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7.0/10
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"Mirai Nikki" è un anime di ventisei episodi trasmesso per la prima volta in Giappone a cavallo del 2011-2012, perciò ha ormai un po' di anni sulle spalle. Diventa importante considerare l'età, sia perché graficamente non è invecchiato bene sia perché alcuni espedienti narrativi possono apparire oggi come molto ingenui.

La trama vede tredici individui coinvolti in un gioco mortale per poter determinare chi sarà la nuova divinità che governerà il mondo, e naturalmente tra le persone coinvolte abbiamo i protagonisti Amano Yukiteru e Gasai Yuno. Il gioco avrà termine quando rimarrà in vita solo un concorrente. Ciascuno dei partecipanti è dotato di un diario, che può essere su vari supporti, che predice il futuro in base alle loro peculiarità personali. Pertanto avremo Yukiteru, ragazzo estremamente introverso che prende nota di tutto ciò che accade attorno a lui, con un diario che predice gli eventi a lui circostanti; mentre Yuno, che incarna lo stereotipo di yandere con un'ossessione per Yukiteru, ha un diario totalmente basato sul ragazzo che 'stalkera'.

L'anime nel suo insieme l'ho trovato godibile, e le forzature sono pure sorvolabili, le situazioni e i personaggi sono così paradossali che non portano ad alcuna aspettativa razionale nello spettatore, perciò, anche se qualcosa litiga con la ragione o il senso comune, non inficia la visione. Giusto per dire: la divinità che dà inizio al gioco si chiama Deus ex Machina, e lo è di fatto anche nella trama.
Trovo che il problema principale di tutto sia l'indecisione su come trattare Yuno. Il suo personaggio tiene tutto insieme, manda avanti la trama, ed è bello vedere i suoi cambiamenti di comportamento, ma nel corso delle puntate ci sono mille ripensamenti su come gestirla, e tutti questi ripensamenti traspaiono in Yukiteuru. Il protagonista maschile diventa insopportabile per i cambiamenti di opinione continui, anche davanti ad eventi che la trama vuole far percepire come drammatici, ma vengono diluiti nella puntata successiva. Nel gestire il duo dei protagonisti non si ha una visione d'insieme, proprio per l'ingombro di Yuno, che strappa molte volte il ruolo da protagonista, cosa che culmina con l'arco narrativo finale, che infatti è il più bello dell'anime.
È inutile spendere parole sugli altri personaggi, perché sono solo macchiette funzionali alla progressione della trama.

In conclusione, è molto semplice capire fin dai primi episodi se si riuscirà a portare termine la visione: se non si sopporta Yuno, è meglio lasciare.