Recensione
Il genere isekai, spesso sottovalutato, in quest'opera viene elevato al massimo. Uno dei migliori anime che abbia mai visto sotto tutti i punti di vista, già dai primi episodi ho capito che sarebbe diventato uno dei miei preferiti.
L'opera originale è una novel dalla quale sono stati tratti un anime e un manga, io ho guardato l'anime e letto il manga, ma tra i due l'adattamento migliore resta a mio parere l'anime; spero un giorno di riuscire a recuperare anche la novel e quindi la storia originale.
La narrazione si apre con un NEET (hikikomori) che viene buttato fuori dal suo appartamento; girovagando per le strade, incrocia una ragazza che sta per essere investita da un camion e, per una buona volta, decide di fare qualcosa di buono e salvarla. Così facendo, sacrifica la propria vita, reincarnandosi nel corpo di un neonato (Rudeus, il protagonista) in un mondo fantasy dove la magia, i dungeon e i combattimenti sono cose di tutti i giorni, nel quale il nostro Rudeus dovrà incamminarsi in un lungo viaggio con vari compagni.
Non solo la trama e la sceneggiatura sono ben sviluppati, ma anche la caratterizzazione dei vari personaggi: ognuno ha dietro di sé una storia che giustifica il suo carattere o i suoi obbiettivi, ogni personaggio viene approfondito dal punto di vista emotivo e fisico. Ci sono personaggi timidi, ma che nascondono un carattere deciso e forte, chi è abituato ad avere tuto e dovrà maturare nel corso del viaggio, chi ha un obbiettivo ben preciso e vuole compiere la sua missione seguendo sempre i suoi ideali.
Tuttavia, un grande punto di forza di questo anime sono le relazioni che si instaurano tra Rudeus e i suoi compagni, viste sotto tutti i punti di vista. Ci sono le emozioni di una famiglia da ritrovare (anche se forse lasciata un po' da parte), dell'amicizia e del volersi aiutare a vicenda nelle proprie missioni, e c'è anche del romanticismo a volte un po' spinto.
Una particolarità dell'opera sono le frequenti scene che sfociano leggermente nel pensiero erotico sui vari personaggi femminili; spesso l'opera è stata criticata per questo, tuttavia non riuscirei a immaginarmi "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu" senza certe scene.
In conclusione, spero che dopo avere scritto tutto ciò abbia invogliato qualcuno a guardare l'anime, e spero gli piaccia almeno tanto quanto è piaciuto a me.
L'opera originale è una novel dalla quale sono stati tratti un anime e un manga, io ho guardato l'anime e letto il manga, ma tra i due l'adattamento migliore resta a mio parere l'anime; spero un giorno di riuscire a recuperare anche la novel e quindi la storia originale.
La narrazione si apre con un NEET (hikikomori) che viene buttato fuori dal suo appartamento; girovagando per le strade, incrocia una ragazza che sta per essere investita da un camion e, per una buona volta, decide di fare qualcosa di buono e salvarla. Così facendo, sacrifica la propria vita, reincarnandosi nel corpo di un neonato (Rudeus, il protagonista) in un mondo fantasy dove la magia, i dungeon e i combattimenti sono cose di tutti i giorni, nel quale il nostro Rudeus dovrà incamminarsi in un lungo viaggio con vari compagni.
Non solo la trama e la sceneggiatura sono ben sviluppati, ma anche la caratterizzazione dei vari personaggi: ognuno ha dietro di sé una storia che giustifica il suo carattere o i suoi obbiettivi, ogni personaggio viene approfondito dal punto di vista emotivo e fisico. Ci sono personaggi timidi, ma che nascondono un carattere deciso e forte, chi è abituato ad avere tuto e dovrà maturare nel corso del viaggio, chi ha un obbiettivo ben preciso e vuole compiere la sua missione seguendo sempre i suoi ideali.
Tuttavia, un grande punto di forza di questo anime sono le relazioni che si instaurano tra Rudeus e i suoi compagni, viste sotto tutti i punti di vista. Ci sono le emozioni di una famiglia da ritrovare (anche se forse lasciata un po' da parte), dell'amicizia e del volersi aiutare a vicenda nelle proprie missioni, e c'è anche del romanticismo a volte un po' spinto.
Una particolarità dell'opera sono le frequenti scene che sfociano leggermente nel pensiero erotico sui vari personaggi femminili; spesso l'opera è stata criticata per questo, tuttavia non riuscirei a immaginarmi "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu" senza certe scene.
In conclusione, spero che dopo avere scritto tutto ciò abbia invogliato qualcuno a guardare l'anime, e spero gli piaccia almeno tanto quanto è piaciuto a me.