Recensione
Un anime strano, la premessa era molto interessante, ma lo svolgimento della trama la tradisce in toto.
Una studentessa giapponese si "reincarna" in Catarina, l'avversaria della protagonista di un otome game, un gioco di appuntamenti che ha giocato in passato, e si ricorda che alla fine il suo personaggio finisce molto male. Decide perciò di impegnarsi per fare in modo che le cose non vadano come programmato dagli sviluppatori.
Ora, questa premessa avrebbe dato origine a situazioni divertenti, se la tizia fosse stata a sua volta un personaggio negativo, che deve sforzarsi per comportarsi contro natura. Invece la protagonista è una normalissima "brava" ragazza che si sforza di essere ancora più brava e gentile di quanto già non sia, conquistandosi così l'affetto di tutti.
In pratica, fin dai primissimi episodi si capisce che le cose stanno andando bene per lei, che tutti la amano e che il finale del videogioco, dove il personaggio era la classica spocchiosa insensibile ed egoista, era già modificato. Per ovviare a questo limite, che rovina quel minimo di interesse per la sceneggiatura, si sarebbero potuti introdurre dei fraintendimenti, che facessero in modo che le buone intenzioni della protagonista venissero in qualche modo male interpretate e vanificate.
Invece, per trovare una giustificazione al fatto che Catarina continui a preoccuparsi di finire come la sua controparte del videogioco, il personaggio viene caratterizzato come irragionevolmente tonto. Così, anche se tutti le ronzano intorno, anche se tutti la amano, uomini o donne che siano, lei continua a temere che qualcosa possa andare storto, nonostante l'evidenza dei fatti.
Alla fine l'anime risulta del tutto innocuo, con qualche momento anche simpatico, ma senza mai davvero emozionare. Pollice verso per tutti i protagonisti, Catarina è una "brava ragazza un po' tonta" che non lascia il segno, tutti gli altri sono meri stereotipi che nei pochi episodi di cui gode la serie non hanno la possibilità di venire caratterizzati in qualche modo, se non per il fatto di affezionarsi a Catarina per la sola ragione che lei è "gentile"...
Peccato, un'occasione persa.
Una studentessa giapponese si "reincarna" in Catarina, l'avversaria della protagonista di un otome game, un gioco di appuntamenti che ha giocato in passato, e si ricorda che alla fine il suo personaggio finisce molto male. Decide perciò di impegnarsi per fare in modo che le cose non vadano come programmato dagli sviluppatori.
Ora, questa premessa avrebbe dato origine a situazioni divertenti, se la tizia fosse stata a sua volta un personaggio negativo, che deve sforzarsi per comportarsi contro natura. Invece la protagonista è una normalissima "brava" ragazza che si sforza di essere ancora più brava e gentile di quanto già non sia, conquistandosi così l'affetto di tutti.
In pratica, fin dai primissimi episodi si capisce che le cose stanno andando bene per lei, che tutti la amano e che il finale del videogioco, dove il personaggio era la classica spocchiosa insensibile ed egoista, era già modificato. Per ovviare a questo limite, che rovina quel minimo di interesse per la sceneggiatura, si sarebbero potuti introdurre dei fraintendimenti, che facessero in modo che le buone intenzioni della protagonista venissero in qualche modo male interpretate e vanificate.
Invece, per trovare una giustificazione al fatto che Catarina continui a preoccuparsi di finire come la sua controparte del videogioco, il personaggio viene caratterizzato come irragionevolmente tonto. Così, anche se tutti le ronzano intorno, anche se tutti la amano, uomini o donne che siano, lei continua a temere che qualcosa possa andare storto, nonostante l'evidenza dei fatti.
Alla fine l'anime risulta del tutto innocuo, con qualche momento anche simpatico, ma senza mai davvero emozionare. Pollice verso per tutti i protagonisti, Catarina è una "brava ragazza un po' tonta" che non lascia il segno, tutti gli altri sono meri stereotipi che nei pochi episodi di cui gode la serie non hanno la possibilità di venire caratterizzati in qualche modo, se non per il fatto di affezionarsi a Catarina per la sola ragione che lei è "gentile"...
Peccato, un'occasione persa.