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3.0/10
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Attenzione, presenza di lievi spoiler

Premetto che ho appena terminato la visione di questo scempio chiamato "Black Bullet" e sebbene sia contrario a recensire una qualsiasi opera subito dopo averla completata questa volta mi concedo un eccezione per dissuadere il lettore a intraprenderne la visione il prima possibile.

La mia colpa è stata quella di essermi lasciato assoggettare sia dalla sinossi che dalla popolarità di questo anime. Inoltre numerose erano le aspettative che mi ero creato anche per via delle più che discrete recensioni lette. Tuttavia, è anche bene sottolineare che non mi sono dovuto ricredere sin da subito: i primi episodi sono infatti coinvolgenti, interessanti e gli spunti per creare un buon "plot development" non mancano.
Rentarō Satomi, protagonista della nostra storia, si troverà a fronteggiare la minaccia dei Gastrea, virus che, oltre ad aver decimato la popolazione mondiale, ha costretto gli esseri umani a vivere vicino a dei monoliti costituiti da un materiale particolare in grado di repellere questi enormi parassiti. Rentarō non combatte da solo ma lo fiancheggia una ragazzina, Enju, facente parte di quella calunniata fetta di popolazione, ormai non più tanto numerosa, di Tokyo: i "bambini maledetti" (e già dal nome si può intuire quanto bene gli voglia la società). Questi non sono altro che bambini affetti dal Gastrea sin dalla nascita e dotati di poteri sovrumani, tutti di genere femminile (guarda caso) a causa degli effetti del virus.

I primi episodi non mi sono affatto dispiaciuti, certamente il ritmo narrativo procede assai velocemente: nell'arco di un episodio le vicende si susseguiranno come un treno in corsa per cui lo spettatore potrà faticare anche un minimo a collegare logicamente tutti i fatti, dall'altro lato però abbiamo degli episodi ricchi di azione e combattimenti che certamente contribuiscono a mantenere viva l'attenzione. E questa atmosfera si mantiene tale circa fino a metà della serie.

A questo punto, si avevano a disposizione una miriade di possibili scenari di una storia fin qua, tutto sommato, interessante. Chi sono i Gastrea? Da dove sono venuti? Quali impicci ci sono nei piani alti del governo? Quale relazione c’è tra Gastrea e umani? Cosa avrà voluto intendere la dottoressa quando rivolgendosi a Rentarō disse di scalare le classifiche di Promoter per sapere la verità che si cela dietro tutto questo? Numerose erano le questioni che, a mio parere, si sarebbero potute approfondire per creare una serie completa, avvincente.

Chiaramente tutto questo non si è verificato nemmeno lontanamente, figurarsi, la serie degenera malamente. E dunque l'assurdità incomincerà a regnare sovrana, alla sua destra siederà la banalità, mentre alla sua sinistra la frivolezza con cui vengono trattate certe situazioni.
Mi son dovuto sorbire serie di infanticidi, violenze, atti di terrorismo psicologico nei confronti di quelle povere bambine tanto disprezzate per cosa? Perchè, come più volte ripetuto da diversi personaggi, sono "l'ultima ancora di salvezza per l'umanità"? Ma allora perché caspita non le proteggono? Certo, posso condividere il fatto che queste abbiano, a livello genetico, un qualcosa in comune con i Gastrea, ma per me un tale astio non ha senso di esistere se poi le ragioni non vengono trattate o fatto in maniera tanto superficiale. Sulla stessa scia, più volte queste bambine vengono considerate puramente come oggetti da usare e buttare via (se il loro corpo viene infettato più del 50% si trasformano a loro volta in Gastrea), ma nessuno reagisce decentemente né prende sul serio questo argomento anche se alla fine tutto pare risolversi quasi fosse una cosa di poco conto.

Ma attenzione, la sagra delle assurdità non si ferma solo a livello tematico ma persiste pure per tutta la successiva narrazione. Ecco così comparire Gastrea di 4 stadio dal nome più insulso possibile: ‘lancia di luce’, battuti in 4 secondi di numero; nemici che diventano amici, amici che diventano nemici e tutto questo negli episodi finali, così, senza una cavolo di spiegazione. Nel mentre il protagonista, docile e gentile fino ad un minuta fa, pare prima voler incarnare una brutta copia di Lelouch Lamperouge cercando di attirare su di sé tutto l’odio e con la solita tipa che gli promette che qualunque cosa accada sarà dalla sua parte per sempre bla bla bla..., ma poi neanche 10 minuti dopo si lascia intimorire e poi basta, letteralmente. C’è la tanto “agognata e eroica battaglia” con il mostro “invincibile” (ahahahah) e fine. Tutto e bene ciò che finisce male.
Alla fine lo sviluppo della trama è stato talmente banale che non era per nulla banale immaginarselo.
Consigliato? Sì, se vi piacciono protagonisti deus ex machina circondati da lolite discriminate.