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In questi nove, emozionanti volumi leggiamo la storia di Tawada Satoko, una office lady di 30 anni e di Hayami Mashuu, un ragazzino di 12 anni. Satoko è una donna solitaria, piuttosto chiusa e dal temperamento a volte aggressivo. Mashuu è un ragazzino dalla bellezza eterea, maturo per la sua età, sensibile, ma estremamente solo.
I due si incontrano una sera. Satoko è di ritorno dopo una stressante giornata lavorativa insieme al suo boss, che è anche un suo ex fidanzato dei tempi dell’università. Mashuu si sta allenando a calcio in un parco, al buio, da solo. Dopo aver osservato i suo sforzi, spazientita Satoko decide di mostragli come giocare, dato che lei è molto brava ed è anche preoccupata che qualcosa di grave possa succedere a questo bambino bellissimo che passa le serate da solo in un luogo appartato. Da questo momento iniziano questi allenamenti di calcio serali che portano i due a conoscersi e ad avvicinarsi, ad aprirsi l’uno nei confronti dell’altro, con conseguenze importantissime per entrambi.

La crescita dei personaggi è infatti il filo principale di quest’opera, oltre alla storia d’amore tra i due protagonisti. I loro sentimenti crescono, ma crescono anche loro stessi come persone singole e indipendenti l’uno dall’altro, superando le proprie difficoltà personali. Questa crescita li avvicina proprio perché una relazione può esistere solo quando le due persone sono persone complete singolarmente. Il finale è emblematico di ciò, ma ovviamente non dico niente a proposito.

È importante dire fin da subito che questa è una storia d’amore, in tutto e per tutto. Ci tengo però a sottolineare che Satoko non è una pedofila. Infatti, com’è facilmente immaginabile, mentre Mashuu si innamora quasi subito e con facilità di questa donna più grande e bellissima che decide di prendersi cura di lui, i sentimenti di Satoko nei confronti di Mashuu sono più confusi e nebulosi. In più di un’occasione cerca di allontanare Mashuu e rifiuta i suoi sentimenti, ma allo stesso tempo non riesce davvero a negare ciò che prova per lui. Soprattutto con l’avanzare del manga, dopo un salto temporale, quando Satoko si trova davanti un bellissimo ed estremamente maturo ragazzino che ormai frequenta le medie oppure andando ancora avanti, quando Mashuu sarà un ragazzo liceale ormai sicuro di sé e del suo amore nei confronti della sua Miss Satoko.
Per eliminare qualsiasi altro dubbio o preoccupazione, assicuro che non c’è alcuna scena sessuale o anche lontanamente erotica tra Satoko e Mashuu. Il loro è un sentimento molto forte, ma senza alcun sbocco fisico. Non bisogna dimenticare che alla fine del manga Mashuu è comunque ancora un giovane ragazzo che frequenta il primo anno del liceo e scene erotiche con una donna adulta sarebbero di cattivo gusto (e oltretutto illegali).

Il manga è molto realistico. Non ci sono le atmosfere rarefatte e oniriche, un po’ assurde, di un manga romantico shoujo. Le problematiche e le preoccupazioni che i personaggi devono affrontare sono vere, quelle che affronta anche il lettore nella sua vita di tutti i giorni. Un esempio di ciò: ad un certo punto Satoko parla con un avvocato sui guai legali che potrebbero colpirla se frequenta un minore senza l’approvazione dei genitori.

I personaggi sono meravigliosi, a partire dai due protagonisti, ma non solo (in particolare io ho amato la sorella di Satoko).
Satoko è una donna adulta lavoratrice senza figli e senza marito, un qualcosa che ancora non viene totalmente accettato in Giappone. Sua madre, infatti, non fa altro che pressarla perché “si sistemi”. È estremamente brava nel suo lavoro e all’apparenza è sicura di sé, ma in realtà è un persona sola e spaventata di amare troppo. Uno dei capitolo più belli del manga è uno in cui Satoko incontra, parla e aiuta tutte le sue versioni del passato.
Mashuu è fin da subito un personaggio “must protecc”. Dolce, sensibile e maturo: tutte queste sue caratteristiche lo rendono diverso dai suoi compagni e quindi lo isolano. È solo, anche in famiglia, ma questo in realtà non lo abbatte. Paradossalmente tra i due è lui quello più sicuro e onesto e questa sua personalità, per esempio, emerge in un bellissimo capitolo in cui, per segnalare questa differenza tra il suo atteggiamento e quello di Satoko, lui viene disegnato adulto e Satoko viene disegnata adolescente.

Che dire dei disegni? Delicati, ma incredibilmente intensi, adattissimi a raccontare una storia d’amore così complessa e struggente. In particolare ho apprezzato tantissimo i tagli delle vignette, grazie alle quali l’autrice riesce a tramettere tutte le emozioni e il pathos sia nelle scene più intense che in quelle più dolci e romantiche.

In conclusione, ritengo questo manga uno dei migliori che abbia letto negli ultimi tempi. Io piango facilmente e se un’opera non mi fa piangere così tanto che le lacrime mi impediscono di leggere, allora non mi ha colpito davvero. Ça va sans dire, le lacrime causatemi da Watashi no Shounen sono state dei veri e propri fiumi.