Recensione
Chainsaw Man
9.0/10
Recensione di KyuomaHuoin
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Che cos'è "Chainsaw Man"?
È difficile rispondere a questa domanda, descriverlo con il classico "È un manga di Tatsuki Fujimoto pubblicato su Weekly Shonen Jump fra il 2018 e il 2020", sarebbe inefficace. "Chainsaw Man" è folle, violento, pulp, non-sense e certe volte anche "ignorante", eppure riesce a costruire un interessantissimo intreccio di trama, che va in crescendo volume per volume, con personaggi altrettanto folli eppure ben scritti, momenti a tensione altissima ma anche momenti toccanti. Sin dal protagonista il manga è atipico, soprattutto per la rivista su cui è pubblicato. Denji non ha alcun alto ideale, punta ad avere quella che lui concepisce come una "vita normale", vuole mangiare qualcosa di diverso da una fetta di pane, avere una relazione e toccare una ragazza. Questo perchè Denji è un adolescente escluso alla società, costretto a ripagare un debito impossibile da ripagare che il padre, morto suicida, ha con la yakuza. Il mondo di Chainsaw Man però non è "normale", è infatti abitato da Diavoli creati dalla paura delle persone e proprio grazie ad uno di questi la vita di Denji cambia. Il ragazzo infatti incontra Pochita, il Diavolo Motosega, dalle sembianze di un cane con una motosega al posto del naso, e i due stringono un patto che permette quindi a Denji di andare a caccia di Diavoli per ripagare il suo debito. Un giorno però la yakuza decide di sbarazzarsi del giovane cacciatore, facendolo a pezzi, Pochita si fonde però con lui, catturando l'interesse dei cacciatori di Diavoli della Pubblica Sicurezza. Da qui in poi l'autore presenta altri personaggi, fra i più importanti la majin Power, il Diavolo del Sangue incarnato nel corpo di una ragazza, Aki, desideroso di vendetta nei confronti del Diavolo Pistola, e Makima, misteriosa capa della Pubblica Sicurezza.
Ogni personaggio, e ce ne sono molti altri oltre a quelli presentati precedentemente, ha un ottima evoluzione e, nella sua follia, è magistralmente caratterizzato.
Dal punto di vista artistico il disegno di Fujimoto è molto abbozzato, eppure lo trovo molto efficace ed è ricco di bellissime splash page. Il character design è ottimo, soprattutto quello dei Diavoli e il paneling è fresco, innovativo e particolare.
Il manga è inoltre ricco di citazioni, sia a film che a ad altri manga, basti pensare a "Sharknado", "Pulp Fiction", "Berserk", "Devilman"...
Consiglio sinceramente questo manga a tutti, anche se mi rendo conto che spesso lo si possa amare od odiare, senza troppe vie di mezzo, io mi ritrovo di certo nella prima categoria.
È difficile rispondere a questa domanda, descriverlo con il classico "È un manga di Tatsuki Fujimoto pubblicato su Weekly Shonen Jump fra il 2018 e il 2020", sarebbe inefficace. "Chainsaw Man" è folle, violento, pulp, non-sense e certe volte anche "ignorante", eppure riesce a costruire un interessantissimo intreccio di trama, che va in crescendo volume per volume, con personaggi altrettanto folli eppure ben scritti, momenti a tensione altissima ma anche momenti toccanti. Sin dal protagonista il manga è atipico, soprattutto per la rivista su cui è pubblicato. Denji non ha alcun alto ideale, punta ad avere quella che lui concepisce come una "vita normale", vuole mangiare qualcosa di diverso da una fetta di pane, avere una relazione e toccare una ragazza. Questo perchè Denji è un adolescente escluso alla società, costretto a ripagare un debito impossibile da ripagare che il padre, morto suicida, ha con la yakuza. Il mondo di Chainsaw Man però non è "normale", è infatti abitato da Diavoli creati dalla paura delle persone e proprio grazie ad uno di questi la vita di Denji cambia. Il ragazzo infatti incontra Pochita, il Diavolo Motosega, dalle sembianze di un cane con una motosega al posto del naso, e i due stringono un patto che permette quindi a Denji di andare a caccia di Diavoli per ripagare il suo debito. Un giorno però la yakuza decide di sbarazzarsi del giovane cacciatore, facendolo a pezzi, Pochita si fonde però con lui, catturando l'interesse dei cacciatori di Diavoli della Pubblica Sicurezza. Da qui in poi l'autore presenta altri personaggi, fra i più importanti la majin Power, il Diavolo del Sangue incarnato nel corpo di una ragazza, Aki, desideroso di vendetta nei confronti del Diavolo Pistola, e Makima, misteriosa capa della Pubblica Sicurezza.
Ogni personaggio, e ce ne sono molti altri oltre a quelli presentati precedentemente, ha un ottima evoluzione e, nella sua follia, è magistralmente caratterizzato.
Dal punto di vista artistico il disegno di Fujimoto è molto abbozzato, eppure lo trovo molto efficace ed è ricco di bellissime splash page. Il character design è ottimo, soprattutto quello dei Diavoli e il paneling è fresco, innovativo e particolare.
Il manga è inoltre ricco di citazioni, sia a film che a ad altri manga, basti pensare a "Sharknado", "Pulp Fiction", "Berserk", "Devilman"...
Consiglio sinceramente questo manga a tutti, anche se mi rendo conto che spesso lo si possa amare od odiare, senza troppe vie di mezzo, io mi ritrovo di certo nella prima categoria.