Recensione
“Tatsuki Fujimoto Short Stories 22-26” è un volume unico scritto ed illustrato da Tatsuki Fujimoto, autore di “Fire Punch”, “Chainsaw Man” o del volume unico direttamente precedente a questo “17-21”, che raccoglie 4 storie brevi scritte tra i 22 ed i 26 anni.
Come anche successo per “17-21”, ho apprezzato molto queste storie brevi, leggendo questo volume con piacere.
Qui abbiamo modo di ammirare un Tatsuki Fujimoto più maturo e dalla maggiore bravura, più abile ed ormai affermato sia dal punto narrativo che soprattutto da quello grafico, il quale smette di sperimentare nella scrittura dei suoi racconti ma bensì si focalizza sulla rappresentazione di temi più seri.
La prima storia, “La rapsodia delle sirene”, nasce come sfida tra Fujimoto e lo staff di Shonen Jump, il quale lo aveva reputato incapace di scrivere qualcosa di normale.
Questa parla di Toshihida, ragazzo orfano di madre e che vive con il padre (freddo ed apatico), desideroso di incontrare delle sirene, il quale passa le giornate marinando la scuola, suonando un pianoforte infondo al mare, fino a quando un giorno si imbatte in Shiju, una sirena particolarmente attratta dalla melodia scatenata dal suono del pianoforte, desiderosa di imparare a suonare lo strumento.
Qui Fujimoto rappresenta un amore proibito, un fuoco che nonostante le intemperie non si spegne, questo perché le sirene vengono ritratte come creature ostili, che mangiano uomini come questi ultimi normalmente si nutrono di polli o maiali; l’amore che si sviluppa tra Toshihida e Shiju è un amore quasi irrealizzabile, quasi “tossico per natura” ma che riesce comunque a confluire e a trovare la sua via.
“La sindrome che mi fece risvegliare donna”, seconda short story, parla di Toshihida (altra caratteristica di Fujimoto è la ripetizione dei nomi o dei personaggi nelle sue opere), giovane liceale che un giorno si risveglia nei panni e nel corpo di una donna; l’autore qui viene a patti con i temi dello smarrimento improvviso, del bullismo ed infine dell’accettazione verso se stessi, caratterizzando il tutto da una velata presenza di un inoffensivo ecchi.
“Nayuta, la ragazza della profezia”, invece, racconta di Kenji e della sorellina Nayuta, una ragazzina dotata di corna e che parla un linguaggio incomprensibile, il quale, secondo una profezia, è una strega dall’animo non umano che distruggerà il mondo; in un mondo in cui vi è l’odio e la paura nei confronti del diverso, Kenji dovrà proteggere la sorella, pronto anche a subirne le conseguenze, affinché questa (seppur differente o incomprensibile), essendo tutto ciò che gli è rimasto della sua famiglia, stia bene (Nayuta, ricollegandomi a ciò che ho scritto prima, è un personaggio che poi rivedremo in Chainsaw Man).
Caratteristiche di questo racconto sono il tratto particolarmente dettagliato ed omogeneo accompagnato dall’ambientazione slice of life, fattore che ritroveremo poi anche nella quarta short story, chiamata “La sorella maggiore”.
Questa ultima storia breve (la mia preferita della raccolta) racconta di Mitsuko e del rapporto travagliato che questa ha con la sorella minore fin dall’infanzia, il quale culmina alla vista di un ritratto (realizzato proprio dalla sorellina) che ritrae la maggiore nuda e che verrà appeso all’ingresso della scuola.
In questa storia dolce e genuina il comparto grafico è praticamente identico a quello di Chainsaw Man, anche considerando che queste due opere sono entrambe state scritte e disegnate nel 2018
Tra l'altro, “La sorella maggiore” è l’opera alla base di “Look Back”, altra storia breve realizzata da Fujimoto.
PARERI FINALI
Nel suo complesso “22-26” si è rivelato una bella lettura, intrattenente e divertente, che consiglio vivamente a chi vuole conoscere “l’altra faccia” di Fujimoto, ovvero quella delle short stories, oppure a chi vuole leggere delle ottime storie brevi.
Voto finale: 8,5
Come anche successo per “17-21”, ho apprezzato molto queste storie brevi, leggendo questo volume con piacere.
Qui abbiamo modo di ammirare un Tatsuki Fujimoto più maturo e dalla maggiore bravura, più abile ed ormai affermato sia dal punto narrativo che soprattutto da quello grafico, il quale smette di sperimentare nella scrittura dei suoi racconti ma bensì si focalizza sulla rappresentazione di temi più seri.
La prima storia, “La rapsodia delle sirene”, nasce come sfida tra Fujimoto e lo staff di Shonen Jump, il quale lo aveva reputato incapace di scrivere qualcosa di normale.
Questa parla di Toshihida, ragazzo orfano di madre e che vive con il padre (freddo ed apatico), desideroso di incontrare delle sirene, il quale passa le giornate marinando la scuola, suonando un pianoforte infondo al mare, fino a quando un giorno si imbatte in Shiju, una sirena particolarmente attratta dalla melodia scatenata dal suono del pianoforte, desiderosa di imparare a suonare lo strumento.
Qui Fujimoto rappresenta un amore proibito, un fuoco che nonostante le intemperie non si spegne, questo perché le sirene vengono ritratte come creature ostili, che mangiano uomini come questi ultimi normalmente si nutrono di polli o maiali; l’amore che si sviluppa tra Toshihida e Shiju è un amore quasi irrealizzabile, quasi “tossico per natura” ma che riesce comunque a confluire e a trovare la sua via.
“La sindrome che mi fece risvegliare donna”, seconda short story, parla di Toshihida (altra caratteristica di Fujimoto è la ripetizione dei nomi o dei personaggi nelle sue opere), giovane liceale che un giorno si risveglia nei panni e nel corpo di una donna; l’autore qui viene a patti con i temi dello smarrimento improvviso, del bullismo ed infine dell’accettazione verso se stessi, caratterizzando il tutto da una velata presenza di un inoffensivo ecchi.
“Nayuta, la ragazza della profezia”, invece, racconta di Kenji e della sorellina Nayuta, una ragazzina dotata di corna e che parla un linguaggio incomprensibile, il quale, secondo una profezia, è una strega dall’animo non umano che distruggerà il mondo; in un mondo in cui vi è l’odio e la paura nei confronti del diverso, Kenji dovrà proteggere la sorella, pronto anche a subirne le conseguenze, affinché questa (seppur differente o incomprensibile), essendo tutto ciò che gli è rimasto della sua famiglia, stia bene (Nayuta, ricollegandomi a ciò che ho scritto prima, è un personaggio che poi rivedremo in Chainsaw Man).
Caratteristiche di questo racconto sono il tratto particolarmente dettagliato ed omogeneo accompagnato dall’ambientazione slice of life, fattore che ritroveremo poi anche nella quarta short story, chiamata “La sorella maggiore”.
Questa ultima storia breve (la mia preferita della raccolta) racconta di Mitsuko e del rapporto travagliato che questa ha con la sorella minore fin dall’infanzia, il quale culmina alla vista di un ritratto (realizzato proprio dalla sorellina) che ritrae la maggiore nuda e che verrà appeso all’ingresso della scuola.
In questa storia dolce e genuina il comparto grafico è praticamente identico a quello di Chainsaw Man, anche considerando che queste due opere sono entrambe state scritte e disegnate nel 2018
Tra l'altro, “La sorella maggiore” è l’opera alla base di “Look Back”, altra storia breve realizzata da Fujimoto.
PARERI FINALI
Nel suo complesso “22-26” si è rivelato una bella lettura, intrattenente e divertente, che consiglio vivamente a chi vuole conoscere “l’altra faccia” di Fujimoto, ovvero quella delle short stories, oppure a chi vuole leggere delle ottime storie brevi.
Voto finale: 8,5