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Sono arrivato all'ultimo capitolo di questa trilogia con aspettative, e sono molto compiaciuto dal fatto che non sono state disattese: la degna conclusione a questo trittico di film e l'ultimo ciclo narrativo prima di "Monogatari 2nd Season".

La storia riprende esattamente da dove l'ultimo film l'aveva lasciata: recuperati gli arti rubati a Kissshot dai tre cacciatori di vampiri sconfitti, la donna ritorna alla normalità a pieno potere, e noi scopriamo un dettaglio inaspettato: ad essere stati rubati non sono stati solo i suoi arti, ma anche il suo cuore, ed è la ragione per la quale Kissshot era debole abbastanza da essere così pesantemente sconfitta. Araragi però fa anche un'altra, bruttissima realizzazione: ha appena salvato un vampiro che, in quanto tale, ha bisogno di uccidere e divorare gli umani per vivere. Sopraffatto dai sensi di colpa, il ragazzo si adopererà per cercare di risolvere questa brutta situazione nella quale lui stesso è piombato.

Ancora una volta non c'è molto altro da menzionare: la qualità della trama si mantiene buona, e finalmente anche Kissshot acquisisce spessore come personaggio, che fino alle serie precedenti era il personaggio che "sarà importante dopo", anche se cronologicamente tutto questo accade prima. Se vogliamo, questo è essenzialmente il suo film.
Per il lato grafico abbiamo ancora una volta una qualità che schizza nello spazio in quanto a cura. Nota di merito per gli effetti dei combattimenti, i quali sono graficamente violentissimi ed espliciti, fra smembramenti e sbudellamenti, che però vengono trattati con un alone parecchio comico data la natura vampiresca immortale dei personaggi principali. La cosa mi ha fatto ridere davvero.

Un ottimo prodotto sotto molti aspetti con poche note di demerito. "Kizumonogatari" è un prodotto più facile di seguire rispetto a "Bakemonogatari" e "Nisemonogatari" nel complesso, quindi mi sento di consigliare questa trilogia di film a chi vuole approcciarsi alla serie in generale.