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“Galaxy Express 999” è la terza serie Tv (e penultimo) capolavoro in ordine di tempo prodotta da Leiji Matsumoto, che prima produsse la leggendaria serie “Corazzata Spaziale Yamato”, divisa in 3 serie da 26 episodi ciascuna negli anni: 1974,1978-79 e 1980-81. L'anno seguente toccò a “Danguard”, ottima serie Mecha dal profondo respiro narrativo, seppur esterna al Leiji stile. La vera svolta per questo grandissimo autore di manga e anime fu ovviamente “Capitan Harlock”. “Capitan Harlock” è la serie del 1978 ormai divenuta leggenda, che sancì il timbro eterno autoriale su Leiji Matsumoto. Serie che poi venne ripresa nel 1982 con “Capitan Harlock SSX”, nel 1999 con la discreta “Harlock Saga”, terminando con l'eccelsa serie Oav “Capinan Herlock-The Endless Odyssey”del 2002.

Con “Galaxy Express 999” Matsumoto fu geniale nel creare la famosa Leijiverse. Un'idea capace di incrociare in maniera eccelsa, “Capitan Harlock” con “Galaxy Express 999” e relativi film, assieme a una parte legata solo alla protagonista de “La regina dei 1000 anni” (1981), per poi ricollegarsi proprio a Ra Andromeda Prometheum. Altri film e anime prequel di ulteriore collegamento chiarificatore sono: “Maetel Legend-Sinfonia d'inverno” (2000), film da dove parte tutta la trama che porterà prima a “Space Symphony Maetel-Galaxy Express 999 Outside” (2004), serie determinante per comprendere tutta la trama anche della serie originale, visto che “Galaxy Express 999” è la serie collocata come finale a livello temporale e narrativo.

La trama è splendida seppur ancora troppo legata agli schemi figli dell'epoca in cui venne trasmessa questa serie. Ovvero tanti episodi autoconclusivi, ma per fortuna, fatta eccezione per alcuni scarsi o pessimi, quasi tutti tra buoni, ottimi ed eccelsi, con un finale non privo di sorprese e decisamente esaustivo. Nonostante la struttura anni '70 la trama si mantiene parallela agli episodi, rimanendo defilata ma sempre ben identitaria dello stile tipico di questa serie. Quindi in sostanza nonostante la struttura da me descritta, la trama riesce a rimanere protagonista nonostante l'ampio spazio dedicato alle singole storie, che però altro non sono che i mattoni con cui episodio dopo episodio, la storia centrale diventa gradatamente sempre più presente in ogni episodio, fino a non riuscire più a notare la sua assenza o presenza. Questo perché ogni pianeta visitato con i suoi abitanti e vicende di sorta, è intriso dello stile principale che contraddistingue “Galaxy Express 999”. Ovvero temi adulti, intrisi di pessimismo deprimente all'inverosimile, dove la solitudine dilagante è sapientemente mischiata al dark, arriva al dramma e persino all'horror fantascientifico, con una spruzzata di Space-Fantasy di altissimo livello. I temi della solitudine ed emarginazione sono tra gli assoluti protagonisti, dove la disperazione di chi ha scelto un corpo meccanico per vanità o per vivere in eterno, viene ben evidenziata, lanciando nello spettatore l'idea chiara che la vita umana con i nostri 5 sensi e la sua durata di circa 80-90 anni, non è un limite ma una legge di natura, che se violata porta all'apatia, all'ozio, alla perdita di emozioni forti e di stimoli, capaci solo di portare disperazione e depressione.

I personaggi principali di quest'anime sono 4, mentre innumerevoli sono quelli che troviamo nei vari pianeti, tutti con la loro storia differente e originale, ma sempre strettamente legata allo stile della serie.
Tetsuro è il giovane protagonista che viaggiando sul 999, andrà incontro a personaggi e svariate realtà, sia pericolose che estreme, che lo porteranno a crescere in poco tempo di carattere e determinazione, dovendosi anche confrontare col suo desiderio di diventare un uomo meccanico. Decisione che durante l'anime porterà Tetsuro a riflettere sul concetto di vita eterna o vita limitata ma naturale, nel bene e nel male.
Maetel è l'assoluta protagonista di “Galaxy Express 999”, ne è al tempo stesso, simbolo, mito e personaggio imprescindibile. Nel corso del tempo dalla sua messa in onda Italiana per la prima volta nel 1982, Maetel è sempre stata un mistero. C'è chi convintamente sosteneva si trattasse di una ragazza meccanica o della rappresentazione fisica dello spirito della giovinezza che non torna più, che nei fatti non significa nulla. In realtà, nel 1979 Rintarō assieme a Matsumoto realizzarono il primo film (il secondo è del 1981, sempre eccelso), dove almeno venne chiarita la natura di Maetel che non è ne un androide, ne meccanica, ma umana al 100%. Di più non posso dire per non creare spoiler eccessivi, che si rifletterebbero anche su “Maetel Legend-Sinfonia d'inverno”, e soprattutto sulla fondamentale serie prequel Oav del 2004 “Space Symphony Maetel-Galaxy Express 999 Outside", composta da 13 episodi. Serie determinante per comprendere non solo chi è Maetel, ma per potersi gustare “Galaxy Express 999” senza le contraddittorie allusioni presenti nella serie originale, figlie più del tempo in cui andò in onda, che della trama originale.
A livello di carattere Maetel è molto matura, sa un sacco di cose anche scientifiche che sono decisamente in contrasto con la sua presunta età, mentre le sue reazioni sono quelle di una donna adulta e risoluta, che non nasconde nemmeno le sue paure e anche una certa fragilità, sa essere anche molto dolce e sentimentale, senza nascondere una certa sofferenza di fondo, che lei prova a celare, ma senza riuscirci.
Quando era bambino Maetel per me era un mistero, mi metteva una certa soggezione, mancanza di fiducia e a volte risultava inquietante. Ora che conosco tutto su di lei non posso che adorarla e amarla, e questo lo devo sia ai 2 film paralleli alla serie originale, che al film del 2000, ma soprattutto serie Oav del 2004.
Il controllore è un personaggio misterioso ma decisamente gradevole, anche la sua natura verrà svelata, ma non dico dove e quando. Si tratta di un essere dal comportamento perfettamente umano, molto fifone, ma sempre pronto a salvare il 999 e a far rispettare le regole, anche utilizzando metodi severi.
Il Galaxy Express 999 è un treno spaziale dall'aspetto anni '50 (scelta per non spaventare chi ci sale) all'esterno, ma dotato di interni nella sala macchie avanzatissimi, chiaramente frutto di una tecnologia di tipo non terrestre. Capace sia di viaggiare alla velocità della luce, che di entrare in tunnel spaziali.
E poi ovviamente c'è lei, Ra Andromeda Promethium è un personaggio talmente sofisticato, importante e variegato, da non poter essere spiegato qua, dal momento che questa figura femminile e autoritaria, rappresenta assieme a Maetel il centro non solo di questa serie, ma sia di “Queen Millennia”, altra serie di Matusmoto del 1981, che dei 3 film, e molto della serie Oav del 2004.

Dal punto di vista tecnico in questo caso, è il comparto audio delle musiche e Ost a fare la differenza, anche se inizierò con ordine a parlare prima della grafica nel dettaglio.
Graficamente siamo davanti a un anime del periodo 19781981, su cui gravano naturalmente i 113 episodi durante i quali venne spalmato il Budget. La conseguenza è quella di una grafica complessiva che migliora gradatamente col trascorrere degli episodi e di conseguenza negli anni.
Il character design è quel classico di Leji Matsumoto, splendidamente adattato per l'anime da Shigeru Kogawa. Ovviamente lo schema è quello classico, ovvero uomini quasi sempre bassi, goffi o cagionevoli seppur con ovvie eccezioni, mentre le ragazze e le donne giovani sono spesso belle, bellissime o di bellezza talmente raffinata, da sfiorare l'etereo mitologico, come nel caso di ovviamente di Maetel, Releuse e tante altre.
Lo stile di Matsumoto è decisamente particolare e sempre riconoscibile. Con le immancabili splendide ragazze, caratterizzate da capelli lunghissimi fino alle ginocchia, nasi lunghi ma raffinati, e naturalmente le immancabili ciglia numerose e ben definite; nel caso di Maetel sono arrivato a contarne 18 per occhio!
Nel caso dei maschi, fatta eccezione per i vari cloni differenziati di Harlock, il trattamento è ben delineato nella figura del goffo e pacioccoso Tetsuro, a sua volta ripreso da Toschiro di “Capitan Harlock".
I fondali e il “Galaxy Express 999” sono in linea col periodo di produzione e migliorano decisamente dal 1980 fino a fine serie. I pianeti visitati sono numerosi quasi quanto ogni singolo episodio, decisamente ben realizzati, evocativi o addirittura onirici, fatta eccezione per alcuni rari casi dove la rappresentazione di una fantascienza ricercata, lascia il posto sia a pianeti identici alla Terra e in particolare al Giappone, con tanto di scritte in Kanji, che a improponibili e ridicole scopiazzature di ambientazioni preistoriche.
Le animazioni sono decisamente ben realizzate e non sentono affatto il peso ne del tempo ne dei 113 episodi.

Come avevo preannunciato adesso approfondisco invece l'aspetto tecnico audio, che in questo caso è una vera e propria componente di quest'anime, talmente importante da uscire dalla sola componente di sottofondo, arrivando ad essere decisiva per ogni singola scena di “Galaxy Express 999”!
Le Ost sono semplicemente una sorta di sceneggiatura parallela. Si tratta di meravigliose Synth voice femminili modificate con i sintetizzatori o cori di voci eteree registrate di qualità elevatissima. Con i cori delle voci reali i tecnici registravano un campione analogico, che poi veniva inserito su sequencer analogici non ancora digitali, utilizzati fino al 1981 prima del sequencer digitale, uscito nel 1982. Ogni singola scena drammatica, cruda, deprimente o di distensione, risulta quindi letteralmente accoppiata in perfetta sincronia con queste magiche Ost, ottenendo un effetto tetro, etereo o poetico senza pari. Ovviamente non potevano mancare nemmeno le musiche orchestrali perfettamente in tema con le Ost e le scene, anche queste di qualità elevatissima.
Concludo col doppiaggio, che è eccellente grazie all'eleganza di Cinzia De Carolis che interpreta Maetel e del resto del primo cast, seppur non numerosissimo. Dall'episodio 53 purtroppo ci fu un cambio di doppiaggio con la solita si brava cricca di Alessio Ciliano, Daniela Caroli, e Bruno Cattaneo. Doppiatori che raggiunsero però la perfezione, solo dopo con le immense e indimenticabili interpretazioni in "Hokuto No Ken", ma era il 1987-88, mentre qua il cambio avvenne quando erano ancora acerbi, fatta eccezione ovviamente per Bruno Cattaneo. Quindi in questo caso sentirsi una Daniela Caroli nei panni di Maetel, con la sua voce ancora priva del suo enorme talento acquisito doppiando Linn in “Hokuto no Ken” rovinò abbastanza il risultato del doppiaggio finale, che se fosse rimasto quello iniziale sarebbe stato perfetto.

“Galaxy Express 999” al contrario di quanto possa apparire magari da antichi ricordi o di pregiudizio, si tratta di un anime adatto a un pubblico maturo per via di tematiche serie e drammatiche, che al contrario di come si possa pensare o ricordare, ne affronta anche di molto forti quali: la depressione, l'isolamento, la discriminazione sociale su base economica e temi ambientali oggi ancora attuali, e lo fa in maniera brutale, senza censure e senza falsi buonismi.

Un consiglio serio lo voglio dare a chi si accinge con serenità e leggerezza alla visione di “Galaxy Express 999”, ed è quello di valutare sempre il proprio stato psicologico prima di guardarlo. Quest'anime infatti rilassa molto, ma a seconda del proprio umore può seriamente portare alla depressione, proprio come i personaggi narrati nelle sue innumerevoli storie.

Fatte le ultime considerazioni e premesse del caso “Galaxy Express 999” è un eterno capolavoro, che chi per davvero ama l'animazione Giapponese fregandosene altamente di guardare l'ultimo anime uscito, deve guardarlo per poi passare ad anime di qualsiasi epoca, senza l'inutile gabbia generata senza motivo dall'ossessione di guardare solo anime più con lo scopo di parlarne qua, piuttosto che quello di gustarsi anime dal 1974 al 2015 (solo in Italiano!), giudicando con la corretta maturità e serietà ogni anime, che si tratti di uno del 1978, del 1985, del 1992, piuttosto che del periodo della rinascita, quello 2000-2007 o quello recente o attuale, purché lo si faccia per amore verso gli anime, invece che per seguire la massa.