Recensione
Uchinoko
6.0/10
"If It's for My Daughter, I'd Even Defeat a Demon Lord" è una light novel scritta da Chirolu e illustrata da Truffle prima e Kei a partire dal secondo volume, terminata nel 2019 con nove volumi.
La trama in sostanza tratta la storia di Dale, un avventuriero che trova abbandonata in una foresta una bambina demone, Latina; nonostante una certa inimicizia tra umani e demoni, Dale non riesce ad abbandonarla al suo destino e la porta a casa con se, divenendone il guardiano. Latina è una bambina docile e tranquilla, ma qualcosa di oscuro è successo nel suo passato, qualcosa che ha portato i suoi simili ad abbandonarla e romperle uno dei due corni che porta sulla testa, un rito riservato solo ai peggiori criminali.
Per quanto concerne la trama, parto dal presupposto che essa non è esattamente ciò su cui l'autore ha puntato di più. Difatti, solo a partire dal quarto/quinto volume essa inizia chiaramente a dipanarsi, per poi esaurirsi sostanzialmente subito in questi volumi. Per il resto l'autore ha puntato molto su episodi di vita quotidiana e non di Dale e Latina, dal viaggio al paese natale del primo, al primo impatto con la scuola di Latina ecc. Purtroppo, forse per puntare sul fattore "pucciosità", l'autore esagera nel rendere Latina sempre troppo perfetta e Dale sempre troppo apprensivo/smielato, con il risultato di rendere un po' piatte tutte queste parti. Da questo punto di vista, ammetto che la parte relativa alla storia dei genitori di Latina è stata per me più interessante rispetto a quella della figlia, risolta nella parte centrale troppo velocemente e con poco pathos, sopratutto a causa della eccessiva forza garantita al protagonista.
Il punto forte della serie è ovviamente il rapporto tra Dale e Latina: partiti come quello tra una bambina eccessivamente docile e un avventuriero fin troppo apprensivo, si modifica in vari modi mano mano che la seconda cresce, per arrivare ad un punto di svolta molto forte nel terzo/quarto volume. Inutile dire, senza fare spoiler, che il cambiamento è grande e suscita sicuramente forti reazioni. A mio modo di vedere, l'autore è riuscito a gestire il tutto abbastanza bene, senza cadute di stile o di gusto. Dovendo dare un parere soggettivo, avrei però caldamente preferito uno sviluppo diverso, più in linea con quanto visto nei primissimi volumi e non nego che questo abbia, per me, tolto parecchio fascino alla storia per come me la aspettavo, viste le premesse iniziali.
Per quanto riguarda i disegni, non posso che complimentarmi con gli autori, sopratutto Kei, vista la loro bellezza e i dettagli presenti. Vedere i volumi, con tutte le copertine una accanto all'altra, è già di per se un viaggio nel rapporto tra Dale e Latina e non si può che rimanere ammaliati a contemplarle.
In definitiva, la storia risulta godibile ma la consiglierei solo a chi cerca una serie "pucciosa". Bilanciando un po' i pregi e difetti, sopratutto a causa della svolta nel rapporto tra i due, che tradisce un po' le premesse iniziali, ho finito per abbassare mano mano il mio giudizio sulla serie, anche a causa del numero eccessivo di storie fini a se stesse e non legate ad una trama più generale. Per questo mi sento di dare la sufficienza a questa serie, ma non di più.
La trama in sostanza tratta la storia di Dale, un avventuriero che trova abbandonata in una foresta una bambina demone, Latina; nonostante una certa inimicizia tra umani e demoni, Dale non riesce ad abbandonarla al suo destino e la porta a casa con se, divenendone il guardiano. Latina è una bambina docile e tranquilla, ma qualcosa di oscuro è successo nel suo passato, qualcosa che ha portato i suoi simili ad abbandonarla e romperle uno dei due corni che porta sulla testa, un rito riservato solo ai peggiori criminali.
Per quanto concerne la trama, parto dal presupposto che essa non è esattamente ciò su cui l'autore ha puntato di più. Difatti, solo a partire dal quarto/quinto volume essa inizia chiaramente a dipanarsi, per poi esaurirsi sostanzialmente subito in questi volumi. Per il resto l'autore ha puntato molto su episodi di vita quotidiana e non di Dale e Latina, dal viaggio al paese natale del primo, al primo impatto con la scuola di Latina ecc. Purtroppo, forse per puntare sul fattore "pucciosità", l'autore esagera nel rendere Latina sempre troppo perfetta e Dale sempre troppo apprensivo/smielato, con il risultato di rendere un po' piatte tutte queste parti. Da questo punto di vista, ammetto che la parte relativa alla storia dei genitori di Latina è stata per me più interessante rispetto a quella della figlia, risolta nella parte centrale troppo velocemente e con poco pathos, sopratutto a causa della eccessiva forza garantita al protagonista.
Il punto forte della serie è ovviamente il rapporto tra Dale e Latina: partiti come quello tra una bambina eccessivamente docile e un avventuriero fin troppo apprensivo, si modifica in vari modi mano mano che la seconda cresce, per arrivare ad un punto di svolta molto forte nel terzo/quarto volume. Inutile dire, senza fare spoiler, che il cambiamento è grande e suscita sicuramente forti reazioni. A mio modo di vedere, l'autore è riuscito a gestire il tutto abbastanza bene, senza cadute di stile o di gusto. Dovendo dare un parere soggettivo, avrei però caldamente preferito uno sviluppo diverso, più in linea con quanto visto nei primissimi volumi e non nego che questo abbia, per me, tolto parecchio fascino alla storia per come me la aspettavo, viste le premesse iniziali.
Per quanto riguarda i disegni, non posso che complimentarmi con gli autori, sopratutto Kei, vista la loro bellezza e i dettagli presenti. Vedere i volumi, con tutte le copertine una accanto all'altra, è già di per se un viaggio nel rapporto tra Dale e Latina e non si può che rimanere ammaliati a contemplarle.
In definitiva, la storia risulta godibile ma la consiglierei solo a chi cerca una serie "pucciosa". Bilanciando un po' i pregi e difetti, sopratutto a causa della svolta nel rapporto tra i due, che tradisce un po' le premesse iniziali, ho finito per abbassare mano mano il mio giudizio sulla serie, anche a causa del numero eccessivo di storie fini a se stesse e non legate ad una trama più generale. Per questo mi sento di dare la sufficienza a questa serie, ma non di più.