Recensione
Tomie
8.5/10
Recensione di Riro Senpai
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Tomie Kawakami è ormai un personaggio iconico nel mondo del manga horror.
Ito è riuscito a farsi notare con questa sua opera di debutto, vincendo il premio Kazuo Umezu nel 1987.
Il manga è formato da un ciclo narrativo di 20 storie scritte e disegnate tra il 1987 e il 2000.
Questa è una storia di ossessione, le avventure di un'adolescente dalla bellezza soprannaturale che parassita scuole, famiglie, gruppi di amici, provocando passione seguita da accessi di follie omicide.
Tomie finisce inevitabilmente per essere smembrata dai suoi amanti o rivali, ma rinasce con ogni nuovo episodio. Inizialmente si pensa che Tomie sia un fantasma, forse una ragazza assassinata come Sadako o Kayako Saeki, e che compia una vendetta sistematica, se non matematica. Eppure Tomie non rientra nella logica dei fantasmi giapponesi che, per quanto spaventosi, restano intangibili e non hanno alcun contatto fisico con gli umani.
Una caratteristica di Tomie è la possibilità che da un pezzo del suo corpo reciso possa nascere un'altra Tomie.
Figura consumatrice quanto consumata, divora i ragazzi per la passione che ispira e le ragazze per la gelosia e l'ossessione per la bellezza. Quanto agli adulti, che compongono il suo entourage, sono emaciati, con gli occhi infossati e la pelle scavata, come drogati affamati di Tomie e mai sazi.
Parlando dei disegni possiamo notare l'evoluzione stilistica del maestro Ito che da un tratto acerbo (solo nel primo capitolo) di quando ancora non era un mangaka, riesce a migliorare notevolmente fino ad arrivare allo stile che lo consacrerà come uno dei maestri del manga horror.
Un'opera che consiglio caldamente a tutti.
Ito è riuscito a farsi notare con questa sua opera di debutto, vincendo il premio Kazuo Umezu nel 1987.
Il manga è formato da un ciclo narrativo di 20 storie scritte e disegnate tra il 1987 e il 2000.
Questa è una storia di ossessione, le avventure di un'adolescente dalla bellezza soprannaturale che parassita scuole, famiglie, gruppi di amici, provocando passione seguita da accessi di follie omicide.
Tomie finisce inevitabilmente per essere smembrata dai suoi amanti o rivali, ma rinasce con ogni nuovo episodio. Inizialmente si pensa che Tomie sia un fantasma, forse una ragazza assassinata come Sadako o Kayako Saeki, e che compia una vendetta sistematica, se non matematica. Eppure Tomie non rientra nella logica dei fantasmi giapponesi che, per quanto spaventosi, restano intangibili e non hanno alcun contatto fisico con gli umani.
Una caratteristica di Tomie è la possibilità che da un pezzo del suo corpo reciso possa nascere un'altra Tomie.
Figura consumatrice quanto consumata, divora i ragazzi per la passione che ispira e le ragazze per la gelosia e l'ossessione per la bellezza. Quanto agli adulti, che compongono il suo entourage, sono emaciati, con gli occhi infossati e la pelle scavata, come drogati affamati di Tomie e mai sazi.
Parlando dei disegni possiamo notare l'evoluzione stilistica del maestro Ito che da un tratto acerbo (solo nel primo capitolo) di quando ancora non era un mangaka, riesce a migliorare notevolmente fino ad arrivare allo stile che lo consacrerà come uno dei maestri del manga horror.
Un'opera che consiglio caldamente a tutti.