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Fin dai primi minuti di anime si intravedono non poche somiglianze con altre opere di questo genere, è una cosa che all'inizio dà fastidio, ma superati i primi episodi si entra nella vera storia, in gran parte originale e non presa stile "copia e incolla" da qualche altro anime.
I character design gli ho apprezzati, ma le animazioni, spesso, lasciano a desiderare. La storia prosegue piuttosto velocemente, non approfondendo vari punti come il Combat System o altre piccole informazioni che, però, a degli appassionati possono sempre far piacere.

Parlando più nello specifico dei personaggi, il protagonista, "Ray Sterling" in gioco, è un insieme di cliché visti e rivisti, con il solito motto "Non mi arrenderò così facilmente", che può piacere o meno (personalmente l'ho trovato banale e ripetitivo). Riguardo agli altri personaggi, molti mi hanno lasciato l'amaro in bocca, altri, come il fratello di Ray invece gli ho trovati particolarmente carini e ben caratterizzati. Un grossissimo errore di questo anime risiede verso il finale: questo anime si apre con la premessa di un confronto tra realtà e videogioco, la cui linea di divisione diventa per Ray, così come per molti altri, sempre più impercettibile, tuttavia le informazioni che ricaviamo sulla realtà sono ben poche. Sebbene alcuni personaggi siano ben caratterizzati, non sappiamo quasi nulla del loro passato, negli ultimi episodi troviamo le storie passate/vite reali dei vari personaggi, tuttavia queste storie sono condensate in dei piccoli frammenti di episodio, e questi frammenti sono a dir poco frettolosi e se ne capisce solo il succo, trovo che se avessero dedicato più tempo a queste storie passate sarebbero state più godibili, e le avrei sicuramente apprezzate di più.

Nel complesso do 6,5 viste alcune belle caratterizzazioni, e alcune parti di trama veramente apprezzabili che spero mostreranno il loro vero potenziale, in una seconda stagione; tuttavia, ci sono anche molti lati negativi, come: animazioni bruttine, personaggi stracolmi di cliché, ho intravisto anche in Nemesis, la "partner" del protagonista, una forzatura nel cercare di non creare la solita "Loli" che finisce quasi sempre in situazioni "strane" con la parte maschile della serie, pochi punti della trama approfonditi, un finale che lascia più domande che chiarimenti, e un buonismo eccessivo spesso ritrovato in questo genere di opere.