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Se dovessi dare la definizione di sequel di cui non si sentiva la necessità e di cui non se ne capisce neanche l'utilità, lo farei prendendo come esempio questo di "Kimi ni Todoke", almeno secondo il mio parere.

La storia riprende da dove ci aveva lasciati, con la differenza che i personaggi sono cresciuti e hanno tutti un anno in più; inizialmente si spera che i due protagonisti, Sawako e Shota, siano maturati un pochino, ma addentrandosi via via con gli episodi lo spettatore si rende conto che è solo una vana speranza, anzi tutto il contrario, sono regrediti cerebralmente. Sawako diventa ancora più insopportabile, praticamente un'ameba che piange tutto il tempo e ha comportamenti da bambina di quattro anni: se inizialmente poteva far sorridere a qualcuno il suo essere impacciata e un po' tonta, qua innervosisce solo, non capendo mai niente di quello che succede, vittimizzandosi ad ogni occasione e cercando sempre di rendere pesante la storia, già di per sé pesante con le tremila incomprensioni, fraintendimenti, timidezza e staticità dei due protagonisti. Invece Shota fa solo cavolate tutto il tempo, "spaventando" quell'idiota di Sawako, secondo il parere della signorina, ma, nota positiva, lui tira fuori un po' di carattere e ci si allontana dall'immagine che si aveva guardandolo dagli occhi della protagonista come l'uomo perfetto, che non si incavola mai, che sa tutto lui e non sbaglia un colpo: per Sawako, Kazehaya era un automa senza sentimenti incapace di provare emozioni. Purtroppo risulta un cambiamento solo superficiale e poco convincente ai fini della vicenda, tornando poi dopo pochi attimi ad essere il solito ragazzo timido, troppo buonista e senza una personalità ben delineata.

Come se non bastassero le continue incomprensioni, la staticità e gli atteggiamenti odiosi di Sawako in questo sequel, hanno avuto la brillante idea di aggiungere da subito anche un terzo componente maschile, per creare una sorta di triangolo amoroso mal riuscito in tutto e per tutto già dai primi episodi della seconda stagione. Ecco a voi, signori e signore: Kento Miura! Un personaggio scialbo, senza carattere, messo apposta per questa finalità, infatti, dopo aver complicato ancora di più la storia, come se non ci fosse già Sawako utilizzata per questo scopo con le sue paranoie e pianti, il signorino sparisce e ce lo si ritrova all'ultimo episodio, fortunatamente.
Un'altra cosa che non ho apprezzato è il ruolo che hanno le amiche di Sawako nella seconda stagione: se nella prima stagione aiutano e supportano la protagonista, ma comunque mostrano del carattere e hanno un ruolo attivo all'interno della vicenda, qua sono forzatamente usate solo per creare la coppia, come se non avessero altri motivi per vivere; dovevano far accasare Sawako con Kazehaya prima della fine del liceo!
La storia ha il solito ritmo della prima stagione, risultando lenta e anche un po' noiosa già dopo qualche episodio, con il solito modus operandi del complicare sempre le cose con continui fraintendimenti, per poi arrivare in due puntate a una dichiarazione che risulta essere anche un po' troppo frettolosa, e l'impressione è che sia stata messa giusto per dare un lieto fine e concludere la faccenda.

L'unica nota stonata e positiva rimane Kurumi, un personaggio che evolve, matura di pari passo con la storia, capisce i suoi errori, cerca di redimersi come può e che da quando si era dichiarata nella stagione precedente comincia a mettersi in gioco onestamente, mantenendo comunque qualche lato del suo carattere, che viene smorzato parecchio. Rendendola dinamica e non statica come gli altri, quindi, per me è il personaggio venuto meglio dell'opera.
La grafica nel complesso è carina, la stessa a cui ci avevano abituati con la stagione precedente, che tutto sommato a me piace, come mi sono piaciute anche l'opening e l'ending di questa stagione.

Per il sequel di "Kimi ni Todoke" il mio voto è 2,5, trovo che sia un'aggravante che appunto in soli dodici episodi potevano già concludere tutto, senza far snervare lo spettatore per ben trentasette episodi e, nonostante tutti questi episodi, non si arriva praticamente ancora a nulla di concreto a parte qualche abbraccio, ma la pesantezza ed eccessiva timidezza dei due protagonisti e le incomprensioni sempre presenti per portare avanti il carrozzone rendono questo anime un macigno da visionare.