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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Abbiamo lasciato Baki (ma neanche tanto) nelle scorse 2 stagioni alle prese con 5 detenuti del braccio della morte, che però sono stati sconfitti da altri lottatori.
Qui in «Baki: Dai Raitaisai-hen» lo riprendiamo, in fin di vita a causa di un colpo subito dalla mano velenosa (appunto di uno dei detenuti), partecipante al torneo che si tiene ogni 100 anni in Cina dove vi partecipano gli artisti marziali più forti del mondo.
Combattimenti per la maggioranza alquanto fiacchi e sbrigativi, finiti in un colpo solo!

Poi una inutile parentesi sul pugile Mohamed Ali jr figlio del più famoso pugile della storia della boxe, che sfida Baki per diventare il più forte del mondo, ma perde in 2 secondi: perché? Bho...
Per arrivare al "che cosa stanno tramando i 5 detenuti del braccio della morte? uno rincoglionito, uno regredito, uno invecchiato di colpo, uno senza vista né udito e l'altro con la fissa dell'arrampicata a mani nude sulle pareti lisce e verticali? Niente, ci vediamo la prossima stagione.

L'unico accadimento degno di nota è che finalmente Baki ha ricevuto l'approvazione dal padre Yujiro a combattere seriamente.

Tecnicamente il livello è buono, buone le animazioni così come i disegni. Il sonoro niente di eclatante ma direi che fa il suo dovere.

Sinceramente guardo anime come Baki non perché mi interessi la trama, che è alquanto semplice e lineare, ma perché mi divertono i combattimenti e le arti marziali, se mancano quelli non ha senso come senso non ha questa stagione. Spero si rifacciano la prossima volta.