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7.5/10
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A me "Mayme Angel", recuperato usato praticamente per caso, nel complesso è piaciuto.
L'ambientazione in stile western è originale, quasi unica in ambito shoujo.
I disegni sono *splendidi* sotto ogni aspetto, e la storia, benché presenti diverse ingenuità "alla Harmony" (difetto congenito dell'autrice credo), e sia un po' stiracchiata verso la metà, tutto sommato la trovo avvincente, forse proprio perché si svolge in una cornice storica tanto desueta ed interessante.
L'eroina principale, che molti detestano, a me piace: è buonista, ma allo stesso tempo coraggiosa e determinata a realizzare i propri sogni.
Personalmente l'ho trovata molto meno banale di tante colleghe: non è la solita frignona passiva, né un'improbabile supereroina; come la maggior parte delle donne dell'epoca in cui è ambientato il manga, sogna il matrimonio e il focolare domestico, ma lo fa con stile (bella l'immagine in cui a cavallo dà le spalle alla sua famiglia e si volta per tornare correndo verso la carovana), e non è una donnina ebete, o totalmente incapace di prendere decisioni o anche di fare colpi di testa se necessario, visto che si ritroverà ad aver a che fare con banditi e personaggi senza scrupoli lungo il suo difficile cammino.
Per me, che non ho letto quasi nulla dei cosiddetti manga boccolosi e sbrilluccicosi degli anni '80, alla fine è stata una gradita sorpresa.
Credo che più di un "Anna dai capelli rossi", unica altra opera sia disegnata che sceneggiata dalla Igarashi che ho letto finora, "Mayme Angel" sia un compendio dei pregi e dei difetti dell'autrice, che però qui offre il meglio delle sue doti grafiche, e un lodevole tentativo di ricreare (con una buona dose di fantasia, ovviamente) un contesto lontano da quelli classici degli shoujo: l'America degli Indiani e del Far West.
Da riscoprire.