Recensione
"Mazinkaiser contro Il Generale Nero" è un OAV di genere mecha, prodotto da Bandai Visual e Dynamic Planning, e animato dallo studio Brain's Base per una durata di circa cinquantasei minuti.
Rilasciato il 25 luglio 2003, sebbene si pensi essere seguito diretto di "Mazinkaiser" (mini-serie di sette OAV), ne è in realtà uno spinoff, remake di "Mazinga Z contro il Generale Nero", mediometraggio del 1974 - prodotto da Toei Animation - che, con qualche mese di anticipo rispetto alla serie televisiva e una trama leggermente modificata, inscenava la fine di Mazinga Z e il "passaggio di testimone" al Grande Mazinga, il quale avrebbe condotto l'imminente guerra contro i Micenei (o Mikenes) che vedremo nella serie animata dello stesso nome.
Per questo, l'OAV in questione ne segue la semplice premessa di base, ma, come è giusto che sia, se ne discosta nella narrazione e nella successione dei fatti.
In un'ambientazione apocalittica caratterizzata da un tono generale cupo, Koji Kabuto si ritroverà obbligato a ritornare ai comandi dell'imponente Mazinkaiser, facendo fronte al risveglio dell’Impero di Mikene, guidato dal Generale Nero, il quale proclama il pianeta Terra come suo dominio (in una scena che, tra l'altro, richiama la presentazione del demone Zenon agli umani, alla fine del terzo volume di "Devilman", sempre di Go Nagai).
Piacevole ne è sia il character design (che, tra tutti i personaggi già ben noti, presenta la nuova Rikki) che il mecha design, quest’ultimo idoneo sia per i robot già precedentemente visti, come il Mazinkaiser, Boss Robot o il Grande Mazinga, sia per nuovi "arrivati" - comunque già apparsi in vecchie serie inerenti ai vari "Mazinger" - come il Venus A (pilotato questa volta da Jun) o ancora il Million α (ai cui comandi troviamo Lolly e Laure), il Baion β ed il Daion γ, facenti parte dell'Armata Mazinger e comparsi per la prima volta nel manga originale di Mazinger Z.
Stesso risultato va applicato ai nemici di Mikene, che siano i Sette Generali, i Mostri Guerrieri da loro comandati o le varie fortezze volanti Mikeros e Demonika, i quali subiscono tutti un redesign più o meno differente dall'originale nelle sembianze o nella colorazione (in particolare il Generale Nero, per i miei gusti quello dai colori più azzeccati, i quali lo rendono di gran lunga superiore rispetto al vecchio design che lo caratterizzava).
Il disegno e le animazioni sono di buon livello, sebbene leggermente differenti rispetto alla mini-serie precedente e di qualità inferiore, presentando tratti e lineamenti più "lisci" e grezzi e colorazioni più sbiadite e omogenee, spesso tendendo a una tonalità poco luminosa.
Gradevole risulta anche la regia, sempre dello stesso Masahiko Murata, e la sceneggiatura, di Satoru Nishizono, drammatica e avente numerose scene abbastanza violente.
Buone anche le musiche, realizzate da Kazuo Nobuta, e ottime le OST, cantate dai JAM Project, come "The Gate of the Hell", "Majin Kanzen" o "Senshi Yo Nemure".
Pensieri finali: "Mazinkaiser contro il Generale Nero" si è rivelato un buon OAV, che, senza infamia e senza lode, mostra su schermo una trama ben efficiente nella sua semplicità e ingenuità, con mecha caratterizzati da un grande senso epico e le derivate battaglie ben inscenate e coreografate. Ne consiglio la visione, seppur sia fuori continuity, solo dopo i sette episodi di "Mazinkaiser".
Voto finale: 7,5
Rilasciato il 25 luglio 2003, sebbene si pensi essere seguito diretto di "Mazinkaiser" (mini-serie di sette OAV), ne è in realtà uno spinoff, remake di "Mazinga Z contro il Generale Nero", mediometraggio del 1974 - prodotto da Toei Animation - che, con qualche mese di anticipo rispetto alla serie televisiva e una trama leggermente modificata, inscenava la fine di Mazinga Z e il "passaggio di testimone" al Grande Mazinga, il quale avrebbe condotto l'imminente guerra contro i Micenei (o Mikenes) che vedremo nella serie animata dello stesso nome.
Per questo, l'OAV in questione ne segue la semplice premessa di base, ma, come è giusto che sia, se ne discosta nella narrazione e nella successione dei fatti.
In un'ambientazione apocalittica caratterizzata da un tono generale cupo, Koji Kabuto si ritroverà obbligato a ritornare ai comandi dell'imponente Mazinkaiser, facendo fronte al risveglio dell’Impero di Mikene, guidato dal Generale Nero, il quale proclama il pianeta Terra come suo dominio (in una scena che, tra l'altro, richiama la presentazione del demone Zenon agli umani, alla fine del terzo volume di "Devilman", sempre di Go Nagai).
Piacevole ne è sia il character design (che, tra tutti i personaggi già ben noti, presenta la nuova Rikki) che il mecha design, quest’ultimo idoneo sia per i robot già precedentemente visti, come il Mazinkaiser, Boss Robot o il Grande Mazinga, sia per nuovi "arrivati" - comunque già apparsi in vecchie serie inerenti ai vari "Mazinger" - come il Venus A (pilotato questa volta da Jun) o ancora il Million α (ai cui comandi troviamo Lolly e Laure), il Baion β ed il Daion γ, facenti parte dell'Armata Mazinger e comparsi per la prima volta nel manga originale di Mazinger Z.
Stesso risultato va applicato ai nemici di Mikene, che siano i Sette Generali, i Mostri Guerrieri da loro comandati o le varie fortezze volanti Mikeros e Demonika, i quali subiscono tutti un redesign più o meno differente dall'originale nelle sembianze o nella colorazione (in particolare il Generale Nero, per i miei gusti quello dai colori più azzeccati, i quali lo rendono di gran lunga superiore rispetto al vecchio design che lo caratterizzava).
Il disegno e le animazioni sono di buon livello, sebbene leggermente differenti rispetto alla mini-serie precedente e di qualità inferiore, presentando tratti e lineamenti più "lisci" e grezzi e colorazioni più sbiadite e omogenee, spesso tendendo a una tonalità poco luminosa.
Gradevole risulta anche la regia, sempre dello stesso Masahiko Murata, e la sceneggiatura, di Satoru Nishizono, drammatica e avente numerose scene abbastanza violente.
Buone anche le musiche, realizzate da Kazuo Nobuta, e ottime le OST, cantate dai JAM Project, come "The Gate of the Hell", "Majin Kanzen" o "Senshi Yo Nemure".
Pensieri finali: "Mazinkaiser contro il Generale Nero" si è rivelato un buon OAV, che, senza infamia e senza lode, mostra su schermo una trama ben efficiente nella sua semplicità e ingenuità, con mecha caratterizzati da un grande senso epico e le derivate battaglie ben inscenate e coreografate. Ne consiglio la visione, seppur sia fuori continuity, solo dopo i sette episodi di "Mazinkaiser".
Voto finale: 7,5