Recensione
Gigant
6.0/10
Gigant è l'ultima fatica del mangaka Hiroya Oku, famoso soprattutto per la sua iconica serie Gantz.
Inizio questa recensione dall'autore perchè affronto subito un discorso che ritengo ormai palese: Oku è interessato solo a fare cose che piacciono a lui e di cui spesso perde interesse. Già con la sua precedente opera, si poteva notare e qua risalta ancora di più. Difatti non è un caso che tutte le sue opere partono con idee e premesse interessantissime per sfociare e concludersi in modo banale o sbrigativo, con forzature qua e là.
Detto ciò, la trama: Rei, uno studente delle superiori appassionato di cinema, per caso riesce ad entrare in contatto con la sua attrice AV preferita Papico (vero nome Chiho) e a instaurarci un rapporto amichevole. Nel mentre un sito internet denominato ETE, attraverso votazioni anonime online stile 4chan inizia a prevedere (o a far capitare?) con precisione eventi catastrofici a livello mondiale. Queste due linee narrative, molto distanti tra loro, vengono in contatto quando uno strano individuo che gira per Tokyo in mutande viene investito da un auto e, morendo, trasmette casualmente a Chiho uno strano potere, ovvero la possibilità di ingrandire il suo corpo a piacimento.
La lettura è scorrevole, non ci sono mai né spiegoni esagerati né dialoghi complessi o fitti che appesantiscono, e anzi il tutto si può completare nel giro di un pomeriggio. Tranne qualche forzatura logica si procede bene in tutta la parte centrale, tuttavia è nell'arco finale, dove i nodi devono venire al pettine, che molte cose iniziano a succedere perché devono succedere, senza alcuna logica o senso, fino alla (almeno per me) bella conclusione.
Credo sia difficile dire che temi affronta "Gigant" perchè variano molto a seconda dell'umore dell'autore...
Direi che il tema cardine è l'umanità e la società giapponese, con critiche molto dirette che vengono buttate in faccia al lettore, a mio modo di vedere un po' all'acqua di rose e senza un buon approfondimento. Viene affrontato anche superficialmente il tema delle IA, ma a conti fatti è più un deus ex machina della parte finale che altro.
A livello artistico Oku ha "saltato lo squalo" e ormai il 90% delle tavole sono foto ad ambienti dove lui praticamente disegna sopra solo i personaggi, molto spesso anche in pose "strane" e con dimensioni che secondo me sono anche sbagliate (direi soprattutto i visi di profilo). I primi piani invece restano di grandissima qualità (le ragazze in particolare restano il suo picco). Come al solito si diverte a disegnare molte scene di sesso, anche esplicito, ma non sono mai presenti genitali, nemmeno abbozzati.
Attenzione: questa parte contiene importanti spoiler
Alla fine l'unica cosa che mi rimane di questo manga è il rapporto sentimentale tra i protagonisti che, devo dire, nasce in modo molto cringe (con lui rifiutato che si mette a piangere finché lei non è costretta ad accettare) ma si evolve bene, con lui che, nonostante l'età, diventa l'unica persona a cui Chiho si può aggrappare; e la questione segretezza, in quanto lei personaggio pubblico e lui minore, rende la dinamica anche eccitante.
Nel finale lei muore, per salvarla (e per salvare il mondo) lui torna indietro nel tempo a prima dell'inizio della vicenda e, impedendo la morte di un particolare professore, impedisce che il tutto accada, ma facendo ciò non instaurerà mai il suo rapporto con Chiho.
Dopo uno skip temporale di qualche anno lui, diventato ormai un regista cinematografico decide, come si era ripromesso, di girare un film sul futuro che non si è mai svolto, prendendo la stessa Chiho come attrice.
Girando il film, rivivendo praticamente passo per passo tutta la vita da loro, a quel punto mai vissuta, in una sorta di deja-vu alla massima potenza, lei riuscirà a ricordarsi dell'altro futuro e del suo amore per Rei concludendo il tutto in un bel happy ending. Bello
Fine parte contenente spoiler
In conclusione lo consiglio veramente solo ai fan di Oku che sanno già a cosa vanno incontro conoscendo già il maestro. In fin dei conti, tuttavia, non è una lettura così impegnativa o lunga e quindi potrebbe essere anche apprezzata da lettori casual.
Voto finale: 6, sufficiente.
Inizio questa recensione dall'autore perchè affronto subito un discorso che ritengo ormai palese: Oku è interessato solo a fare cose che piacciono a lui e di cui spesso perde interesse. Già con la sua precedente opera, si poteva notare e qua risalta ancora di più. Difatti non è un caso che tutte le sue opere partono con idee e premesse interessantissime per sfociare e concludersi in modo banale o sbrigativo, con forzature qua e là.
Detto ciò, la trama: Rei, uno studente delle superiori appassionato di cinema, per caso riesce ad entrare in contatto con la sua attrice AV preferita Papico (vero nome Chiho) e a instaurarci un rapporto amichevole. Nel mentre un sito internet denominato ETE, attraverso votazioni anonime online stile 4chan inizia a prevedere (o a far capitare?) con precisione eventi catastrofici a livello mondiale. Queste due linee narrative, molto distanti tra loro, vengono in contatto quando uno strano individuo che gira per Tokyo in mutande viene investito da un auto e, morendo, trasmette casualmente a Chiho uno strano potere, ovvero la possibilità di ingrandire il suo corpo a piacimento.
La lettura è scorrevole, non ci sono mai né spiegoni esagerati né dialoghi complessi o fitti che appesantiscono, e anzi il tutto si può completare nel giro di un pomeriggio. Tranne qualche forzatura logica si procede bene in tutta la parte centrale, tuttavia è nell'arco finale, dove i nodi devono venire al pettine, che molte cose iniziano a succedere perché devono succedere, senza alcuna logica o senso, fino alla (almeno per me) bella conclusione.
Credo sia difficile dire che temi affronta "Gigant" perchè variano molto a seconda dell'umore dell'autore...
Direi che il tema cardine è l'umanità e la società giapponese, con critiche molto dirette che vengono buttate in faccia al lettore, a mio modo di vedere un po' all'acqua di rose e senza un buon approfondimento. Viene affrontato anche superficialmente il tema delle IA, ma a conti fatti è più un deus ex machina della parte finale che altro.
A livello artistico Oku ha "saltato lo squalo" e ormai il 90% delle tavole sono foto ad ambienti dove lui praticamente disegna sopra solo i personaggi, molto spesso anche in pose "strane" e con dimensioni che secondo me sono anche sbagliate (direi soprattutto i visi di profilo). I primi piani invece restano di grandissima qualità (le ragazze in particolare restano il suo picco). Come al solito si diverte a disegnare molte scene di sesso, anche esplicito, ma non sono mai presenti genitali, nemmeno abbozzati.
Attenzione: questa parte contiene importanti spoiler
Alla fine l'unica cosa che mi rimane di questo manga è il rapporto sentimentale tra i protagonisti che, devo dire, nasce in modo molto cringe (con lui rifiutato che si mette a piangere finché lei non è costretta ad accettare) ma si evolve bene, con lui che, nonostante l'età, diventa l'unica persona a cui Chiho si può aggrappare; e la questione segretezza, in quanto lei personaggio pubblico e lui minore, rende la dinamica anche eccitante.
Nel finale lei muore, per salvarla (e per salvare il mondo) lui torna indietro nel tempo a prima dell'inizio della vicenda e, impedendo la morte di un particolare professore, impedisce che il tutto accada, ma facendo ciò non instaurerà mai il suo rapporto con Chiho.
Dopo uno skip temporale di qualche anno lui, diventato ormai un regista cinematografico decide, come si era ripromesso, di girare un film sul futuro che non si è mai svolto, prendendo la stessa Chiho come attrice.
Girando il film, rivivendo praticamente passo per passo tutta la vita da loro, a quel punto mai vissuta, in una sorta di deja-vu alla massima potenza, lei riuscirà a ricordarsi dell'altro futuro e del suo amore per Rei concludendo il tutto in un bel happy ending. Bello
Fine parte contenente spoiler
In conclusione lo consiglio veramente solo ai fan di Oku che sanno già a cosa vanno incontro conoscendo già il maestro. In fin dei conti, tuttavia, non è una lettura così impegnativa o lunga e quindi potrebbe essere anche apprezzata da lettori casual.
Voto finale: 6, sufficiente.