Recensione
Recensione di Alucard88tnedjroq
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Stardust Crusaders è la terza serie de "Le bizzarre avventure di Jojo", in cui abbiamo come protagonista il nipote di Joseph Joestar: Jotaro Kujo.
Storia: 8
La storia narra il percorso che il gruppo dei protagonisti deve affrontare per arrivare a sconfiggere Dio Brando. Di conseguenza la narrazione può risultare ripetitiva, infatti i personaggi non faranno altro che affrontare uno dopo l'altro gli avversari che gli si parano davanti. Ciò che rende bella la storia di questa serie è l'aggiunta degli stand, che permette di avere dei combattimenti molto più elaborati e interessanti da leggere. La componente strategica prende piede sempre di più man mano che si va avanti nella storia. I primissimi volumi sono una sorta di test per questo tipo di combattimenti, e per questo risultano la parte secondo me meno interessante di tutto Jojo, in quanto presentano combattimenti fiacchi e quasi del tutto privi di strategia. Per non parlare di alcune dimenticanze, per esempio il fatto che Dio Brando usa uno stand all'inizio che poi però non compare più, o che lo stand di Kakyoin viene inizialmente presentato con vari poteri, ma nel corso della serie ne userà soltanto uno. Tuttavia già dal secondo volume la storia inizia a prendere il via e i gli stand introdotti diventano sempre più interessanti.
Personaggi: 9
Questa serie contiene dei personaggi davvero ben fatti. Partendo dai protagonisti fino ai portatori di stand e al villain principale. In questa serie si delinea un vero e proprio gruppo di eroi che affronta le minacce. In questo gruppo ritroviamo Joseph Joestar ,che è il mio Jojo preferito, Polnareff che è secondo me il personaggio migliore di questa terza serie, il protagonista Jotaro che invece è il più cazzuto. Come detto ci sono anche dei portatori di stand avversari che sono ben caratterizzati e carismatici. Il villain principale, Dio Brando già lo conoscevamo, ma risulta durante il corso della storia una figura molto più enigmatica, in quanto cresce la curiosità di sapere quale sia il potere del suo stand. Araki lo fa vedere infatti pochissime volte proprio per accrescere le aspettative sul ritorno in azione di questo personaggio.
Disegni: 8
Il disegno di questa serie è un notevole passo in avanti rispetto al suo predecessore "Battle Tendency". Il tratto è molto più curato e si evolve nel corso della storia, raggiungendo il suo culmine nel finale. Mi è piaciuto molto il fatto che il volto di Dio durante i volumi venisse sempre raffigurato in ombra, fattore che accresce la misteriosità del personaggio. Buone le scene d'azione e l'espressività dei personaggi. Un'altra cosa che colpisce molto è il design sempre originale dei vari stand. Inoltre in questa serie la regia delle tavole diventa ottima, rispetto alle serie precedenti che presentavano alcuni problemi su questo lato, specialmente "Phantom Blood" e la prima metà di "Battle Tendency".
Voto Finale: 8,5
Storia: 8
La storia narra il percorso che il gruppo dei protagonisti deve affrontare per arrivare a sconfiggere Dio Brando. Di conseguenza la narrazione può risultare ripetitiva, infatti i personaggi non faranno altro che affrontare uno dopo l'altro gli avversari che gli si parano davanti. Ciò che rende bella la storia di questa serie è l'aggiunta degli stand, che permette di avere dei combattimenti molto più elaborati e interessanti da leggere. La componente strategica prende piede sempre di più man mano che si va avanti nella storia. I primissimi volumi sono una sorta di test per questo tipo di combattimenti, e per questo risultano la parte secondo me meno interessante di tutto Jojo, in quanto presentano combattimenti fiacchi e quasi del tutto privi di strategia. Per non parlare di alcune dimenticanze, per esempio il fatto che Dio Brando usa uno stand all'inizio che poi però non compare più, o che lo stand di Kakyoin viene inizialmente presentato con vari poteri, ma nel corso della serie ne userà soltanto uno. Tuttavia già dal secondo volume la storia inizia a prendere il via e i gli stand introdotti diventano sempre più interessanti.
Personaggi: 9
Questa serie contiene dei personaggi davvero ben fatti. Partendo dai protagonisti fino ai portatori di stand e al villain principale. In questa serie si delinea un vero e proprio gruppo di eroi che affronta le minacce. In questo gruppo ritroviamo Joseph Joestar ,che è il mio Jojo preferito, Polnareff che è secondo me il personaggio migliore di questa terza serie, il protagonista Jotaro che invece è il più cazzuto. Come detto ci sono anche dei portatori di stand avversari che sono ben caratterizzati e carismatici. Il villain principale, Dio Brando già lo conoscevamo, ma risulta durante il corso della storia una figura molto più enigmatica, in quanto cresce la curiosità di sapere quale sia il potere del suo stand. Araki lo fa vedere infatti pochissime volte proprio per accrescere le aspettative sul ritorno in azione di questo personaggio.
Disegni: 8
Il disegno di questa serie è un notevole passo in avanti rispetto al suo predecessore "Battle Tendency". Il tratto è molto più curato e si evolve nel corso della storia, raggiungendo il suo culmine nel finale. Mi è piaciuto molto il fatto che il volto di Dio durante i volumi venisse sempre raffigurato in ombra, fattore che accresce la misteriosità del personaggio. Buone le scene d'azione e l'espressività dei personaggi. Un'altra cosa che colpisce molto è il design sempre originale dei vari stand. Inoltre in questa serie la regia delle tavole diventa ottima, rispetto alle serie precedenti che presentavano alcuni problemi su questo lato, specialmente "Phantom Blood" e la prima metà di "Battle Tendency".
Voto Finale: 8,5