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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Questo film è a dir poco un capolavoro, merita di essere visto, almeno una volta. Di che cosa tratta questo film? Beh, di tutto! Di amicizia, di bullismo, di coraggio, di crescita personale, di fiducia... e potrei continuare ancora.

Shoko Nishimiya e Shoya Ishida: "I personaggi principali del film!", direbbe chi ha visto il film. Ebbene, secondo me ogni personaggio è un protagonista, a modo suo. Ognuno di loro compie una crescita personale, il film ci mostra la realtà di ognuno di essi, non si sofferma solo e soltanto sui "personaggi principali", ovvero Nishimiya e Ishida. Ogni personaggio compie azioni diverse, vive in modo diverso dall'altro, ma non poi così diverso da noi. Quei personaggi rappresentano la nostra quotidianità, cose che accadono davvero nella realtà. Ognuno di loro rappresenta una sfumatura della quotidianità umana, ognuno di loro rappresenta una morale.
In due ore di film, non vengono di certo narrati solo atti di bullismo, istinti suicidi, crolli emotivi, ma molto, molto di più! E lo si può evincere da ciò che ho scritto sopra. Come dicevo prima, è possibile immedesimarsi in ognuno di questi personaggi, crescono, ed è possibile crescere con loro.

Ishida, che in passato decise di divenire un bullo, ammalandosi successivamente di depressione, e che, dopo tutto quello che successe, non riusciva a guardare più le persone, grazie a Shoko comprende che cosa voglia dire davvero vivere, che non vuol dire camminare con la testa bassa, evitando le facce, i giudizi, gli sguardi altrui. Infatti, è evidente la crescita personale di Ishida! Per chi avrà visto il film, ricorderà benissimo che egli chiede a Nishimiya: "Vorrei che tu mi insegnassi a vivere". Alla fine del film, lui finalmente torna a udire le altre persone, proprio perché ha deciso di crescere, di capire, quindi di vivere.

Shoko veniva derisa da tutti, criticata, discriminata da chiunque poiché sorda. Eccetto Sahara, che sin dalle elementari decide di instaurare un ottimo rapporto con Nishimiya. Anche lei successivamente si ammala di depressione, nel film c'è una scena esplicita in cui tenta il suicidio, ma per fortuna Ishida viene in suo soccorso. Inizia a nutrire sentimenti profondi per Shoya, tenta anche di dichiararsi, ma fallisce. Ma ella inizia ad affrontare le cose col sorriso, infatti, verso la fine del film, nonostante venga chiamata "scema" da Ueno, lei sorride. E, a fine film, lei ci lascia con un sorriso. Anche Nishimiya capisce che non si pone fine ai dolori suicidandosi, e nonostante la vita metta davanti grandi difficoltà (come la sordità, nel suo caso), non si è poi così diversi dagli altri, perché c'è una grande cosa che ci accomuna, ovvero le emozioni, i sentimenti.

Ognuno dei personaggi prova emozioni, come rabbia, dolore, odio... e a proposito di odio, abbiamo anche una crescita personale di Ueno, che nei confronti di Shoko si comportava come una "nemica". Ueno odiava Nishimiya, ma poi diventa semplicemente indifferente. Infatti, alla fine del film (come dicevo prima, Ueno chiama Shoko "scema"), Shoko sorride, e in passato, quando Ueno la bullizzava o comunque quando la trattava male, Nishimiya la maggior parte delle volte se ne stava in silenzio, oppure le sorrideva, quasi come se volesse continuare a tentare, nonostante tutto, di creare un rapporto d'amicizia con Ueno. Ueno, di fronte a quel suo sorriso le dice: "Ancora quel sorriso? Va beh, sei fatta così". Ella accetta la "diversità" di Nishimiya.

Yuzuru è la sorella di Nishimiya, inizialmente scontrosa nei confronti di Ishida, perché sapeva benissimo che cosa aveva passato alle elementari Shoko per colpa sua; alla fine diventa un'ottima amica di Shoya, e la ragazzina decide di riprendere anche ad andare a scuola, come tutti i ragazzini della sua età.

Sono presenti tanti altri personaggi, ma questi sono quelli che mi sono rimasti più impressi. Riguardo alla loro caratterizzazione, li ho trovati davvero belli, soprattutto Nishimiya, graziosa e gentile, ma ogni personaggio ha un suo perché.

Questo film è a dir poco un capolavoro, ho messo 10, ma, se si potesse dare molto di più, non ci penserei due volte a farlo. Resterà sicuramente uno dei miei film preferiti, è qualcosa di davvero prezioso, e penso che meriti di essere visto nelle scuole, alle medie, ad esempio. Per far riflettere i ragazzi, e far capir loro che la vita va affrontata con coraggio, anche con qualcuno al proprio fianco, che c'è qualcosa che accomuna tutti noi, e che essa vada affrontata con un sorriso.
Proprio come il dolce sorriso di Nishimiya.