per il fatto che sia particolarmente bello, ma perché riesce a dare una conclusione completa all'opera, senza finali aperti, senza trailer di un qualsivoglia inopportuno sequel, senza lasciare alcune domande non risposte riguardo la storia.
Francamente, avrò visto più di 250 anime finora, ma un finale così me lo ero sognato più e più volte, imprecando fin troppo spesso contro delle conclusioni mal abbozzate, che lasciavano dei buchi grossi come una casa.

In sintesi, questo anime è un esempio perfetto che spiega esaustivamente come, per realizzare una serie spettacolare, non servono necessariamente delle animazioni stratosferiche, un finale strappalacrime o del becero fanservice ad ogni puntata, ma basta realizzare semplicemente una storia gradevole, autoconclusiva e senza lasciare punti in sospeso della trama. E, sì, lo so che vorreste ammazzarmi per quante volte ho ribadito questo punto, ma, come ho già ampiamente detto, è il punto di forza maggiore di "Kanata no Astra".
Che dire? Correte immediatamente a guardare questo capolavoro!