Recensione
Natsu e no tobira
6.0/10
È terminato il film.
E io non so bene che dire.
Tu pensi che sia una boiata? Una catastrofe animata di cattivo gusto?
Forse hai ragione tu.
Anzi, è molto facile che abbia ragione tu.
Invece a me viene in mente un verso di una canzone:
"E corre corre corre la locomotiva."
Sì, lo so, sento già che stai pensando: "Che c'entra la locomotiva?"
Lo so.
A parte il fatto che la locomotiva c'è eccome.
Com'è la locomotiva?
O almeno quella descritta dal Guccio? (n.d.r. l'autore del verso di cui sopra)
La locomotiva è veloce, è inarrestabile, è viva. La locomotiva divora le rotaie con muscoli d'acciaio, non si guarda indietro, prosegue; con forza cieca di baleno.
E forse, è un po' così anche la giovinezza, o almeno una parte di essa.
La giovinezza corre, e anche veloce.
Se puoi, ci aggiungi una sceneggiatura esageratamente immaginifica, e per certi versi forse anche teatrale, per quanto riguarda l'uso del dramma: ecco che questo film ne risulta per forza di cose appesantito ed esasperato, accelerato, ma lento.
Ma la mia impressione è che volesse essere proprio così.
Le tensioni ci sono, sono gestite tutto sommato benino, e la musica aiuta parecchio il veicolare del dramma. Se non ci fosse, tutto avrebbe metà del senso che ha; pur rimanendo una easy listening classicheggiante tanto di moda negli anni '80.
Il film di un'oretta è però anche lento, come scrivevo appunto sopra, ma l'intreccio è abbastanza complesso e riesce a tenere mediamente viva l'attenzione.
E poi si parla di amore, sessualità, risentimento, seduzione, invidia, tutte sensazioni impulsive, forti, che bruciano, veloci e inarrestabili, nei cuori ingenui dei protagonisti.
Vedi che ora la metafora della locomotiva non è più così campata per aria?
Ora però devo anche chiedere scusa al sommo per aver interpellato una sua frase in una mia umile recensione su un filmetto di serie C.
Comunque, tornando al film, non è malaccio. Ha diversi difetti sì, ma è guardabile, e ha un senso se visto con la giusta inclinazione.
Ma, ripeto, forse è una boiata, e io non me ne sono accorto.
Forse perché oggi è un giorno strano.
22.02.2022
E io non so bene che dire.
Tu pensi che sia una boiata? Una catastrofe animata di cattivo gusto?
Forse hai ragione tu.
Anzi, è molto facile che abbia ragione tu.
Invece a me viene in mente un verso di una canzone:
"E corre corre corre la locomotiva."
Sì, lo so, sento già che stai pensando: "Che c'entra la locomotiva?"
Lo so.
A parte il fatto che la locomotiva c'è eccome.
Com'è la locomotiva?
O almeno quella descritta dal Guccio? (n.d.r. l'autore del verso di cui sopra)
La locomotiva è veloce, è inarrestabile, è viva. La locomotiva divora le rotaie con muscoli d'acciaio, non si guarda indietro, prosegue; con forza cieca di baleno.
E forse, è un po' così anche la giovinezza, o almeno una parte di essa.
La giovinezza corre, e anche veloce.
Se puoi, ci aggiungi una sceneggiatura esageratamente immaginifica, e per certi versi forse anche teatrale, per quanto riguarda l'uso del dramma: ecco che questo film ne risulta per forza di cose appesantito ed esasperato, accelerato, ma lento.
Ma la mia impressione è che volesse essere proprio così.
Le tensioni ci sono, sono gestite tutto sommato benino, e la musica aiuta parecchio il veicolare del dramma. Se non ci fosse, tutto avrebbe metà del senso che ha; pur rimanendo una easy listening classicheggiante tanto di moda negli anni '80.
Il film di un'oretta è però anche lento, come scrivevo appunto sopra, ma l'intreccio è abbastanza complesso e riesce a tenere mediamente viva l'attenzione.
E poi si parla di amore, sessualità, risentimento, seduzione, invidia, tutte sensazioni impulsive, forti, che bruciano, veloci e inarrestabili, nei cuori ingenui dei protagonisti.
Vedi che ora la metafora della locomotiva non è più così campata per aria?
Ora però devo anche chiedere scusa al sommo per aver interpellato una sua frase in una mia umile recensione su un filmetto di serie C.
Comunque, tornando al film, non è malaccio. Ha diversi difetti sì, ma è guardabile, e ha un senso se visto con la giusta inclinazione.
Ma, ripeto, forse è una boiata, e io non me ne sono accorto.
Forse perché oggi è un giorno strano.
22.02.2022