Recensione
Kaiba
8.0/10
Nel mondo di "Kaiba" è possibile trasferire la propria memoria ed i propri ricordi da un corpo all'altro salvandoli in una piccola scheda di forma conica . Questa tecnologia apre le porte ad infinite possibilità, come scegliere il corpo che più soddisfa i gusti di una persona, trasferire la memoria di un corpo malato in uno sano, , addirittura scampare alla morte. E in una continua ricerca di corpi nuovi, i ricchi non badano a spese per comprare i corpi più belli, mentre i poveri arrivano addirittura a vendere i propri corpi e quelli dei propri familiari per andare avanti. Questa differenza di possibilità è accentuata anche dalla struttura delle città, in cui i poveri abitano nei bassifondi, mentre i ricchi in alti palazzi, separati tra loro da una perenne coltre di nuvole.
In questo mondo si risveglia il protagonista di questa storia, con un buco sul petto, uno strano disegno sullo stomaco e soprattutto privo di memoria, in un mondo in cui la memoria è virtualmente immortale. Unico possibile indizio per sapere chi sia, un medaglione con la foto sfocata di una ragazza.
Questa a grandi linee è la trama di Kaiba.
Note Tecniche:
Quello che sicuramente salta agli occhi guardando questo anime è la realizzazione grafica e e il character design. Il tratto ricorda molto quello degli anime anni 60, in particolar modo quello di Osamu Tezuka. Le animazioni seguono la stessa traccia, risultando semplici, cosa assolutamente non negativa. Quasi nullo l'utilizzo della CG, e nei pochissimi casi in cui è stata utilizzata, integrata benissimo. I colori, dalle tinte tenui e delicate, creano un'atmosfera quasi di spensieratezza, che però va in contrasto con le tematiche decisamente adulte e a volte cupe della storia. Le musiche seguono perfettamente lo svolgersi della storia, sottolineando adeguatamente ogni scena, si tratti di una d'azione o introspettiva. Degne di ulteriore nota sono le due sigle, iniziale, "Never", e finale, "Carry Me Away", cantate da Seira, che sono di un'intensità e di una dolcezza uniche.
Note Personali:
Sicuramente una delle migliori serie che abbia visto negli ultimi tempi, sia come realizzazione grafica che come storia. Dico come realizzazione grafica perché nonostante possa risultare povera e scarna, l'Ho travata affascinante e oltre il solito concetto di "semplice e/è carino". Sono rimasto inoltre affascinato dal magnifico contrasto che viene a crearsi tra ciò che si vede, semplice appunto e apparentemente infantile, e ciò che si racconta, maturo e profondo. Le chiavi di lettura per questo anime possono essere molteplici, dalla differenza che c'è tra l'essere e l'apparire, all'importanza della propria individualità all'interno della massa, all'oppressione della solitudine e alla necessità dei rapporti interpersonali.
Consiglio questo anime a chiunque abbia voglia di un qualcosa di diverso, che sappia andare oltre le prime impressioni (visive) e cerchi una trama solida e matura.
In questo mondo si risveglia il protagonista di questa storia, con un buco sul petto, uno strano disegno sullo stomaco e soprattutto privo di memoria, in un mondo in cui la memoria è virtualmente immortale. Unico possibile indizio per sapere chi sia, un medaglione con la foto sfocata di una ragazza.
Questa a grandi linee è la trama di Kaiba.
Note Tecniche:
Quello che sicuramente salta agli occhi guardando questo anime è la realizzazione grafica e e il character design. Il tratto ricorda molto quello degli anime anni 60, in particolar modo quello di Osamu Tezuka. Le animazioni seguono la stessa traccia, risultando semplici, cosa assolutamente non negativa. Quasi nullo l'utilizzo della CG, e nei pochissimi casi in cui è stata utilizzata, integrata benissimo. I colori, dalle tinte tenui e delicate, creano un'atmosfera quasi di spensieratezza, che però va in contrasto con le tematiche decisamente adulte e a volte cupe della storia. Le musiche seguono perfettamente lo svolgersi della storia, sottolineando adeguatamente ogni scena, si tratti di una d'azione o introspettiva. Degne di ulteriore nota sono le due sigle, iniziale, "Never", e finale, "Carry Me Away", cantate da Seira, che sono di un'intensità e di una dolcezza uniche.
Note Personali:
Sicuramente una delle migliori serie che abbia visto negli ultimi tempi, sia come realizzazione grafica che come storia. Dico come realizzazione grafica perché nonostante possa risultare povera e scarna, l'Ho travata affascinante e oltre il solito concetto di "semplice e/è carino". Sono rimasto inoltre affascinato dal magnifico contrasto che viene a crearsi tra ciò che si vede, semplice appunto e apparentemente infantile, e ciò che si racconta, maturo e profondo. Le chiavi di lettura per questo anime possono essere molteplici, dalla differenza che c'è tra l'essere e l'apparire, all'importanza della propria individualità all'interno della massa, all'oppressione della solitudine e alla necessità dei rapporti interpersonali.
Consiglio questo anime a chiunque abbia voglia di un qualcosa di diverso, che sappia andare oltre le prime impressioni (visive) e cerchi una trama solida e matura.