Recensione
L'attacco dei giganti
10.0/10
Recensione di DonChipote
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Pochi manga segneranno la storia del genere come quello di cui sto per parlarvi.
L'autore dell'opera Hajime Isayama è riuscito a entrare nella testa e nel cuore dei lettori raccontandosi attraverso una storia fantasy post-apocalittica dove l'umanità è rinchiusa all'interno di mura colossali per difendersi da un misterioso e spaventoso nemico mangia uomini: i Giganti, esseri tanto misteriosi quanto terrificanti, indifferenti alla sofferenza e morte degli uomini che divorano....uomini costretti a sopravvivere all'ombra del regresso in una piccola gabbia dentro a un mondo a loro ignoto tanto quanto la natura dei giganti stessi. Il senso di oppressione iniziale e l'atmosfera Steam Punk che si respira all'interno delle mura catturano il lettore all'interno di un World Building stratificato ed affascinante.
La trama cresce ed evolve nel modo più inaspettato possibile. L'opera si permea di tematiche forti come la sopravvivenza di specie, il desiderio di libertà dell'animo umano, il razzismo, l'onore militare, la gestione del potere, la relatività del male e l'inutilità e ciclicità della guerra.
I disegni dell'autore cambiano progressivamente col mutare dell'opera....inizialmente sporchi e grotteschi nei tratti caratteristici dei giganti diventano delle vere e proprie opere d'arte nei volti dei personaggi e nelle scene di guerra delle tavole finali.
Nonostante la storia, profonda, commovente e stimolante che tiene incollato il lettore volume dopo volume con continui colpi di scena e plot twist, a farla da padrone sono i personaggi. Umani, troppo umani...l'autore mette a nudo le paure e le debolezze dei suoi protagonisti, le incoerenze nel loro modo di pensare e il loro percorso di crescita in un mondo fin troppo crudele e corrotto che li circonda, con un tratto nelle espressioni facciali semplicemente stupendo che mette in strettissimo contatto il lettore con i sentimenti dei personaggi. Personaggi tragici, amletici costretti continuamente a scelte impossibili e a scindere la propria personalità tra sentimenti egoisti ed altruisti al punto da perdere se stessi nel corso della storia. Queste scelte costringono continuamente il lettore a schierarsi e a fare i conti con l'etica del proprio patteggiamento.
Shingeki no Kyojin è semplicemente un capolavoro con la C maiuscola non solo per ciò che ha raccontato ma soprattutto per il modo in cui l'ha fatto, imponendosi nel mercato fumettistico mondiale come manga di riferimento per le generazioni a venire e nel cuore dei fan come un ricordo impossibile da cancellare.
L'autore dell'opera Hajime Isayama è riuscito a entrare nella testa e nel cuore dei lettori raccontandosi attraverso una storia fantasy post-apocalittica dove l'umanità è rinchiusa all'interno di mura colossali per difendersi da un misterioso e spaventoso nemico mangia uomini: i Giganti, esseri tanto misteriosi quanto terrificanti, indifferenti alla sofferenza e morte degli uomini che divorano....uomini costretti a sopravvivere all'ombra del regresso in una piccola gabbia dentro a un mondo a loro ignoto tanto quanto la natura dei giganti stessi. Il senso di oppressione iniziale e l'atmosfera Steam Punk che si respira all'interno delle mura catturano il lettore all'interno di un World Building stratificato ed affascinante.
La trama cresce ed evolve nel modo più inaspettato possibile. L'opera si permea di tematiche forti come la sopravvivenza di specie, il desiderio di libertà dell'animo umano, il razzismo, l'onore militare, la gestione del potere, la relatività del male e l'inutilità e ciclicità della guerra.
I disegni dell'autore cambiano progressivamente col mutare dell'opera....inizialmente sporchi e grotteschi nei tratti caratteristici dei giganti diventano delle vere e proprie opere d'arte nei volti dei personaggi e nelle scene di guerra delle tavole finali.
Nonostante la storia, profonda, commovente e stimolante che tiene incollato il lettore volume dopo volume con continui colpi di scena e plot twist, a farla da padrone sono i personaggi. Umani, troppo umani...l'autore mette a nudo le paure e le debolezze dei suoi protagonisti, le incoerenze nel loro modo di pensare e il loro percorso di crescita in un mondo fin troppo crudele e corrotto che li circonda, con un tratto nelle espressioni facciali semplicemente stupendo che mette in strettissimo contatto il lettore con i sentimenti dei personaggi. Personaggi tragici, amletici costretti continuamente a scelte impossibili e a scindere la propria personalità tra sentimenti egoisti ed altruisti al punto da perdere se stessi nel corso della storia. Queste scelte costringono continuamente il lettore a schierarsi e a fare i conti con l'etica del proprio patteggiamento.
Shingeki no Kyojin è semplicemente un capolavoro con la C maiuscola non solo per ciò che ha raccontato ma soprattutto per il modo in cui l'ha fatto, imponendosi nel mercato fumettistico mondiale come manga di riferimento per le generazioni a venire e nel cuore dei fan come un ricordo impossibile da cancellare.