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8.5/10
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"Nana". Da dove iniziare? Ci sarebbero un sacco di cose da dire su quest'opera, io spero di non annoiare chiunque si cimenterà nella lettura di questa mia recensione.
Inizierò col parlare della trama: due ragazze decidono di trasferirsi a Tokyo, hanno lo stesso nome, si incontrano sullo stesso treno. Apparentemente diverse, sarà davvero così? O c'è qualcosa che in realtà le lega?
Nana Komatsu lavora in un video-nolo, e ha un fidanzato a distanza di nome Shoji. Anche lui si trova a Tokyo, per l’università. Nana Osaki è un'interessante, intrigante e talentuosa cantante punk/rock, che fa parte di una band il cui nome è Blast. È proprio in questa band che ella conosce il ragazzo di cui poi si innamora: Ren Honjo.

La trama è originale, per nulla scontata, apparentemente semplice, ma pian piano diverrà sempre più consistente, travolgente, capace di tenervi col fiato sospeso (anche se, lo ammetto, certi 'colpi di scena' erano abbastanza scontati, che anche la persona meno fantasiosa del mondo se li sarebbe aspettati). Ma quindi, di che cosa tratta "Nana"? Tratta temi come l'arte, le tentazioni umane, che tutti ci accomunano. Musica, depressione, sentimenti, morali, "Nana" tratta un po' di tutto. È un'opera completa. E già da questo qualcuno potrebbe chiedersi: "E allora perché questa utente non ha dato nove o addirittura dieci?" Ve lo spiegherò, tranquilli, ma andiamo con ordine.

I personaggi sono fondamentali (beh, d'altronde senza i personaggi non esisterebbero le storie), ogni personaggio in "Nana" è fondamentale, ha qualcosa da raccontare (eccetto Naoki, che come personaggio lo trovo davvero insulso, senza senso, inutile, serve solo per le gag e poteva tranquillamente non entrare in scena). Tutti sono ben caratterizzati, apparentemente seri/duri, ma in realtà a volte queste caratteristiche verranno un po' messe da parte... e si lascerà spazio alle varie gag (per chi non conoscesse il significato di tale definizione, 'gag' è quando un personaggio vien disegnato stilizzato, super-deformed, con facce divertenti, per far ridere, o espressioni di pianto, insomma, avete capito. Sono cose molto comuni, ne avrete viste tantissime di cose di questo tipo, alla fine comunque è un qualcosa destinato ai Giapponesi, non a noi, quindi è piuttosto semplice trovarsi in "disaccordo" o comunque non capire queste cose a noi "nuove" e/o "insolite"). E dopo questa piccola precisazione, continuiamo con il discorso.

Un personaggio riuscito alla grande, secondo me, è Yasu (il ragazzo pelato, per capirci), un amico, un fratello per Nana, una spalla su cui piangere. Egli è un personaggio riflessivo, anche lui apparentemente duro/serio, ma dimostra di avere un gran cuore. Un personaggio maturo, ha un ruolo importante in tale opera, e magari non sarà il più 'carino', ma è sicuramente quello che mi resterà di più impresso. È capace di farsi da parte quando serve, un ottimo consigliere, Yasu aggiunge sale all'opera, come ovviamente Shin, Nobu... e il resto degli altri personaggi. Ora non mi soffermerò su ogni personaggio, semplicemente perché è inutile, non è necessario. E la mia recensione diventerebbe ancora più lunga di quanto lo sia già, sarete voi poi a tirar le vostre conclusioni una volta aver visionato "Nana".

Un personaggio particolare (negativamente parlando) è Takumi. Un ragazzo assetato di... donne. Incapace di amare, menefreghista, come personaggio lo trovo un po' 'pesante', perché egli permette che le situazioni, ahimè, a volte cadano in noiosissimi cliché. A tratti è un personaggio stereotipato, e purtroppo il character design è praticamente uguale a Ren, soltanto i capelli sono diversi.

Ma, ora, andiamo al sodo, soffermiamoci sulle nostre due protagoniste, ovvero Nana Osaki e Nana Komatsu.
Nana Osaki è un personaggio che secondo me funziona alla grande, Nana Komatsu (o Hachi, se preferite) secondo me un po' meno. A tratti anche Hachi è, purtroppo, stereotipata. È il solito personaggio ingenuo, smielato, a tratti infantile, innamorata dell'amore, capace quasi di innamorarsi di qualsiasi ragazzo carino le rivolga la parola. Ma anche lei ha del buono.
Entrambe sono perfettamente sincronizzate, e se c'è qualcosa che le completa, non è sicuramente soltanto il loro rapporto. Entrambe cercavano qualcosa/qualcuno, un qualcosa e/o un qualcuno che le completasse. Che le facesse iniziare una nuova vita, cercavano qualcosa dal destino. Ma il destino aveva dato già loro qualcosa... Che cosa? Questo sta a voi scoprirlo/capirlo.
Nana e Hachi sono due personaggi che insieme si completano, combaciano alla perfezione, infatti l'autrice nel manga scelse proprio di far incrociare i loro destini, ecco, forse il tema principale che "Nana" ci offre è proprio questo: il destino.
Nana è l'eroe di Hachi e viceversa.
Ognuna imparerà molto dall'altra, ma state certi che questa non è soltanto la storia di un'amicizia.

Questa storia è ben diversa da molte altre storie shoujo. "Nana" è qualcosa di unico e irripetibile, non c'è un unico tema ma tanti, e fondamentali. In "Nana" gli istinti, i desideri sessuali vengono scambiati come debolezze, cosa non molto comune negli shoujo moderni. "Nana" si contraddistingue. Nonostante questo anime lasci molto spazio alle gag, non mancano ovviamente le frasi ad effetto che gli danno quel tocco di serietà in più.

Concludendo, ci tenevo a dirvi che è un ottimo anime, e vi spiegherò il perché di questo mio otto e mezzo (che come voto non è che sia basso poi, anzi).
Il finale è un po' confusionario, non si capisce bene alla fine che cosa sia successo. Un finale amaro, se così possiamo dire. Ma alla fine, "Nana" è un anime pieno di morali... E forse, un vero e proprio finale non era necessario. Ogni personaggio, forse, a modo proprio, offre un finale. E forse... E forse, un giorno la Yazawa deciderà di crear una vera e propria conclusione per "Nana"!

P.S. Non ho ben capito perché molti non abbiano apprezzato gli outfit dei vari personaggi, a mio parere sono azzeccatissimi.
Riguardo il doppiaggio italiano, forse avrebbero potuto far di meglio, ma "Nana" è "Nana", su questo non si discute.