Recensione
Keep Your Hands Off Eizouken!
10.0/10
«Keep Your Hands Off Eizouken!» è un opera diretta da Masaaki Yuasa, famoso per il suo eclettismo.
Con questo anime si può parlare tranquillamente di meta-anime perché lo scopo di questa opera è mostrare tutto il processo che poi porta alla distribuzione di un'opera.
Le protagoniste sono tre liceali e ognuna di esse incarna uno dei ruoli fondamentali che si trovano in qualsiasi studio:
- la regista Asakusa, ragazza timida con una smodata passione per il disegno dei fondali e una creatività senza pari che la porta a passare da un progetto all'altro rendendo difficile il compito delle altre ragazze, ma è la sua fantasia il motore di tutta la produzione e anche il "deus ex machina" dei problemi;
- l'animatrice Mizusaki, che al contrario di Asakusa è molto socievole e è anche molto famosa per via del suo lavoro come modella. Ha sempre avuto una vocazione per l'animazione nonostante questo la portasse a scontrarsi contro la volontà della famiglia che vuole fare di lei un'attrice, arrivando a proibirle qualsiasi cosa inerente all'animazione. Attraverso i suoi discorsi viene trasmessa la vera passione per il mondo dell'animazione e sottolinea l'orgoglio che gli appartenenti al settore devono avere;
- la produttrice Kanamori, a mio parere il personaggio più carismatico di questa opera. Non è per niente familiare con il mondo degli anime o dell'animazione in generale, ma ha ben presente il valore del denaro e del marketing. Svolge un ruolo fondamentale all'interno dell'associazione siccome coordina le altre, si occupa degli aspetti più tecnici della distribuzione del lavoro finito e della promozione. Riesce a dimostrare come l'attenzione ad una gestione accurata, sempre mirata al profitto, sia cosa essenziale per la sopravvivenza di uno studio. La sua figura è di grande attualità vista la tipica generale poca attenzione all'economicità delle produzioni.
I personaggi non hanno un vero e proprio sviluppo durante la storia, rimangono sempre fedeli a quanto presentato fin dalla prima puntata. Questo perché l'anime vuole essere un documentario sul mondo dell'animazione, è espressione della passione che viene versata nelle opere. I personaggi devono incarnare gli stereotipi degli addetti al settore per riuscire a trasmettere il realismo di quanto illustrato nelle vicende.
Sono molto interessanti gli approfondimenti tecnici che vengono fatti negli episodi e nel procedere delle puntante si nota un progredire della tecnica utilizzata proprio per mostrare i passi fatti nel mondo dell'animazione. Si parte dai disegni fatti a mano e semplicemente assemblati contro una finestra, poi si passa a mostrare il funzionamento di una "cinepresa" verticale risalente a quando tutto il processo di animazione era fatto a mano, infine si arriva all'utilizzo di programmi e computer.
Ho molto apprezzato il comparto tecnico dell'anime perché si distacca da un genere mainstream che si sta imponendo nelle opere contemporanee e dal direttore di questo anime non ci si poteva aspettare niente di diverso. di uno studio.
Con questo anime si può parlare tranquillamente di meta-anime perché lo scopo di questa opera è mostrare tutto il processo che poi porta alla distribuzione di un'opera.
Le protagoniste sono tre liceali e ognuna di esse incarna uno dei ruoli fondamentali che si trovano in qualsiasi studio:
- la regista Asakusa, ragazza timida con una smodata passione per il disegno dei fondali e una creatività senza pari che la porta a passare da un progetto all'altro rendendo difficile il compito delle altre ragazze, ma è la sua fantasia il motore di tutta la produzione e anche il "deus ex machina" dei problemi;
- l'animatrice Mizusaki, che al contrario di Asakusa è molto socievole e è anche molto famosa per via del suo lavoro come modella. Ha sempre avuto una vocazione per l'animazione nonostante questo la portasse a scontrarsi contro la volontà della famiglia che vuole fare di lei un'attrice, arrivando a proibirle qualsiasi cosa inerente all'animazione. Attraverso i suoi discorsi viene trasmessa la vera passione per il mondo dell'animazione e sottolinea l'orgoglio che gli appartenenti al settore devono avere;
- la produttrice Kanamori, a mio parere il personaggio più carismatico di questa opera. Non è per niente familiare con il mondo degli anime o dell'animazione in generale, ma ha ben presente il valore del denaro e del marketing. Svolge un ruolo fondamentale all'interno dell'associazione siccome coordina le altre, si occupa degli aspetti più tecnici della distribuzione del lavoro finito e della promozione. Riesce a dimostrare come l'attenzione ad una gestione accurata, sempre mirata al profitto, sia cosa essenziale per la sopravvivenza di uno studio. La sua figura è di grande attualità vista la tipica generale poca attenzione all'economicità delle produzioni.
I personaggi non hanno un vero e proprio sviluppo durante la storia, rimangono sempre fedeli a quanto presentato fin dalla prima puntata. Questo perché l'anime vuole essere un documentario sul mondo dell'animazione, è espressione della passione che viene versata nelle opere. I personaggi devono incarnare gli stereotipi degli addetti al settore per riuscire a trasmettere il realismo di quanto illustrato nelle vicende.
Sono molto interessanti gli approfondimenti tecnici che vengono fatti negli episodi e nel procedere delle puntante si nota un progredire della tecnica utilizzata proprio per mostrare i passi fatti nel mondo dell'animazione. Si parte dai disegni fatti a mano e semplicemente assemblati contro una finestra, poi si passa a mostrare il funzionamento di una "cinepresa" verticale risalente a quando tutto il processo di animazione era fatto a mano, infine si arriva all'utilizzo di programmi e computer.
Ho molto apprezzato il comparto tecnico dell'anime perché si distacca da un genere mainstream che si sta imponendo nelle opere contemporanee e dal direttore di questo anime non ci si poteva aspettare niente di diverso. di uno studio.