Recensione
A.I.C.O. -Incarnation-
9.5/10
Recensione di HakMaxSalv92
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Una serie a dir poco incredibile struggente, strappalacrime che non può non commuovere. Un'emergenza in corso che rischia di diventare una minaccia per tutta l'umanità e l'unica speranza risiede in due ragazzi e in un gruppo appositamente scelto per guidarli in un viaggio tutt'altro che semplice. Per non parlare poi dei segreti e dei misteri che i due celano dentro di sé così come molti degli altri personaggi.
"A.I.C.O. Incarnation" è un concentrato di tensione, suspence, imprevisti, scene madri a ripetizione che tengono incollato lo spettatore allo schermo e gli fanno venire voglia di rimanerci attaccato o addirittura di volersi immergere nel mondo stesso dove la vicenda prende forma e si sviluppa.
Tutto, dall'inizio alla fine, ci attrae e ci sorprende e stupisce, ma ci fa anche fermare a riflettere su chi siamo e su cosa possiamo e dobbiamo fare per preservare la nostra umanità: come ha detto George Orwell "Il difficile non è restare vivi, ma restare umani". Ed è proprio su questo che si concentra la trama, poiché anche i segreti e i misteri che a poco a poco si dipanano rivelano la vera indole delle persone e poi anche perché le cose non dette molto spesso sono quelle più interessanti e le più pericolose, come avviene in questo caso, dove esse conferiscono e caratterizzano la sublimità della trama.
Ciononostante è proprio per questo che i protagonisti di questa vicenda lottano e alla fine riescono ad ottenerlo, cioè rimanere umani per non finire divorati dalla "materia" che si sta espandendo e rischia se lasciata libera, di ingoiare tutto il mondo.
La grafica è semplicemente luminosa, brillante ed effervescente e questo si addice per una trama dal sapore fantascientifico.
Attenzione: questa parte contiene numerosi spoiler
I colori sono ben distribuiti e soprattutto per quanto concerne la "materia" sono distribuiti secondo una legenda precisa che indica che la materia rossa è maligna ed è collegata al corpo artificiale della protagonista e del protagonista. Poi vi è la materia rosa che rappresenta la coscienza originale della protagonista che cerca alla fine di contrastare la materia maligna viola comandata dal Dottor Kyosuke Isazu il quale disperato perché non riesce a trovare una cura per il come di sua figlia, impazzisce e alla fine finisce per diventare lui stesso un paziente dell'ospedale che dirige.
La colonna sonora a partire dalla sigla di apertura e fino a quella di chiusura ha un potere ed un'intensità come poche altre al mondo: commuovono lo spettatore e lo trasportano dentro questa storia, come se esso stesso non volesse più andarsene da questo mondo. Commuovono, fanno piangere e fanno sprofondare in se stessi per meglio comprendere chi siamo e perché pensiamo, diciamo facciamo quello che pensiamo, diciamo e facciamo.
Proprio i personaggi dimostrano di essere il fulcro dell'azione proprio perché hanno tanti segreti che si dipanano nel corso del tempo. Fin dall'inizio Aiko fa fatica ad accettare di essere inserita in un corpo artificiale, mentre il suo corpo originale si trova nell'epicentro del Burst che ha causato la diffusione della materia, la quale sembra che si evolva costantemente con l'evoluzione degli stati d'animo della co-protagonista Yuzuha la quale, essendo in coma, si sente dispersa e non riesce a ritrovare se stessa e quindi condivide lo stesso destino di Aiko. Poi vi sono i personaggi della squadra di Driver i quali hanno tutti un passato più o meno felice e/o doloroso. Ma è Yuya Kanzaki o meglio Toshihide Yura il perno su cui si muove tutta la vicenda: infatti, costretto a rivelare la sua vera identità, getta gli altri nell'angoscia, vista soprattutto la situazione critica ed anche il fatto di non aver rivelato la vera natura della missione, mette a dura prova la fiducia e la pazienza del gruppo. Ciononostante riesce comunque a portare a compimento la missione e a far tornare Aiko nel suo corpo originale, mentre quello artificiale rinasce dopo essersi apparentemente dissolto. La materia viene quindi distrutta e i vertici dell'azienda tra cui Akiko Nanbara, la direttrice dell'Agenzia del Controllo Delle Creature Artificiali se ne assumono la piena responsabilità e riconoscono l'erroneità delle proprie decisioni e di quelle del Governo nella gestione dell'emergenza. Infine gli ultimi, ma non per importanza sono il ricercatore e collega del padre della protagonista Sumusu Kurose, il quale cerca di far guadagnare tempo al gruppo dall'esterno e cerca anche di sventare i piani finanziari dell'azienda in merito all'impiego della materia per scopi militari, insieme al fondatore dell'azienda il quale cerca di fare in modo che questa ritrovi la sua componente umana e ritorni a svolgere ricerca a beneficio dell'umanità e non per profitto.
Le scene che più mi hanno colpito sono quelle riguardanti la morte di Daisuke Shinoyama, il quale funge da esempio in quanto capo del gruppo dei Divers e muore eroicamente. Ma le scene che più mi hanno preso dentro sono la rivelazioni di Yuya sulla natura della missione e della propria vera identità, il ricongiungimento di Aiko con il suo corpo naturale e poi infine con la sua famiglia rimasta bloccata nell'epicentro dell'esplosione per ben due anni e che riesce a ricontattare grazie all'aiuto di Yuya ed alla sua tecnologia del collegamento onirico dove le permette di vedere sua madre e suo fratello attraverso il cervello artificiale nel suo corpo naturale nell'epicentro dell'esplosione.
Un vero capolavoro sotto ogni punto di vista, trama, grafica, personaggi, caratterizzazione degli stessi, ambientazione, colonna sonora e messaggi morali inerenti alla trama. Voto: 9,5</attenzione>
"A.I.C.O. Incarnation" è un concentrato di tensione, suspence, imprevisti, scene madri a ripetizione che tengono incollato lo spettatore allo schermo e gli fanno venire voglia di rimanerci attaccato o addirittura di volersi immergere nel mondo stesso dove la vicenda prende forma e si sviluppa.
Tutto, dall'inizio alla fine, ci attrae e ci sorprende e stupisce, ma ci fa anche fermare a riflettere su chi siamo e su cosa possiamo e dobbiamo fare per preservare la nostra umanità: come ha detto George Orwell "Il difficile non è restare vivi, ma restare umani". Ed è proprio su questo che si concentra la trama, poiché anche i segreti e i misteri che a poco a poco si dipanano rivelano la vera indole delle persone e poi anche perché le cose non dette molto spesso sono quelle più interessanti e le più pericolose, come avviene in questo caso, dove esse conferiscono e caratterizzano la sublimità della trama.
Ciononostante è proprio per questo che i protagonisti di questa vicenda lottano e alla fine riescono ad ottenerlo, cioè rimanere umani per non finire divorati dalla "materia" che si sta espandendo e rischia se lasciata libera, di ingoiare tutto il mondo.
La grafica è semplicemente luminosa, brillante ed effervescente e questo si addice per una trama dal sapore fantascientifico.
Attenzione: questa parte contiene numerosi spoiler
I colori sono ben distribuiti e soprattutto per quanto concerne la "materia" sono distribuiti secondo una legenda precisa che indica che la materia rossa è maligna ed è collegata al corpo artificiale della protagonista e del protagonista. Poi vi è la materia rosa che rappresenta la coscienza originale della protagonista che cerca alla fine di contrastare la materia maligna viola comandata dal Dottor Kyosuke Isazu il quale disperato perché non riesce a trovare una cura per il come di sua figlia, impazzisce e alla fine finisce per diventare lui stesso un paziente dell'ospedale che dirige.
La colonna sonora a partire dalla sigla di apertura e fino a quella di chiusura ha un potere ed un'intensità come poche altre al mondo: commuovono lo spettatore e lo trasportano dentro questa storia, come se esso stesso non volesse più andarsene da questo mondo. Commuovono, fanno piangere e fanno sprofondare in se stessi per meglio comprendere chi siamo e perché pensiamo, diciamo facciamo quello che pensiamo, diciamo e facciamo.
Proprio i personaggi dimostrano di essere il fulcro dell'azione proprio perché hanno tanti segreti che si dipanano nel corso del tempo. Fin dall'inizio Aiko fa fatica ad accettare di essere inserita in un corpo artificiale, mentre il suo corpo originale si trova nell'epicentro del Burst che ha causato la diffusione della materia, la quale sembra che si evolva costantemente con l'evoluzione degli stati d'animo della co-protagonista Yuzuha la quale, essendo in coma, si sente dispersa e non riesce a ritrovare se stessa e quindi condivide lo stesso destino di Aiko. Poi vi sono i personaggi della squadra di Driver i quali hanno tutti un passato più o meno felice e/o doloroso. Ma è Yuya Kanzaki o meglio Toshihide Yura il perno su cui si muove tutta la vicenda: infatti, costretto a rivelare la sua vera identità, getta gli altri nell'angoscia, vista soprattutto la situazione critica ed anche il fatto di non aver rivelato la vera natura della missione, mette a dura prova la fiducia e la pazienza del gruppo. Ciononostante riesce comunque a portare a compimento la missione e a far tornare Aiko nel suo corpo originale, mentre quello artificiale rinasce dopo essersi apparentemente dissolto. La materia viene quindi distrutta e i vertici dell'azienda tra cui Akiko Nanbara, la direttrice dell'Agenzia del Controllo Delle Creature Artificiali se ne assumono la piena responsabilità e riconoscono l'erroneità delle proprie decisioni e di quelle del Governo nella gestione dell'emergenza. Infine gli ultimi, ma non per importanza sono il ricercatore e collega del padre della protagonista Sumusu Kurose, il quale cerca di far guadagnare tempo al gruppo dall'esterno e cerca anche di sventare i piani finanziari dell'azienda in merito all'impiego della materia per scopi militari, insieme al fondatore dell'azienda il quale cerca di fare in modo che questa ritrovi la sua componente umana e ritorni a svolgere ricerca a beneficio dell'umanità e non per profitto.
Le scene che più mi hanno colpito sono quelle riguardanti la morte di Daisuke Shinoyama, il quale funge da esempio in quanto capo del gruppo dei Divers e muore eroicamente. Ma le scene che più mi hanno preso dentro sono la rivelazioni di Yuya sulla natura della missione e della propria vera identità, il ricongiungimento di Aiko con il suo corpo naturale e poi infine con la sua famiglia rimasta bloccata nell'epicentro dell'esplosione per ben due anni e che riesce a ricontattare grazie all'aiuto di Yuya ed alla sua tecnologia del collegamento onirico dove le permette di vedere sua madre e suo fratello attraverso il cervello artificiale nel suo corpo naturale nell'epicentro dell'esplosione.
Un vero capolavoro sotto ogni punto di vista, trama, grafica, personaggi, caratterizzazione degli stessi, ambientazione, colonna sonora e messaggi morali inerenti alla trama. Voto: 9,5</attenzione>