Recensione
Say "I Love You"
5.5/10
Nonostante fossi in possesso di tutti i numeri (avendone sentito parlare molto bene) non sono riuscita ad andare oltre al volume n° 11. Il manga parte bene, la storia è dolce e carina, ma qui si ferma: potenzialità non sfruttate.
La trama: Mei Tachibana è una liceale con un passato difficile che non ha mai avuto un fidanzato o degli amici, abituata a stare da sola e che non si fida di nessuno. Un giorno, per una serie di circostanze, tira un calcio al compagno di scuola Yamato Kurosawa, ragazzo super popolare, alimentando la sua curiosità nei confronti della ragazza. Qualche sera dopo lo stesso ragazzo, per difenderla da uno stalker, la bacia...
Parto dal presupposto che si tratta di una recensione soggettiva. Senza fare spoiler, mi aspettavo delle situazioni più complesse, vista anche la protagonista con un vissuto tanto difficile e con un carattere così diffidente e negativo verso il prossimo: invece no, già a metà del primo volume si butta tra le braccia di Yamato e si mettono insieme subito (ma come??). Già da qua si capisce come 18 numeri siano effettivamente eccessivi rispetto a quanto possa offrire il manga in sé: se l’autrice si fosse fermata prima o avesse dato più spazio all’evolversi di alcune situazioni, avrei dato un voto più alto. La velocità e la superficialità iniziali minano parecchio la credibilità di certe affermazioni, soprattutto da parte della ragazza. Inoltre, il personaggio maschile mi ha convinta fino ad un certo punto. Indubbiamente è buono, ma non ha spina dorsale, accetta di tutto pur di farsi accettare da chi ha intorno e, per questo, quando è ora di difendere ciò a cui tiene “ah no scusate non riesco” e amici come prima. Anche questa caratterizzazione poco realistica e convincente dei protagonisti ha fatto sì che riuscissi a immedesimarmi solo in parte, facendomi abbandonare la lettura senza ripensamenti. Vengono poi inseriti dei personaggi a caso che dovrebbero minare la relazione tra i protagonisti, ma, se non viene dato spazio al consolidamento di questa, diventa poco credibile tutto il resto.
Nel complesso non è un brutto manga (ce ne sono ben di peggio), semplicemente la storia diventa, oltre che trita e ritrita, troppo lunga e stufa perché viene bruciato quasi subito ciò che accendeva la curiosità del lettore (cioè poco).
Si salvano i disegni, belli e curati, alcuni personaggi secondari (Kai, fossi stato tu il protagonista…) e alcune situazioni, ma non raggiunge la sufficienza.
La trama: Mei Tachibana è una liceale con un passato difficile che non ha mai avuto un fidanzato o degli amici, abituata a stare da sola e che non si fida di nessuno. Un giorno, per una serie di circostanze, tira un calcio al compagno di scuola Yamato Kurosawa, ragazzo super popolare, alimentando la sua curiosità nei confronti della ragazza. Qualche sera dopo lo stesso ragazzo, per difenderla da uno stalker, la bacia...
Parto dal presupposto che si tratta di una recensione soggettiva. Senza fare spoiler, mi aspettavo delle situazioni più complesse, vista anche la protagonista con un vissuto tanto difficile e con un carattere così diffidente e negativo verso il prossimo: invece no, già a metà del primo volume si butta tra le braccia di Yamato e si mettono insieme subito (ma come??). Già da qua si capisce come 18 numeri siano effettivamente eccessivi rispetto a quanto possa offrire il manga in sé: se l’autrice si fosse fermata prima o avesse dato più spazio all’evolversi di alcune situazioni, avrei dato un voto più alto. La velocità e la superficialità iniziali minano parecchio la credibilità di certe affermazioni, soprattutto da parte della ragazza. Inoltre, il personaggio maschile mi ha convinta fino ad un certo punto. Indubbiamente è buono, ma non ha spina dorsale, accetta di tutto pur di farsi accettare da chi ha intorno e, per questo, quando è ora di difendere ciò a cui tiene “ah no scusate non riesco” e amici come prima. Anche questa caratterizzazione poco realistica e convincente dei protagonisti ha fatto sì che riuscissi a immedesimarmi solo in parte, facendomi abbandonare la lettura senza ripensamenti. Vengono poi inseriti dei personaggi a caso che dovrebbero minare la relazione tra i protagonisti, ma, se non viene dato spazio al consolidamento di questa, diventa poco credibile tutto il resto.
Nel complesso non è un brutto manga (ce ne sono ben di peggio), semplicemente la storia diventa, oltre che trita e ritrita, troppo lunga e stufa perché viene bruciato quasi subito ciò che accendeva la curiosità del lettore (cioè poco).
Si salvano i disegni, belli e curati, alcuni personaggi secondari (Kai, fossi stato tu il protagonista…) e alcune situazioni, ma non raggiunge la sufficienza.