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Non sono un lettore di shojo, ma la mia ragazza, che non è lettrice di manga, ci teneva a leggere questa opera, così ho comprato il cofanetto J-Pop dell'edizione nuova. Che dire? Un meraviglioso acquisto!

Ricordo l'anime, ma non né avevo un ricordo molto preciso, se non il fatto che non mi avesse particolarmente conquistato. Quindi la mia lettura è stata neutrale e senza paragoni.
Posso dire che Le Rose di Versailles è il manga shojo che consiglierei a chiunque voglia scoprire il genere e un'opera che riesce a mescolare il romanticismo (molto, tanto, parecchio) con una narrazione storica incredibilmente solida, interessante e per niente superficiale.

Avendo studiato storia, sono rimasto piacevolmente sorpreso della ricostruzione degli eventi raccontata e di come, difficile a credersi, quasi la totalità dei personaggi in scena sia effettivamente reale e coerente con la sua storia.

Il manga è una sorta di biografia di Maria Antonietta, dalla nascita alla tragica morte, nella quale si intrecciano le vicende della rivoluzione e di altri personaggi, all'apparenza minori, ma tutti con un ruolo ben definito da giocare.

Si può però notare come, dopo il primo volume, la storia prenda una decisa sterzata, cominciando a dedicarsi in maniera molto più marcata su Oscar, che risulta sicuramente il personaggio migliore e più carismatico presente.
Oscar è un personaggio complesso, sfaccettato e il cui conflitto tra l'essere uomo ed essere donna, va di pari passo con il suo conflitto tra la corona e le sofferenze del popolo. Oscar è un personaggio reale e tridimensionale, per me un perfetto esempio di un personaggio femminile forte e ben scritto, lontano da qualsiasi stereotipo.

Maria Antonietta è un personaggio ritratto con onestà, ma anche con compassione dall'autrice.
Ho apprezzato molto il fatto che, per quanto coinvolgenti i suoi tormenti di donna e regina, non venga mai meno la severa condanna per le sue scelte e il suo stile di vita, che la porteranno alla morte.
Maria Antonietta viene quindi ritratta in maniera molto umana, come una ragazza inadatta al suo ruolo e in un meccanismo destinato a distruggerla, ma tuttavia colpevole di non aver mai fatto la scelta giusta.

Altro personaggio di spicco è sicuramente Von Fersen, l'amante di Antonietta e uno dei personaggi maschili più interessanti, soprattutto se pensiamo al fatto che tutta la sua storia sia vera (anche se romanzata).

Non ho trovato alcun difetto? In realtà non è proprio così.
Il romanticismo nella serie sgorga a fiumi, in ogni capitolo c'è ampio spazio al tormento dei personaggi e sicuramente bisogna essere predisposti a questo tipo di narrazione iper sentimentale.
I disegni non mi entusiasmano particolarmente, non tanto per la costruzione delle tavole o per lo stile anni '70, ma per il fatto che ci sono vari momenti in cui confondo i personaggi femminili tra loro, spesso troppo simili tra loro.

I personaggi hanno tutti una loro forza, ma due secondo me sono i più deboli. Una è Rosalie, che letteralmente piange ad ogni singola apparizione, diventando a tratti fastidiosa.
L'altro, mi spiace dirlo, è André. Si potrebbe definire la versione maschile del partner perfetto. Le sue vicende sono interessanti e come personaggio funziona, ma le sue azioni sono tutte tragicamente prevedibili dato l'amore cieco per Oscar.

In molti hanno criticato l'umorismo presente in varie vignette, cosa che a me non ha dato particolare fastidio, soprattutto perché non è mai in momenti sbagliati e poi perché aiuta a stemperare la tragicità degli eventi e alleggerire questi eterni tormenti interiori.

Quest'opera non può prendersi altro che un bel nove.
Al netto di qualche piccola cosa, più che altro di gusto personale, Le Rose Di Versailles è un manga da leggere e scoprire, che fa della buona scrittura la sua arma migliore e capace di conquistare i più lontani da questo genere.