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“Puella Magi Madoka Magica” è un anime uscito nel 2011, trasmesso in Italia prima da Rai4 e successivamente da VVVVID.

La trama si presenta come semplice: su una Terra futura (o alternativa) esistono le streghe, esseri misteriosi e psichedelici che minacciano gli umani con pensieri negativi, spingendoli al suicidio. Ad opporsi alle streghe ci sono le “ragazze magiche” (Puella Magica infatti vuol dire questo in latino). La protagonista Madoka viene scelta perché ha un grande potenziale.

Detto così, è tutto semplice, ma non bisogna farsi ingannare. Innanzitutto le ragazze magiche non lavorano assieme, anzi sono spesso in violento antagonismo tra loro, perché l’uccisione di una strega dà un “grief seed”, necessario per mantenere l'equilibrio dei propri poteri. Viene sottolineato fin dalla prima puntata la pericolosità della caccia, ma anche la pericolosità del diventare una ragazza magica per via di un accordo che si può definire diabolico sia per l’entità dello scambio sia per la giovane età di tutte le ragazze. L’accordo viene fatto con un essere a forma di gatto che comunica telepaticamente. Il gatto rimane sempre molto vago sulle implicazioni, e anzi, nonostante dichiari di non poter costringere direttamente le persone a diventare ragazze magiche, spesso prova a fare leva indirettamente per costringerle. A contribuire all’aria sinistra dell’essere c’è il suo sorriso innocente perenne, anche nelle situazioni critiche.

La protagonista, Madoka, è prigioniera del suo senso di inadeguatezza alla situazione e della volontà di voler ferire il meno possibile gli altri individui. Questa sua innocenza lascia un segno indelebile in tutte le ragazze che incontra, ed è proprio questo il motore di tutta la trama.

I personaggi secondari sono sempre ben tratteggiati. Una nota particolare è rappresentata da Akemi Homura, che con il procedere della trama ruba completamente la scena, diventando un personaggio dalle mille sfaccettature, molto più carismatico della protagonista stessa e con cui è inevitabile entrare in empatia.

La colonna sonora è sempre adatta e aiuta a sentirsi trasportati dalle situazioni. Da notare la stridente differenza tra opening ed ending, sempre fatta per mantenere un senso di illusione nello spettatore. Le animazioni non deludono mai, raggiungendo il culmine negli scontri contro le streghe, per via delle tecniche particolari usate che rendono ancor più concreta l'idea labirintica.

In conclusione, non ritengo per niente azzardato accostare questo anime ad altri prodotti noti per la loro profondità, come per esempio “Neon Genesis Evangelion”. L’apparenza molto banale può essere spiegata come sostiene Scott McCloud parlando dei fumetti: più il personaggio appare semplice, più assume una universalità che favorisce l'immedesimazione.