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Parto dicendo che non sono un grande conoscitore della serie “Final Fantasy”, ho giocato pochi titoli della saga e relativamente recenti; quindi, non mi metterò a fare analisi in retrospettiva giudicando questa versione del primo capitolo con la consapevolezza che potrebbe avere un fan. Sono però un videogiocatore che sta recuperando tanti titoli e saghe storiche del passato e, ovviamente, non potevo escludere “Final Fantasy” dalla mia lista di recuperi. Come mi capita spesso di fare, ho scelto di partire dal primo capitolo, optando però per questa versione per PSP, solitamente una delle più consigliate dagli amanti della serie.

Devo ammettere in primo luogo di essere rimasto molto colpito dalla bellezza grafica ed estetica di questa versione, che restituisce un colpo d’occhio davvero notevole ancora oggi a oltre 15 anni di distanza di uscita. In generale anche tutta l’interfaccia di gioco si è rivelata molto intuitiva e ho apprezzato abbastanza anche la colonna sonora, mentre sul piano narrativo, come da aspettative, si è rivelata un’esperienza piuttosto lineare e semplice, seppur comunque godibile. Il gioco vanta una buona mappa e delle ottime ambientazioni. In generale colpisce la qualità del design dei personaggi e dei nemici, ma il fulcro dell’esperienza rimane il gameplay, intuitivo, vario e divertente. Prima di questo avevo giocato già ad altri JRPG del periodo, tra cui i primi due “Dragon Quest” che avevo apprezzato molto. Ebbene, questo primo capitolo di “FF” è riuscito nell’impresa di non farmeli rimpiangere mai, almeno sul piano appunto del gameplay. C’è invece un aspetto rivedibile di questa versione di “FFI” che ammetto di non aver apprezzato, il bilanciamento della difficoltà. Quasi tutta la mia partita è stata piuttosto facile e priva di ostacoli significativi, salvo subire un’impennata clamorosa con il boss finale. Sinceramente credo non fosse il caso di stravolgere il livello di sfida solo per l’ultima battaglia, o in alternativa si sarebbe dovuto rendere il gioco un po’ più impegnativo fin dall’inizio.

Tolto quest’inghippo, questa versione del primo “Final Fantasy” mi è piaciuta e la consiglio, anche se per qualche motivo non è stata tradotta in italiano (a differenza della precedente per GBA e di altre successive). Spero comunque di rimanere ancor più colpito dai capitoli successivi che a detta di molti rappresentano alcuni dei punti più alti mai raggiunti dal mondo dei videogiochi nel suo insieme.