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Non c’è il due senza il tre, anzi, si potrebbe dire che sia super Mario tre il vero super Mario 2, dato che lost levels costituisce una versione espansa del primo titolo e che super Mario due, essendo una versione rimasterizzata di un altro video gioco non può essere considerato un vero seguito. Ma vi è modo e modo di costituire un secondo capitolo , dato che la tentazione di creare un semplice clone è sempre presente. Ma in questo caso la scommessa viene vinta alla grandissima, dato che il primo capitolo viene seguito nella sostanza, ma , allo stesso tempo, vengono inseriti così tanti nuovi elementi che non è certo eccessivo parlare di rifondazione del brand. Ora Mario dovrà affrontare la rivincita di Boswer che , grazie ai suoi boswerotti, ha trasformato in animali i re degli altri sette regni da cui è composto il regno dei funghi. Dovremo perciò affrontare i sette livelli, giungere al castello centrale, salire sulla nave volante del boswerotto di turno e sconfiggerlo per recuperare lo scettro e salvare il re. Poi ottavo livello per salvare la principessa Peach. Giungere è una parola importante, dato che invece di affrontare i livelli da cui sono composti i mondi, dovremo scegliere il nostro itinerario attraverso i sottolivelli indicati sulla mappa. Ma le novità non finiscono qui, dato che avremo la tuta tanooki che ci trasformerà in un procione in grado di volare, nuovi nemici , versioni più potenti dei vecchi nemici, fischietti magici che ci consentono di raggiungere le warp zone e altri segreti. Decisamente una perfetta innovazione che spiana la strada ai titoli successivi. La grafica è buona ma non eccellente, dato che all’uscita sul nes era decisamente inferiore ai giochi della Sega. La colonna sonora ottima e la difficoltà alta, anche per i veterani del primo super Mario non sarà un gioco. Ma in fondo non importa, poiché il prodotto finale è davvero ottimo e , per certi versi, addirittura migliore del primo Mario. Nel 2008, a vent’anni dall’uscita in Giappone era uno dei giochi più venduti della storia , con 18 milioni di dollari incassati. Geniale, poi, la mossa del marketing americano che, subito prima dell’uscita, lanciò nelle sale cinematorgrafiche il film “Il piccolo grande mago dei videogames” che costituì un film allo stesso tempo gradevole in sé e una pubblicità lunga 90 minuti del nostro videogioco. Voto 10