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"I Dipinti Maledetti" è uno di quei manga che della brevità riesce a fare un punto di forza.
La storia racconta di una ragazza che ha il potere di creare dipinti miracolosi grazie al suo sangue, ma le cui opere vengono usate in maniera sbagliata, diventando maledetti e portando la sua autrice a dover vivere prigioniera dei suoi avari aguzzini.
Loki, sua creazione, decide di portare a termine il suo unico desiderio: distruggere tutti i quadri.

Una trama non particolarmente originale, ma portata avanti con coerenza, semplicità e alla fine efficacia.
Il punto debole dell'opera sta nell'essere generalmente già letta, in quanto riprende tantissimi topos narrativi del genere: il protagonista solitario e taciturno, la bambina, la solita compagnia/gilda/squadra di persone amiche da salvare e difendere (con il belloccio, la tettona, il capo carismatico...), l'organizzazione cattiva e dagli scopi misteriosi etc etc
Insomma, nulla di nuovo, come nemmeno la caratterizzazione dei personaggi, di cui nessuno alla fine spunta particolarmente per memorabilità.

Tuttavia l'effetto finale è più positivo che altro.
La vicenda personale di Loki e il mistero della strega sono intriganti, trattati bene e conclusi in modo soddisfacente. Anche le trame dei vari secondari trovano una conclusione, cosicché nonostante i soli 8 volumi si può tranquillamente dire di aver risolto tutti i nodi.
Certo, si può capire che la trama è stata accelerata per giungere alla fine, in quanto l'impostazione di base avrebbe permesso di farne anche 100 di volumi, ma questo credo sia proprio il punto di forza dell'intera opera.

Il manga infatti non spicca per combattimenti, carisma dei personaggi o un world building così interessante, motivo per cui alla lunga sarebbe diventato una lettura noiosa e poco interessante. Comprimendo invece il tutto ci si trova a leggere un'opera in cui nessuna pagina è sprecata e si arriva alla risoluzione delle vicende molto prima che ci si possa stufare, anzi, aumenta l'entusiasmo trovandosi velocemente di fronte alle risposte attese.
Finale inoltre molto apprezzato, coerente e meno banale di quello che lasciava presagire inizialmente.

Una lettura quindi interessante, che consiglio a un lettore che cerca un'opera breve e soddisfacente ma non a chi cerca qualcosa di originale e che lo stupisca.